Con l’apertura di Frieze 2024, Londra si prepara a diventare nuovamente il centro del mondo dell’arte contemporanea, ma non è solo la fiera a dettare il ritmo: nei musei e nelle gallerie della città inaugurano le mostre più attese della stagione che dureranno fino alla fine dell’autunno.Il momento è perfetto per immergersi nell'arte e scoprire nuove tendenze, tra maestri consolidati e giovani promesse.
D’altronde, in una città famosa per la pioggia, non c’è rifugio migliore di un museo o di una galleria.
10 mostre da non perdere questo autunno a Londra
Dalle esposizione inaugurate durante Frieze, al programma delle più importanti istituzioni museali, passando per le gallerie: ecco la guida definitiva della stagione per gli appassionati d’arte.
“Hockney and Piero: A Longer Look”, National Gallery, Room 46, fino al 27 ottobre 2024
David Hockney non è solo un grande artista, ma anche un acuto osservatore. Lo dimostrano chiaramente due dei suoi lavori più personali: il ritratto dei suoi genitori e uno dell’amico curatore Henry Geldzahler. A collegarli in mostra è Il battesimo di Cristo di Piero della Francesca. Un dialogo inedito tra passato e presente. Una mostra che evidenzia come a volti bastino pochi, seppur incredibili, capolavori a creare un’esperienza potente.
“Francis Bacon: Human Presence”, National Portrait Gallery, dal 10 ottobre 2024 al 29 gennaio 2025
Cosa significa fare un ritratto? Questa mostra tenta di rispondere alla domanda con oltre 55 opere di Francis Bacon realizzate dagli anni '50 in poi. I dipinti esplorano i confini tra rappresentazione e indagine psicologica rivelando una tensione emotiva palpabile. Il miglior modo per conoscere l'opera del maestro che riuscì a tradurre in immagine la complessità dell’animo umano.
Tracey Emin "I followed you to the end", White Cube Bermondsey, fino al 10 November 2024
Tracey Emin è tornata con opere che affrontano temi profondi, intimi e universali nati in seguito alla sua recente esperienza trasformativa. La sua nuova produzione pittorica racconta una storia fatta di amore, conflitto, perdita, accettazione e rinascita, con un’intensità rinnovata che colpisce allo stomaco. Un’immersione viscerale nella fragilità umana, che dimostra ancora una volta l'incredibile capacità di Emin di trasformare il personale in universale.
George Rouy, “The Bleed, Part I”, Hauser & Wirth, fino al 21 dicembre 2024
L'opera di George Rouy - alla sua prima personale con Hauser & Wirth - esplora la figura umana con uno stile crudo e fisico. I suoi soggetti, intrappolati in composizioni dense, sembrano lottare per liberarsi da un groviglio di membra e carne, dando vita a una rappresentazione emotiva che ben rappresenta il conflitto tra desiderio, alienazione e crisi identitaria personale.
Jem Perucchini "Strange Fruit", Corvi-Mora, fino al 16 novembre 2024
Se siete passati dalla stazione della metropolitana di Brixton, non potete non aver notato il monumentale murale che rappresenta una delle sue opere. Questo autunno, Jem Perucchini torna a Londra con una mostra personale che offre l'opportunità di approfondire la sua ricerca: aggraziati personaggi di origine africana, con chiari rimandi ai modi e alle composizioni del Rinascimento italiano, posano illuminati da soli che sorgono alle loro spalle, investendoli di una luce calda e avvolgente. Opere intrise di pace e sacralità, che invitano lo spettatore a un momento di pausa e a un’osservazione lenta e riflessiva.
Anna Weyant, "Who’s Afraid of the Big Bad Wolves?", Gagosian, Davies Street, fino al 20 dicembre 2024
Anna Weyant costruisce mondi sospesi, popolati da figure femminili fragili, quasi fossero di porcellana, che abitano scene surreali. I suoi dipinti, caratterizzati da atmosfere oniriche e inquietanti, suggeriscono che qualcosa di drammatico stia per accadere. "Chi ha paura del lupo cattivo?" chiede l'artista, preparandoci a un viaggio nel subconscio femminile, dove il silenzio è carico di tensione.
Jonas Wood, Gagosian, Grosvenor Hill, fino al 23 novembre 2024
Jonas Wood torna con le sue iconiche composizioni di paesaggi e interni. Attraverso un processo di collage e manipolazione fotografica, Wood trasforma soggetti quotidiani in opere vibranti, dense di colore dove la ripetizione di forme schematizzate si trasforma in pattern.
"Mire Lee: Open Wound", Hyundai Commission, Tate Modern Turbine Hall, fino al 16 marzo 2025
Quest’anno, la Hyundai Commission della Turbine Hall è affidata a Mire Lee, giovane artista coreana che trasforma lo spazio con sculture sospese e installazioni meccaniche. La sua opera richiama l’idea di una fabbrica vivente, una macchina organica in costante mutamento, che trasforma lo spazio in un luogo di tensione e movimento, omaggiando la storia industriale della Tate Modern.
“Turner Prize 2024”, Tate Britain, fino al 16 febbraio 2025
Aspettando l'annuncio del vincitore, previsto per il 3 dicembre, è possibile visitare la mostra dedicata ai quattro artisti che si contendono il Turner Prize 2024: Pio Abad, Claudette Johnson, Jasleen Kaur e Delaine Le Bas. Un’opportunità imperdibile per scoprire alcuni dei talenti emergenti più interessanti del momento e fare previsioni sul prossimo vincitore.
"The World of Tim Burton", Design Museum, dal 25 ottobre 2024 al 21 aprile 2025
Tim Burton arriva a Londra con una mostra che esplora il suo universo immaginifico. Disegni, dipinti, fotografie e costumi tratte dall’archivio personale dell’artista permettono di esplorare il processo creativo dietro alcuni dei suoi personaggi e mondi più iconici. Un must per gli amanti del cinema di questo genio visionario.
“Hockney and Piero: A Longer Look”, National Gallery, Room 46, fino al 27 ottobre 2024
David Hockney non è solo un grande artista, ma anche un acuto osservatore. Lo dimostrano chiaramente due dei suoi lavori più personali: il ritratto dei suoi genitori e uno dell’amico curatore Henry Geldzahler. A collegarli in mostra è Il battesimo di Cristo di Piero della Francesca. Un dialogo inedito tra passato e presente. Una mostra che evidenzia come a volti bastino pochi, seppur incredibili, capolavori a creare un’esperienza potente.
“Francis Bacon: Human Presence”, National Portrait Gallery, dal 10 ottobre 2024 al 29 gennaio 2025
Cosa significa fare un ritratto? Questa mostra tenta di rispondere alla domanda con oltre 55 opere di Francis Bacon realizzate dagli anni '50 in poi. I dipinti esplorano i confini tra rappresentazione e indagine psicologica rivelando una tensione emotiva palpabile. Il miglior modo per conoscere l'opera del maestro che riuscì a tradurre in immagine la complessità dell’animo umano.
Tracey Emin "I followed you to the end", White Cube Bermondsey, fino al 10 November 2024
Tracey Emin è tornata con opere che affrontano temi profondi, intimi e universali nati in seguito alla sua recente esperienza trasformativa. La sua nuova produzione pittorica racconta una storia fatta di amore, conflitto, perdita, accettazione e rinascita, con un’intensità rinnovata che colpisce allo stomaco. Un’immersione viscerale nella fragilità umana, che dimostra ancora una volta l'incredibile capacità di Emin di trasformare il personale in universale.
George Rouy, “The Bleed, Part I”, Hauser & Wirth, fino al 21 dicembre 2024
L'opera di George Rouy - alla sua prima personale con Hauser & Wirth - esplora la figura umana con uno stile crudo e fisico. I suoi soggetti, intrappolati in composizioni dense, sembrano lottare per liberarsi da un groviglio di membra e carne, dando vita a una rappresentazione emotiva che ben rappresenta il conflitto tra desiderio, alienazione e crisi identitaria personale.
Jem Perucchini "Strange Fruit", Corvi-Mora, fino al 16 novembre 2024
Se siete passati dalla stazione della metropolitana di Brixton, non potete non aver notato il monumentale murale che rappresenta una delle sue opere. Questo autunno, Jem Perucchini torna a Londra con una mostra personale che offre l'opportunità di approfondire la sua ricerca: aggraziati personaggi di origine africana, con chiari rimandi ai modi e alle composizioni del Rinascimento italiano, posano illuminati da soli che sorgono alle loro spalle, investendoli di una luce calda e avvolgente. Opere intrise di pace e sacralità, che invitano lo spettatore a un momento di pausa e a un’osservazione lenta e riflessiva.
Anna Weyant, "Who’s Afraid of the Big Bad Wolves?", Gagosian, Davies Street, fino al 20 dicembre 2024
Anna Weyant costruisce mondi sospesi, popolati da figure femminili fragili, quasi fossero di porcellana, che abitano scene surreali. I suoi dipinti, caratterizzati da atmosfere oniriche e inquietanti, suggeriscono che qualcosa di drammatico stia per accadere. "Chi ha paura del lupo cattivo?" chiede l'artista, preparandoci a un viaggio nel subconscio femminile, dove il silenzio è carico di tensione.
Jonas Wood, Gagosian, Grosvenor Hill, fino al 23 novembre 2024
Jonas Wood torna con le sue iconiche composizioni di paesaggi e interni. Attraverso un processo di collage e manipolazione fotografica, Wood trasforma soggetti quotidiani in opere vibranti, dense di colore dove la ripetizione di forme schematizzate si trasforma in pattern.
"Mire Lee: Open Wound", Hyundai Commission, Tate Modern Turbine Hall, fino al 16 marzo 2025
Quest’anno, la Hyundai Commission della Turbine Hall è affidata a Mire Lee, giovane artista coreana che trasforma lo spazio con sculture sospese e installazioni meccaniche. La sua opera richiama l’idea di una fabbrica vivente, una macchina organica in costante mutamento, che trasforma lo spazio in un luogo di tensione e movimento, omaggiando la storia industriale della Tate Modern.
“Turner Prize 2024”, Tate Britain, fino al 16 febbraio 2025
Aspettando l'annuncio del vincitore, previsto per il 3 dicembre, è possibile visitare la mostra dedicata ai quattro artisti che si contendono il Turner Prize 2024: Pio Abad, Claudette Johnson, Jasleen Kaur e Delaine Le Bas. Un’opportunità imperdibile per scoprire alcuni dei talenti emergenti più interessanti del momento e fare previsioni sul prossimo vincitore.
"The World of Tim Burton", Design Museum, dal 25 ottobre 2024 al 21 aprile 2025
Tim Burton arriva a Londra con una mostra che esplora il suo universo immaginifico. Disegni, dipinti, fotografie e costumi tratte dall’archivio personale dell’artista permettono di esplorare il processo creativo dietro alcuni dei suoi personaggi e mondi più iconici. Un must per gli amanti del cinema di questo genio visionario.
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