Curzio Malaparte: la storia e i retroscena di Casa come me
La villa-icona del Novecento, copertina di questo numero, rappresenta il culmine di una vita e la sintesi di un pensiero: quelli del celebre scrittore italiano.
Intervista all’inventore del microprocessore e dello schermo touch sulle lezioni importanti della tecnologia e sul suo futuro, e sulla rinascita di Milano.
La villa-icona del Novecento, copertina di questo numero, rappresenta il culmine di una vita e la sintesi di un pensiero: quelli del celebre scrittore italiano.
Anna Zegna, presidente dell’omonima Fondazione, racconta a Domus la sua visione green del mondo: economica, sociale e ambientale. Una visione connessa all'Oasi Zegna, l'area di 100 km quadrati creata nel 1993 sulle Alpi biellesi.
Incontro con un architetto e designer fuori dal comune: simile
a un poeta, che scende nel profondo del sé per scoprire il noi.
Uno dei più importanti fotografi italiani, Berengo Gardin, ci parla della sua esperienza professionale con Olivetti e del futuro della fotografia, tra digitale e specializzazione.
Non solo disruption negativa, ma soprattutto positività: lavori nuovi, scenari inediti, grandi opportunità di conoscenza e business mai viste nella storia. Tutto grazie al digitale e al suo sviluppo, dice Riccardo Donadon di H-Farm.
“Tutti i libri del mondo aspettano di essere letti”. Lo scriveva Roberto Bolaño, ma potrebbe essere il motto di Carlos D’Ercole
Gian Arturo Ferrari, deus ex machina dell’editoria, si racconta nel tempo di un caffè e spiega perché la diffusione della cultura debba salire dal basso e non piovere dall’alto.
Death, debts, divorce. La catastrofe Covid-19 suggeriva d’iniziare così il caffè (virtuale) con Clarice Pecori Giraldi, grande dame del mercato dell’arte globale anch’esso alle prese con la pandemia.
Anche uno yacht di lusso è un progetto sociale di alto impatto. Perché presuppone, coinvolge e impiega una serie di professionalità che riguardano tutta la società e, prima ancora, la comunità.
L’Harry’s bar di Venezia fu creato da Giuseppe Cipriani nel maggio del 1931. Il figlio Arrigo lo sostituì come continuazione di famiglia nel 1957.
Non sono un architetto né un ingegnere. Non sono competente per pensare una riqualificazione delle periferie o il futuro della città. Però faccio tante altre cose. E cerco di farne tante.
Domus vuol dire casa. Economia, gestione della casa. È forse qui per un qualche consiglio?