“Goodbye to the Future”. Con questo titolo la rivista giapponese Japan Forward racconta la possibile demolizione della Nakagin Capsule Tower, edificio simbolo del movimento architettonico Metabolista, considerata da molti come un'utopia costruita. Progettato da Kisho Kurokawa, l’edificio era stato pubblicato su Domus nel gennaio del 1973 (Domus 520), in cui si scriveva: “le 140 capsule, ‘appese’ alle torri in cemento armato che raccolgono le comunicazioni verticali, sono delle cellule identiche, prefabbricate, in acciaio; corredate da unità-bagno, impianto di condizionamento, televisione a colori. Costruite ad Osaka, sono state trasportate a Tokio via camion. Tempo di montaggio per ogni capsula: tre ore.” Anche se è da qualche anno che si vocifera sulla demolizione del progetto visionario, sembra che la possibilità si sia concretizzata nelle ultime settimane. Tokyo Reporter scrive che, all’inizio di maggio, l’associazione di proprietari della torre ha deciso di vendere l’edificio al proprietario del terreno. Questa operazione dovrebbe portare alla demolizione della torre e a un nuovo progetto, più ampio, di sviluppo immobiliare.
La Nakagin Capsule Tower rischia la demolizione
Alcune riviste giapponesi riportano che il capolavoro metabolista, progettato da Kisho Kurokawa e completato nel 1972, potrebbe scomparire nelle prossime settimane.
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- Salvatore Peluso
- 05 luglio 2021
- Tokyo
I media giapponesi parlano anche delle pessime condizioni in cui versa la Nagakin Capsule Tower e della difficoltà di ristrutturare i singoli moduli indipendentemente l’uno dall’altro. Sembra inoltre che le capsule siano senza acqua calda dal 2010. “L’invecchiamento della struttura è stato un problema importante negli ultimi anni”, ha detto al magazine giapponese Tatsuyuki Maeda, proprietario di 15 capsule. “Cercavamo un developer che lasciasse l’edificio in piedi mentre lo riparava.” Ma sembra che la pandemia di Coronavirus abbia fermato l’interesse di alcune aziende americane interessate. “Pensiamo sia difficile per l’associazione di proprietari prendere misure contro l’invecchiamento con riparazioni su larga scala. Quindi l’edificio sarà acquistato dal proprietario originale.”
La possibile demolizione della Nagakin Capsule Tower è solo l’ultimo episodio di una lunga lista che riguarda edifici moderni, il cui valore spesso è poco riconosciuto, se non dalla comunità architettonica locale e globale. Ad esempio, la mostra “SOS Brutalism. Save the concrete monsters” invitava a salvare gli edifici importanti del movimento. Altri casi di demolizioni eccellenti sono quelle dell’autogrill di Angelo Bianchetti, icona del boom italiano, quella dell’Y-Blokka, icona modernista di Oslo con i murales di Picasso, e quella del Robin Hood Gardens di Alison e Peter Smithson a Londra.