Guida a Roma: cosa vedere in un weekend

Con un calendario di eventi di arte contempranea e immancabili riferimenti di architettura moderna, che si innestano su un patrimonio unico al mondo, la capitale è una meta imperdibile per un weekend. Scopri la nostra guida.

Quando si parla della Città Eterna non si può non pensare all’eredità dell’Impero Romano, alle aree archeologiche e ai monumenti antichi, alla storia della Chiesa e al suo patrimonio architettonico e artistico. È quello su cui si concentrano molte guide, quando parlano di Roma. Ma Roma non è soltanto questo. L’autore inglese John Heywood scriveva “Rome wasn't built in a day, but they were laying bricks every hour”. Una frase diventata un proverbio (e il titolo di una hit del gruppo pop Morcheeba). Roma ha 2776 anni e possiamo pensarla come al risultato di una stratificazione di storie che negli ultimi decenni ha visto fiorire nuove realtà culturali di grande rilevanza, tra fondazioni, gallerie e musei. Tra i segni del passato, emergono nuovi design e architetture contemporanee, che però non perdono il tratto distintivo della romanità. Roma non è stata costruita in un giorno e sicuramente non sarà mai Milano. Per questo nasce questa guida: per guardare con occhi nuovi una città antichissima, anzi eterna. Domus vi porta nella capitale, seguendo un itinerario pensato per farvi vivere in due giorni l’architettura moderna e l’arte contemporanea della capitale, con una lista di luoghi e istituzioni da non perdere.

Tre musei imperdibili: MAXXI, MACRO e GNAM

Maxxi, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, Roma, Italia, 2009

Foto Flavio Ianniello/Musa. Courtesy Fondazione Maxxi

Maxxi, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, Roma, Italia, 2009

Foto Francesco Radino. Courtesy Fondazione MAXXI

Maxxi, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, Roma, Italia, 2009

Foto Francesco Radino. Courtesy Fondazione MAXXI

Maxxi, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, Roma, Italia, 2009

Foto Guido Caltabiano. Courtesy Fondazione Maxxi

Maxxi, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, Roma, Italia, 2009

Foto Francesco Radino. Courtesy Fondazione MAXXI

Maxxi, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, Roma, Italia, 2009

Foto Francesco Radino. Courtesy Fondazione MAXXI

Maxxi, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, Roma, Italia, 2009

Foto Francesco Radino. Courtesy Fondazione MAXXI

Maxxi, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, Roma, Italia, 2009

Foto Riccardo Musacchio/MUSA. Courtesy Fondazione Maxxi

Maxxi, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, Roma, Italia, 2009

Foto Francesco Radino. Courtesy Fondazione MAXXI

L’itinerario inizia con tre delle più importanti istituzioni di arte contemporanea di Roma. Non lontano dall’Auditorium Parco della Musica di Renzo Piano, si trova il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, disegnato da Zaha Hadid. Icona di design moderno, ospita collezioni permanenti e mostre temporanee di artisti e architetti internazionali. Poco distante, e gestita sempre dal MAXXI, si può entrare su prenotazione nella casa museo di Giacomo Balla, per scoprire la dimensione domestica della vita di un artista futurista.

La Sala dell'Ercole alla Galleria Nazionale di Arte Moderna © La Galleria Nazionale

Un’altra tappa imperdibile è la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, che raccoglie un notevole numero di opere dal Neoclassicismo a oggi, in un allestimento in grado di creare un dialogo tra epoche distanti. Infine, nel quartiere Nomentano, la ex fabbrica Peroni ampliata con una nuova ala progettata da Odile Decq ospita dal 2004 il MACRO, museo che esplora le potenzialità dell’arte contemporanea attraverso il contributo di artisti italiani e internazionali. Tempo di visita minimo consigliato per ognuno degli spazi 2 ore.

Il sorprendente Quartiere Coppedè

All’uscita dalla GNAM, dirigendovi verso est, arriverete al Quartiere Coppedè: un complesso di edifici progettati negli anni Venti dall’architetto Gino Coppedè. Un quartiere sospeso nel tempo in cui lo stile eclettico deriva da una fusione di elementi liberty, gotici, barocchi e medievali. 

Quartiere Coppedè. Foto ODIN Daniel

La Fontana delle Rane, posizionata al centro di Piazza Mincio, è uno dei simboli di questo luogo, insieme al grande arco con lampadario in ferro battuto di via Dora, che collega i Palazzi degli Ambasciatori, e ai Villini delle Fate. Fra iscrizioni in latino e decorazioni che fanno riferimento ai segni zodiacali, alla letteratura medievale e alla religione cattolica, una passeggiata tra queste vie può trasformarsi in una vera e propria caccia al tesoro (o alla stranezza più instagrammabile).
Tempo di visita minimo consigliato 1 ora.

Un salto al cinema: la storica sala Troisi a Trastevere

L’industria cinematografica italiana è nata a Roma, e ci sono molti luoghi che lo raccontano, come il Cinema Troisi, situato a Trastevere all’interno dell’ex Casa Gil progettata dall’architetto Luigi Moretti negli anni Trenta. Utilizzata inizialmente per le conferenze dalla Gioventù Italiana, la sala diventò cinema parrocchiale negli anni Cinquanta con il nome di Cinema Induno. Riaperta da alcuni anni grazie all’associazione “Piccolo America”, oggi fa parte del network Europa Cinemas, e propone rassegne rivolte sia ai cinefili, sia a chi vuole riscoprire capolavori della storia del cinema. 

Cinema Troisi. Foto Flavia Rossi © Cinema Troisi

Gita al Mattatoio

Facciata del Mattatoio. Foto Claudio Ramondo da Wikimedia Commons

Il secondo giorno a Roma inizia dal cuore del quartiere Testaccio, al Mattatoio di Roma. Originariamente un macello pubblico, è stato trasformato in uno spazio espositivo che ospita mostre, installazioni, performance e workshop. Attualmente in corso e da non perdere, la mostra temporanea Tomaso Binga e María Ángeles Vila Tortosa. Corpus Naturæ e gli eventi di musica, danza, teatro, e nuove tecnologie del Romaeuropa Festival.
Tempo di visita minimo consigliato 1 ora.

Archeologia e arte contemporanea da Forof

Forof è il centro d’arte contemporanea fondato Giovanna Caruso Fendi nel 2022, e si trova negli spazi dello storico Palazzo del Gallo di Roccagiovine, di fronte alla Colonna Traiana e ai Fori Imperiali. Lo spazio espositivo conserva negli ambienti ipogei i marmi colorati della pavimentazione della Basilica Ulpia e i resti dell'abside orientale, risalenti al II sec. d.C.

Gelitin Gelatin, Nimbus Limbus Omnibus, Forof. Foto: Monkeys Video Lab © The Artists, MASSIMODECARLO

La solennità di questa location non può che accogliere al meglio un progetto inedito e site-specific, curato da Bartolomeo Pietromarchi, del collettivo viennese Gelitin/Gelatin, celebre per le sue opere provocatorie. Aperta al pubblico dal 2 ottobre 2024, è tra le mostre da non perdere questo autunno.
Tempo di visita minimo consigliato 1 ora.

Tra Campo de' Fiori e Trastevere

Attraversando Piazza Venezia e passando di fronte all’Altare della Patria, con via del Corso che corre lunga verso destra, ci si avvia in direzione di Campo de’ Fiori. Poco prima, nello stretto Vicolo de’ Catinari, si scorge una splendida fontana barocca. Si trova qui la sede romana della Galleria Lorcan O’Neill, un indirizzo da tenere sempre presente. In mostra l'esposizione con nuovi lavori dell’artista inglese Rachel Whiteread.

Fontana barocca in Vicolo de' Catinari

Gironzolando per Trastevere si può visitare invece la chiesa sconsacrata di Sant’Andrea de Scaphis, originaria del IX secolo, che oggi ospita lo spazio magico, dell’artista e mercante d’arte Gavin Brown. Dal 2015 ha accolto alcuni dei più grandi artisti contemporanei, tra cui Rirkrit Tiravanija, Joan Jonas, Arthur Jafa, Jannis Kounellis. In corso la mostra dell’artista di origini sudamericane Jill Mulleady. Tempo di visita minimo consigliato per ognuno degli spazi espositivi 30 minuti.

Arte contemporanea a Roma, tra fondazioni e gallerie

Fondazione Alda Fendi – Esperimenti. Foto Roland Halbe © Ateliers Jean Nouvel

A meno di dieci minuti di distanza a piedi da Trastevere, nell’area del Velabro, si trova Palazzo Rhinoceros, sede della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti, guidata dalla mecenate Alda Fendi. Inaugurato nel 2018, questo “palazzo dell’arte” è stato restaurato su progetto dell'architetto francese Jean Nouvel, per renderlo un edificio di lusso polifunzionale, che nei suoi sei piani ospita una galleria espositiva, un ristorante con terrazza e venticinque suites. Fino al 30 novembre è in corso la mostra futurBella, un omaggio al Futurismo e a una delle sue personalità più brillanti, Fortunato Depero.

Per arrivare alla Fondazione Memmo, che sarebbe la tappa successiva dell’itinerario, si cammina un bel po’, così da potersi fermare ad ammirare alcuni luoghi simbolo della città. Percorrendo Via dei Chiavari si incontra Palazzo Massimo Alle Colonne, dalla caratteristica facciata convessa, capolavoro rinascimentale dell’architetto Baldassarre Peruzzi. Proseguendo su Corso del Rinascimento si arriva in Piazza Navona, e poco distante si trova la chiesa di San Luigi dei Francesi, che merita un ingresso per vedere le tre tele di Caravaggio dedicate al martirio di San Matteo.

La facciata di Palazzo Massimo alle Colonne. Foto Jensens da Wikimedia Commons

Proseguendo ancora verso nord, si arriva alla Fondazione Memmo, istituzione culturale che dal 1990 promuove l'arte contemporanea. Situata a Palazzo Ruspoli, la fondazione mira a creare un dialogo tra la città, gli artisti, il pubblico, sostenendo progetti innovativi e sperimentali. Wynnie Mynerva. Presagio è l’esposizione in corso fino al 3 novembre.

L’ultima tappa dell’itinerario si raggiunge proseguendo verso Piazza Di Spagna, e percorrendo la scalinata di Trinità dei Monti per andare a vedere Palazzo Zuccari, conosciuto anche come “casa dei mostri”, viste le decorazioni decisamente originali sulla facciata di Via Gregoriana, ispirate al Giardino di Bomarzo.

Portale di Palazzo Zuccari su via Gregoriana. Foto Effems da Wikimedia Commons

Da qui, arrivare all’ultimo vero e proprio punto d’arrivo è, letteralmente, tutto in discesa. La Fondazione Nicola Del Roscio è un progetto culturale no-profit, con sede nel cuore della capitale che parla alla città. Fino al 18 ottobre, è in corso la mostra Transcending Blue, con le opere site-specific, e ispirate alla vita di Cy Twombly, dell’artista americana Barbara Crawford.

Barbara Crawford. Transcending Blue © Fondazione Nicola Del Roscio

Nella stessa via, la Galleria Gagosian ha la sua sede romana, dove in questo momento sono esposte le opere della pittrice statunitense Helen Frankenthaler nella mostra Helen Frankenthaler: Painting on Paper, 1990–2002, parallelamente all’esposizione da poco inaugurata a Palazzo Strozzi a Firenze. Tempo di visita minimo consigliato per ognuno degli spazi espositivi 30 minuti.

Sogni d’oro a Roma, soggiornare all’Hotel Locarno

Nel cuore di Roma, poco distante da Piazza del Popolo si trova un hotel che non è solo un luogo di accoglienza, ma un mondo a parte, dove il tempo sembra essersi fermato agli anni Venti, l’Hotel Locarno. Nel corso di circa cento anni, è stata la casa romana di molti artisti e intellettuali: Federico Fellini e Giulietta Masina, Jack Kerouac e Gregory Corso, Jean Michel Basquiat, Jorge Luis Borges, Wes Anderson e molti altri. Le architetture art déco e i dettagli minuziosamente curati lo rendono un luogo magico, i cui muri custodiscono infinite storie intriganti da raccontare – se solo potessero parlare!

Hotel Locarno © Hotel Locarno

Un locale da non perdere

Quando si incontra un posto come il Baronato Quattro Bellezze non si può che restarne affascinati. Un piccolo locale non lontano da Castel Sant’Angelo che parla ancora oggi con la lingua del suo fondatore Dominot, attore, mimo, trasformista, drag queen e travestito, che fu per molti anni tra i protagonisti dell’avanguardia romana. Aperto nel 1984, da alcuni anni la direzione artistica è seguita dai Salò, un progetto performativo romano che ogni martedì riaccende la magia fané del Baronato.

Baronato Quattro Bellezze

Per chi avesse ancora tempo, vale la pena dedicare una mezza giornata alle zone meno centrali della capitale che, a partire dal secolo scorso, hanno accolto interventi architettonici e urbanistici firmati da grandi nomi dell'architettura internazionale. Tra questi la chiesa dedicata a Dio Padre Misericordioso a Tor Tre Teste è opera dell'architetto Richard Meier. Il progetto è il risultato di un concorso internazionale bandito in vista del Giubileo del 2000 ed è una sintesi perfetta della poetica dell'architetto statunitense, che a Roma ha curato anche il progetto del Museo dell'Ara Pacis. Se si è alla ricerca di esempi da manuale di architettura razionalista, il quartiere EUR con i suoi monumentali edifici, come il Palazzo della Civiltà Italiana è imperdibile. Dall’altro lato della città, si può visitare il Foro Italico, cittadella dello sport costruita tra il 1927 e il 1933. Qui ha sede anche lo Stadio Olimpico, realizzato su progetto di Enrico Del Debbio e poi di Luigi Moretti, e ristrutturato in occasione dei mondiali di calcio del 1990. Tempo di visita minimo consigliato per ognuno degli spazi 2 ore.

Richard Meier, Chiesa di Dio Padre Misericordioso, Roma. Foto da Wikimedia Commons

Roma con i suoi 1.285 km² di superficie è una delle città più grandi d'Europa per estensione territoriale. Come muoversi al meglio? Camminare è un ottimo modo per scoprire nuovi angoli, con qualche sosta extra per assaggiare lo street food romano. L’alternativa migliore è senza dubbio approfittare dei servizi di bike e scooter sharing, per percorrere distanze più lunghe senza restare imbottigliati nel traffico, godendo comunque della bellezza della città.