Yattaman, Tekkaman, Hurrycane Polymar, oramai classici degli anime, e poi i personaggi dei primi Final Fantasy e il logo della saga di videogiochi giapponesi forse più famosa in assoluto, hanno una persona in comune, il loro disegnatore, Yoshitaka Amano.
Riconosciuto per il suo contributo pionieristico nel mondo dell’animazione, dei videogiochi e dell’arte contemporanea, Yoshitaka Amano nella sua carriera si è confrontato con diversi linguaggi, dalla moda al design, alla grafica.
Questi aspetti sono elementi significativi di connessione tra il maestro e Milano, luogo di incontro e contaminazione tra design, moda, arte, grafica, e teatro. Anche per questo, Lucca Comics & Games ha scelto il capoluogo lombardo come città perfetta per ospitare la prima mostra extra-moenia dedicata all’arte del sensei giapponese.
Dalla collaborazione tra POLI.design, centro per la formazione post-laurea fondato dal Politecnico di Milano, e Lucca Comics & Games è nato infatti il progetto della mostra Amano Corpus Animae, curata da Fabio Viola e ospitata dagli spazi della Fabbrica del Vapore, che celebra i cinquanta anni di attività dell’artista giapponese, con oltre centotrenta opere che intessono un discorso articolato sul rapporto tra arte, videogiochi e il mondo dell’animazione più in generale.
Concepita seguendo un percorso cronologico scandito in cinque sezioni, Amano Corpus Animae ripercorre la carriera di Amano sottolineando la versatilità della sua arte. Ad accogliere i visitatori, i manifesti disegnati da Amano per l’edizione del festival di quest’anno, che hanno come protagoniste le donne di Puccini, Turandot, Tosca e Madama Butterfly, e che anticipano il concept dell’esposizione. I lavori provenienti dagli studi di Tokyo e New York sono stati raccolti con l’obiettivo di raccontare la versatilità di questo maestro dell’illustrazione e del character design, evidenziando i legami con la cultura orientale ma anche con quella occidentale.
Amano ha avviato la sua carriera negli anni Settanta con Tatsunoko Productions, lavorando a serie con personaggi storici come quelli già citati, e molti altri: Gatchaman, Kyashan, Pinocchio, l’Ape Magà. A questa parte della sua carriera è dedicata la prima sezione, che mette in luce le sue radici culturali e lavorative.
Il percorso continua con le sue opere da illustratore indipendente, come le eccezionali tavole realizzate per Vampire Hunter D di Kikuchi, e il gioco di sperimentazione visiva della pellicola animata Angel’s Egg realizzata con Mamoru Oshii, che il maestro ci ha indicato come suo anime preferito tra i suoi lavori: “Da bambino mi piaceva guardare Bambi e Lilli e il vagabondo. Tra le anime a cui ho lavorato, [come mio preferito ndr] direi Angel's Egg.”
Sento che da queste opere emerge e prende forma qualcosa di centrale o essenziale dentro di me, qualcosa di profondamente personale.
Le ultime tre sezioni dell’esposizione, che dagli anni Ottanta arrivano fino ad oggi, s’intitolano Icons, Game Master e Free Spirit. Icons celebra i lavori più emblematici e influenti di Yoshitaka Amano, mettendo in luce le sue interazioni con la cultura pop occidentale. Nel 1997 Amano apre il suo studio a New York e inizia a esplorare le nuove possibilità che gli Stati Uniti possono offrirgli.
La collaborazione con Neil Gainman, Sandman: Cacciatori di Sogni, è certamente tra le più riuscite. Un incontro che Amano ha raccontato così a Domus: “Lavorare con Neil è stato il mio primo progetto negli Stati Uniti, ed è stato molto divertente. Ciò che mi ha lasciato una forte impressione è stato il suo talento e il senso di amore che scorre nelle sue opere”. L’episodio viene pubblicato negli USA nel 1999 per l'etichetta Vertigo di Dc Comics.
La cultura occidentale ritorna anche nelle copertine alternative create per celebri fumetti americani - come Batman, Superman, Harley Quinn, Elektra, Wolverine, e molti altri – e nella prestigiosa collaborazione con Vogue Italia del 2020, che racconta l’approccio sofisticato di Amano alla moda. L’allora direttore Emanuele Farneti aveva coinvolto l’artista giapponese nel progetto della rivista volto alla riduzione dell’impatto ambientale dei servizi fotografici: la prima cover illustrata di Vogue Italia è firmata proprio da Yoshitaka Amano.
Game Master, la sezione dedicata alle tavole in acrilico su carta realizzate da Amano per Final Fantasy, è quella che farà emozionare di più i veri appassionati di videogames. Dal primo capitolo del 1987 a Final Fantasy XVI, è presentata l’evoluzione dell’identità grafica del gioco, con un parallelismo tra i disegni originali e il packaging finale di ogni edizione.
Se la saga di Final Fantasy è protagonista indiscussa di questa parte della mostra, non mancano degli extra speciali, come il rarissimo cabinato arcade di Esh’s Arumilla. Realizzato con tecnologia laserdisc, quella in esposizione è una delle pochissime copie funzionanti nel mondo, e racconta l’esordio di Amano nel mondo dei videogames nel 1984. È proprio lui infatti il character designer del videogioco marcato Funai, Gakken.
L’ultima sezione Free Spirit, celebra Amano come artista completo, riconosciuto a livello globale, dalle prime illustrazioni per S-F Magazine, fino alle sue iconiche Candy Girls dipinte con vernici automobilistiche.
L’allestimento della mostra è stato curato da POLI.design, del quale la presidente Anna Barbara ci ha raccontato lo sviluppo, sottolineando la varietà di aspetti considerati in relazione alla carriera di Amano: la sua libertà linguistica e sperimentale, la dimensione della memoria biografica delle generazioni che si sono appassionate ai personaggi del maestro, la figura di Puccini che ha instillato l’idea di una partitura musicale come traccia per la costruzione del concept.
L’idea è di percorre una drammaturgia a più atti dentro la vita e la produzione artistica di Yoshitaka Amano.
La mostra, visitabile fino al 1° marzo 2025 alla Fabbrica del Vapore nello Spazio Ex Cisterne, è accompagnata da un fitto programma di eventi, che con le parole di Anna Barbara, “parte dall’idea che i veri maestri, e Yoshitaka Amano lo è indubbiamente, sono fonti inesauribili di ispirazione non solo dentro i loro mondi, ma anche in maniera indisciplinata in altri mondi”.
Gli eventi affronteranno diverse tematiche e tecniche, con forti contaminazioni artistiche per coinvolgere il pubblico di appassionati e creativi: dal tema del femminile e della bellezza oltre l’estetica, alla dicotomia super eroe-super umano, alla città e alla relazione tra virtuale e reale.
Immagine di apertura: Yoshitaka Amano © Alessandro Bremec