Un luogo stanco e desolato, scarnificato e abbandonato: questa è la visione simbolica e metaforica del presente raccontata dall’artista Gian Maria Tosatti nella sua nuova installazione a Milano, a due anni di distanza dalla personale nello shed di Pirelli HangarBicocca. “Paradiso” è il titolo dell’opera site-specific pensata per gli ex Magazzini Raccordati della Stazione Centrale di Milano, e prodotta da Eco Contract + Eco Design e Brembo, con il patrocinio del Comune di Milano, aperta al pubblico dal 22 marzo all’11 aprile 2025.
Questo monumentale lavoro accompagna la prima mostra personale di Tosatti alla Galleria Lia Rumma di Milano intitolata “Es Brent!”, visitabile dal 21 marzo all’8 maggio 2025, in cui sono esposte opere pittoriche ma anche installazioni realizzate dall’artista romano nell’ultimo biennio.

Lo spazio di circa tremila metri quadrati degli ex Magazzini Raccordati, un tempo adibito allo stoccaggio e alla distribuzione delle merci che arrivavano a mezzo treno in città, appare spoglio e consumato dal tempo, dall’umidità e dall’incuria: il visitatore è invitato a camminare sotto le sette “volte celesti” in un’atmosfera permeata da una sacralità dismessa, accompagnato solo dallo scrosciare dell’acqua gocciolante dalle infiltrazioni dei soffitti, e dallo scricchiolio dei propri passi sul pavimento coperto dal sale, che rimbomba nel vuoto. Queste sette aule regali dove risiederebbero le gerarchie angeliche sono svuotate, abitate solo dalla presenza di clochard avvolti in delle coperte termiche, un’immagine purtroppo non lontana da quella che si presenta agli occhi di chi attraversa i ponti vicino alla stazione ogni giorno.

La scelta dell’artista di rendere l’installazione accessibile soltanto a cinque persone per volta rende l’esperienza più intima e contemplativa, di attraversamento di un luogo che è diventato testimonianza di una devastazione violenta, come una catabasi che culmina nell’ultima sala buia. Qui, un grande portone appena illuminato dà l’accesso a un binario sotterraneo, evocazione di un’immagine indelebile nella memoria collettiva, e legata proprio alla storia di quel binario da cui partiva il treno che conduceva ai campi di sterminio – nello spazio attiguo a quello che oggi accoglie il Memoriale Della Shoah Di Milano. L’oscurità è riempita soltanto dal canto di preghiera “El Mole Rahamim” registrato dall’attore Moni Ovadia, che nella tradizione ebraica è dedicato alla memoria delle persone morte di morte violenta, ed è utilizzato spesso nelle celebrazioni in memoria della Shoah.

In questa installazione si trovano alcuni elementi ricorrenti del linguaggio poetico e visivo di Tosatti, a partire dalla scelta dello spazio abbandonato, passando per i lampadari della prima sala, i cumuli di sale che ricordano la neve e la sabbia di altri suoi lavori ma anche le grandi scritte dorate in latino sulle pareti, che richiamano l’intervento più monumentale del ciclo “Sette Stagioni dello Spirito”, intitolato “Lucifero_3”, realizzato negli ex Magazzini Generali del Porto di Napoli nel 2015.

Come si legge nel foglio di sala, ““Paradiso” è una visione crudele e disincantata di un mondo che non crede più a sé stesso, che uccidendo le ideologie, finanche quelle religiose, ha soffocato la sacralità dell’esistenza, e abita una terra oscura, desolata, su cui il cielo è caduto in pezzi”.