“La fine di ottobre è un momento particolare. L’estate è finita, eppure, in alcuni momenti, sembra non essersene accorta. Allora arriva la pioggia e ristabilisce le proporzioni. Sono scrosci grigi e tristi, che spiegano a tutti che il sole diventerà sempre più pallido e freddo e che non c’è proprio niente da fare. Dopo la pioggia, l’aria è umida e fresca, quasi pulita, e le foglie cadute a terra hanno l’odore di un addio. L’autunno è melanconico, se lo ascolti arrivare”, racconta Susanna Raule, scrittrice e psicologa italiana.
Ottobre
Ottobre è un mese speciale, che regala colori e ispirazioni particolari, ed è stato interpretato nella storia dell’arte in modi assai diversi: la figura femminile di Tissot, il Bacco di von Sandrart, le forme futuriste di Filonov.
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- Valentina Petrucci
- 28 ottobre 2022
Ottobre è un mese di transizione, se ne sta li sulla sedia aspettando l’inverno con i ricordi all’estate. Un mese denso, particolare, un momento dell’anno che regala colori particolari, tramonti intensi e ispirazioni artistiche.
Jemes Tissot, artista francese nato a Nantes nell’Ottobre del 1836- 1902, si forma all’Ercole des Beaux-Arts di Parigi. Artista affascinante e sofisticato, influenzato da Baudelaire, Édouard Manet, Edgar Degas, descrive questo mese collocandolo nel contesto artistico e sociale del suo tempo.
Una donna borghese, vestita di raso nero reso leggero dai tanti volant. Un cappotto ricamato e decorato con una pelliccia e un grande cappello. Pare abbia fretta, forse si è attardata nella lettura visto il libro che nasconde sotto il braccio. La donna passeggia su un tappeto di foglie che virano dal verde all’arancione, proprio a simboleggiare il passaggio dalla stagione estiva a quella autunnale. Ottobre è il titolo dell’opera. La figura femminile appare cosi una scusa, un escamotage per descrivere le atmosfere ottobrine.
Joachim von Sandrart, pittore e storico dell’arte tedesco del XVII secolo, sposta l’attenzione sul tema mitologico: Bacco. Ottobre è il mese della vendemmia e quale miglior personaggio a rappresentarlo? Il dio romano è rappresentato attraverso le consuete caratteristiche: un telo rosso porpora a coprire le sue nudità, il petto appena coperto da una pelliccia e una corona di tralci e pampini sulla testa. Tra le mani dell’uva. Il dio, ebbro, ha dietro di lui un’altra figura che lo aiuta a bere il vino, mentre alle sue spalle s’intravede un gruppo di uomini e donne che fanno festa.
La pennellata è intensa, corposa, mescolata da ombre e luci tipiche del secolo. Dio del vino, della vendemmia, del piacere e del divertimento, Bacco simboleggia un mese che vede l’uomo al centro. Un mese di transizione, un mese di lavoro ma che porta con se ancora piacere.
Un’opera dal gusto futurista è quella che ci propone l’artista russo Pavel Filonov (1883-1941): Ottobre. Paesaggio. Formula. I colori si mescolano attraverso forme simmetriche, quelli tipici dell’autunno. Tra un blu intenso e l’arancione scuro, che tende al marrone, si articola un paesaggio autunnale apparentemente insolito, uno scenario senza sosta, mai fermo. Un passaggio che descrive la stagione precedente e quella futura.
Narra così il mese di Ottobre Francesco Guccini, cantautore e scrittore italiano: “Non so se tutti hanno capito Ottobre la tua grande bellezza: | nei tini grassi come pance piene prepari mosto e ebbrezza, prepari mosto e ebbrezza... | Lungo i miei monti, come uccelli tristi fuggono nubi pazze, | lungo i miei monti colorati in rame fumano nubi basse, fumano nubi basse…”