Comunicare è un processo progettuale che, come per qualsiasi altro soggetto più fisico e materiale, ha bisogno di idee, di innovazione, di sviluppo, di progresso e di risultati tangibili.
Un manifesto è il documento principe e principale della comunicazione, è una dichiarazione di intenti, un programma pubblico, una operazione culturale e relazionale che usa testi e immagini per trasmettere messaggi con significati anche complessi, ma direttissimi.
Quando la comunicazione e i manifesti si incontrano sullo stesso piano e insieme montano sui mezzi di trasporto, si fanno uno veicolo dell’altro, facendo girare le idee e portando i messaggi a destinazione.
La mostra “Atm manifesto”, a cura di Matteo Pirola, ricercatore, docente e collaboratore di Domus e allestita da Lorenzo Damiani, permette di riscoprire la storia della città di Milano e della Azienda Trasporti Milanesi attraverso la gigantesca mole di documentazione prodotta dall’azienda, che integra comunicazione, grafica e design per la mobilità pubblica a scopi comportamentali e civici.
I manifesti esposti e selezionati per l’occasione non sono semplici strumenti pubblicitari (sono state escluse tutte le campagne commerciali), ma veicoli di promozione culturale, con l’obiettivo di sottolineare valori come civiltà, collaborazione e partecipazione al bene comune, rivolgendosi a una comunità di utenti che comprende passeggeri, cittadini e operatori.
Il lavoro di comunicazione istituzionale svolto da Atm nel corso della sua storia, passata e recente, mette in luce il ruolo fondamentale del messaggio come strumento immediato, capace di unire parole e figure in composizioni che provocano attenzione e, nel migliore dei casi, anche una presa di coscienza. Questa comunicazione punta a coinvolgere il pubblico e a stimolare riflessioni su temi sociali e collettivi. I messaggi si trasformano così in manifesti emblematici, accessibili a tutti, che rafforzano il legame tra comunità e comunicazione, entrambe radicate nello stesso principio.
I materiali che per la prima volta vengono esposti provengono dall'Archivio Storico Atm, una risorsa con una solida tradizione e in continua espansione (questo il nuovo sito con molti materiali consultabili online https://archiviostorico.atm.it), che conserva migliaia di fotografie d'epoca e documenti aziendali ma che da alcuni anni si sta rinnovando e strutturando, nella logica di un vero luogo di memoria e cultura imprenditoriale, tanto da essere da poco entrato a far parte della rete Museimpresa.
I manifesti esposti e selezionati per l’occasione non sono semplici strumenti pubblicitari, ma veicoli di promozione culturale.
La mostra celebra anche doverosamente i 60 anni della Linea M1 (1964-2024), simbolo del design milanese a scala urbana e rappresentante del progresso costante della metropoli, che grazie a questo nuovo sistema di trasporti divenne definitivamente una capitale europea. Questo celebre progetto di Franco Albini, Franca Helg e Bob Noorda, vinse subito il premio Compasso d’Oro (1964) e proprio nel nuovo Museo dell’ADI, dove la Collezione Permanente del premio è esposta, si possono ora ammirare anche nuovi documenti inediti, oltre a tante componenti materiali degli allestimenti originali delle stazioni della M1.
Questo viaggio attraverso il passato e il presente dell’Atm sottolinea come il trasporto pubblico, attraverso il design e la comunicazione, non sia solo un servizio, ma anche un motore culturale e sociale per tutta la città.
- Mostra:
- Atm Manifesto. Storie, viaggi e design
- Curata da:
- Matteo Pirola
- Dove:
- ADI Design Museum, Milano
- Date:
- dal 22 novembre 2024 al 12 gennaio 2025
- Allestimento:
- Lorenzo Damiani
- Comunicazione visiva e grafica:
- Studio Pupilla