Ristrutturazioni in contesti urbani storici e monumentali e nuove costruzioni in aree di espansione; molti grattacieli e qualche esperimento “orizzontale”, se non addirittura ipogeo; architetture destinate a durare e i tanti padiglioni temporanei di Expo Dubai 2020; grandi (grandissime) volumetrie ed edifici green; icone ed architetture silenziose; grandi maestri, archistar e giovani talenti. Domusweb seleziona e passa in rassegna 20 tra gli edifici più attesi e spettacolari dell’anno che sta per iniziare.
Le 20 architetture più attese del 2020
Breve guida agli edifici più attesi e sorprendenti che apriranno al pubblico in tutto il mondo il prossimo anno.
Zaha Hadid Architects, Opus Hotel. Dubai, Emirati Arabi Uniti. Foto © Laurian Ghinitoiu
Tadao Ando, Bourse du commerce, Parigi, Francia. Render © ArtefactoryLab
Arquitectonica, torre residenziale Elysee, Miami, USA
David Chipperfield Architects Berlin, Kunsthaus, Zurigo, Svizzera
Diller Scofidio + Renfro, Juilliard School, Tianjin, Cina
Lina Ghotmeh, Réalimenter Masséna, Parigi, Francia
Heatherwick Studio, 1.000 Trees, Shanghai, Cina
Henegan Peng Architects, Grand Egyptian Museum, Il Cairo, Egitto
Estudio Herreros, Munch Museum, Oslo, Norvegia. Foto © Adrià Goula
Steven Holl, Nancy and Rich Kinder Building, Houston, USA
BIG – Bjarke Ingels Group, XI Towers, New York, USA
BIG – Bjarke Ingels Group, museo Audemars Piguet, Le Brassus, Svizzera
Dorte Mandrup, Mineral Water Factory, Copenaghen, Danimarca. Render © TMRW
OMA – Office for Metropolitan Architecture, POST Houston, Houston, USA. Render © Luxigon
Renzo Piano Building Workshop, V-A-C Foundation, Mosca, Russia
SANAA, Università Bocconi, Milano, Italia
SANAA, grandi magazzini La Samaritaine, Parigi, Francia. Render © Cyrille Thomas per SANAA
Álvaro Siza, 611 West 56th Street, New York, USA
Snøhetta, sede del gruppo Le Monde, Parigi, Francia
Expo 2020 Dubai, Emirati Arabi Uniti. Santiago Calatrava, Padiglione degli Emirati Arabi Uniti
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- Alessandro Benetti
- 24 dicembre 2019
Nel distretto di Burj Khalifa, a Dubai, Zaha Hadid scolpisce il scintillante Opus Hotel, una delle sue ultime opere. Due torri adiacenti, interamente avvolte in un curtain wall evanescente quanto elegante, si deformano per congiungersi in due punti: al livello del suolo, dove si trova l’imponente atrio di quattro piani, e in quota, attraverso un ponte asimmetrico sospeso a 71 metri di altezza. Zaha Hadid Architects ha progettato sia l’edificio che i suoi interni.
Un cilindro in cemento a vista innestato in un cilindro neoclassico. Proprio nel rapporto tra questi due volumi quasi ideali si gioca la riuscita del progetto di Tadao Ando per la Bourse du Commerce di Parigi, che riaprirà al pubblico nel 2020. Al suo interno, uno spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea, costruito attorno alla collezione di François Pinault, che già alimenta il polo museale veneziano di Punta della Dogana-Palazzo Grassi.
Arquitectonica ha progettato la torre residenziale più alta di tutto il quartiere Edgewater di Miami. A due passi dalla downtown della città della Florida, Elysee si caratterizza per la sua sezione telescopica, con i piani superiori che aggettano rispetto a quelli più bassi. Le facciate interamente vetrate garantiscono a ciascuno dei 100 appartamenti una vista che spazia a 180 gradi, dalla Byscane Bay al suo retroterra.
A più di dieci anni dal concorso da cui risultò vincitore, David Chipperfield completa l’estensione della storica Kunsthaus di Zurigo, progettata da Karl Moser tra il 1904 e il 1910. L’edificio di Chipperfield è un volume autonomo a pianta quadrata, un monolite compatto, rigoroso, aniconico, monumentale. Con la Kunsthaus esistente e l’adiacente Schiauspielhaus costituisce un polo culturale, non distante dal quartiere universitario della città.
A Tianjin, il distretto finanziario di Yujiapu rinnova il proprio riverfront, e Diller Scofidio + Renfro vi realizzano la sede locale della Juilliard School. L’edificio, oltre ad ospitare le aule e gli altri programmi dell’istituzione scolastica, si configura come un moltiplicatore dello spazio pubblico. La lobby prosegue il parco senza soluzione di continuità; ampie vetrate rendono visibili ai passanti le attività che si svolgono nei quattro volumi sfaccettati che la circondano (una sala da concerto, una recital hall, un black box theatre e una biblioteca); infine, il tetto giardino accessibile garantisce una vista panoramica sul fiume e sulla città.
La petite-ceinture di Parigi è un anello ferroviario da tempo in disuso, che si è trasformato nel tempo in un’inattesa riserva di biodiversità. Lina Ghotmeh riattiva un’antica stazione posta lungo il suo tracciato, e ne prosegue i binari con una spirale che si arrotola verso l’alto. Al suo interno, gli spazi di lavoro e di ricerca di professionisti, studiosi e artisti specializzati nei temi dell’alimentazione sostenibile. La sommità della piccola torre è una fattoria urbana panoramica, strategicamente innalzata sulla soglia tra il centro consolidato di Parigi e la banlieue in piena trasformazione.
Il primo dei due edifici a destinazione mista che compongono il progetto 1.000 Trees di Heatherwick Studio, a Shanghai, si avvicina al completamento. I pilastri strutturali sono estratti dal volume piramidale e utilizzati anche come sostegno per centinaia di vasche piantumate. Un vero e proprio podio è riservato ad ogni albero e al relativo sottobosco, composto di essenze originarie delle terre fertili del delta del Fiume Azzurro.
Progettato nel 2002 da Henegan Peng Architects, vincitori di un concorso internazionale, il colossale Grand Egyptian Museum dovrebbe finalmente aprire nel 2020. Posto a poca distanza dalla necropoli di Giza, l’edificio si dispone su di un dislivello di 50 metri, ai margini della valle del Nilo, e rivolge verso Il Cairo un imponente facciata impostata sulla ripetizione a scale diverse di un analogo modulo triangolare. Nei suoi 24 mila metri quadri di sale espositive troveranno posto le collezioni ora conservate negli spazi troppo costretti dell'attuale Egyptian Museum della capitale.
Il Munch Museum di Estudio Herreros è il nuovo tassello che si aggiunge alla Museum Island di Oslo, a poca distanza dall’Opera House di Snøhetta. L’esperienza di visita al museo è concepita come un percorso ascendente, dall’atrio al piano terra alla terrazza-osservatorio posta in sommità dell’edificio. Nelle intenzioni dei progettisti, i visitatori, spostandosi tra le sale racchiuse in cui sono esposte le opere e gli spazi di distribuzione panoramici sulla città, sono invitati a riflettere sul legame profondo che lega Edvard Much, vera gloria nazionale norvegese, alla capitale della sua nazione.
Con l’inaugurazione del Nancy and Rich Kinder Building, prevista per il 2020, giunge a completamento il rinnovamento del campus del Museum of Fine Arts di Houston. Progettato da Steven Holl, che ha recentemente realizzato anche la Glassell School of Arts, l’edificio è un volume complesso e scavato a più riprese, di pianta approssimativamente trapezoidale. Caratteristiche sono le facciate, che alternano superfici in cemento a vista con altre rivestite in doghe verticali di vetro, che s’illuminano tenuamente nella notte.
Dopo la piramide asimmetrica di VIA 57 Street, Manhattan, e in attesa che vedano la luce le torri gemelle (eterozigote) del nuovo waterfront di Williamsburg, Brooklyn, Bjarke Ingels consegna nel 2020 le XI Towers, un complesso polifunzionale nel cuore di Chelsea. I due edifici si inclinano e si torcono a partire dai rispettivi basamenti, per ottimizzare le viste sull’Hudson e per relazionarsi con il vicino parco lineare sopraelevato dell’High-Line.
Per il nuovo museo del celebre produttore di orologi Audemars Piguet, Bjarke Ingels incide e modella nel paesaggio ondulato delle colline svizzere una doppia spirale, parzialmente ipogea e dalle facciate interamente vetrate. Al suo interno, due sequenze continue di spazi: da un lato, le gallerie espositive, dall’altro, gli spazi di lavoro dei maestri orologiai di Audemars Piguet. Il padiglione di Ingels è l’aggiunta più recente al quartier generale del marchio, che ha la sua sede a Le Brassus dal 1875.
‘La vecchia Mineral Water Factory di Carlsberg è un edificio vincolato, ma certamente non un fiorellino delicato’: così Dorte Mandrup descrive lo storico edificio di Copenaghen su cui è chiamata ad intervenire, oggetto nei decenni di alterazioni profonde e contraddittorie. A partire da queste premesse, il progetto dell’architetta danese per la sua trasformazione in un complesso polifunzionale è improntato innanzitutto alla necessità pragmatica di riattivarne ed attualizzarne gli spazi, più che alla sua conservazione filologica. La Mineral Water Factory è adiacente ad un secondo progetto di Mandrup, la Mineral Water House, anch’esso in consegna nel 2020.
Il Barbara Jordan Post Office di Houston riaprirà presto le porte al pubblico nella nuova veste progettata da Rem Koolhaas e OMA. Il contenitore ermetico dell’edificio di servizio si trasformerà, nelle intenzioni dei promotori e dei progettisti, in un condensatore di programmi che parteciperà alla riqualificazione dei quartieri settentrionali della downtown di Houston. Il complesso ormai storico, le cui strutture saranno in gran parte preservate, comprenderà spazi commerciali, gallerie espositive e aree di co-working, oltre ad uno sconfinato tetto terrazza piantumato (progettato da Hoerr Schaudt).
Il GES 2 della V-A-C Foundation, a Mosca, sarà semplicemente il più grande museo di arte contemporanea di tutta la Russia. Il progetto architettonico è di Renzo Piano, che trasforma un’antica centrale elettrica sul lungofiume della Moscova, nel centro della capitale. Il cuore dell’edificio è una grande piazza coperta, inondata della luce zenitale che proviene dalla sua copertura vetrata, da cui si accede alle principali aree del complesso. Vetrato è anche il fronte del teatro, che affaccia sul parco e sul bosco di betulle adiacenti all’edificio (in fase di realizzazione).
Dopo Grafton Architects, anche SANAA partecipa all’espansione del campus dell’Università Bocconi, a Milano, di cui il primo nucleo fu completato nel 1941 da Giuseppe Pagano. Il progetto dello studio giapponese comprende uno studentato, spazi per uffici e un centro sportivo e ricreativo aperto alla città. Gli edifici sono volumi di forma organica, che si dispongono attorno ad una sequenza di cortili, delimitati da pensiline dall’andamento curvilineo. SANAA prevede anche di riportare alla luce un breve tratto della Vettabbia, corso d’acqua interrato da tempo.
La facciata vetrata progettata da SANAA s’innesta come una sorprendente aggiunta contemporanea nel prospetto urbano della rue de Rivoli di Parigi, a pochi passi dal museo del Louvre. I pannelli ondulati che la compongono, evanescenti e pressoché fluidi, contrastano con i prospetti in pietra, opachi e solidi, della città circostante. Il progetto per la ristrutturazione de La Samaritaine comprende, oltre all’intervento di SANAA, anche la riconversione dello storico edificio affacciato sulla Senna, completato da Henri Sauvage nel 1928, in un hotel di lusso.
Dopo quasi sette decenni di carriera, Álvaro Siza, decano e maestro indiscusso dell’architettura portoghese contemporanea, è pronto a completare il suo primo grattacielo negli Stati Uniti. Il sofisticato interprete della tradizione lusitana si confronta con la metropoli americana, l’artigiano con la grande scala dell’edificio in altezza: nel 2020 sarà finalmente possibile apprezzare e criticare il risultato di questo “evento” inatteso.
Il quotidiano francese Le Monde festeggia i suoi 75 anni nel 2019, e ad inizio 2020 trasloca nella nuova sede nel tredicesimo arrondissement di Parigi. Il progetto di Snøhetta, che disegna un edificio a ponte dalle forme sinuose, è un’ulteriore aggiunta al quartiere di Paris Rive Gauche. La facciata dell’edificio è un curtain wall ininterrotto, composto da sequenze pixel di vetro di opacità e texture differente.
Rispettando in pieno la tradizione delle grandi Esposizioni Universali, Expo 2020 Dubai proporrà un catalogo di padiglioni costruiti anche dai nomi più noti dell’architettura contemporanea. Tra i tanti: Santiago Calatrava per gli Emirati Arabi Uniti, Nicolas Grimshaw per il Sustainability Pavilion, Foster + Partners per il Mobility Pavilion, Carlo Ratti nella cordata per l’Italia e Selgascano per la Spagna.