Lungo l’Autostrada dei Laghi, la A8 che connette Varese a Milano, fu inaugurato nel 1958 quello che probabilmente è fra gli autogrill più iconici del periodo del boom economico italiano. La stazione Villoresi Ovest è stata oggi parzialmente demolita: mentre i suoi tre bianchi archi autoportanti sono rimasti saldamente ancorati all’anello che li raccorda, lo spazio di ristoro vero e proprio è stato demolito. Pare che la ragione fosse quella di uno spazio più ampio per mutate necessità.
Oggi, il gesto del fermarsi in autostrada e ristorarsi è una consuetudine assodata. Quando però l’imprenditore Mario Pavesi concepì i primi autogrill, la tipologia implicava non solo un cambio nelle modalità di consumo degli italiani, ma anche una nuova sfida progettuale per gli architetti.
Con la ricostruzione del Paese emergeva un fascino per l’American Way of Life che, prima di tutti, aveva ammaliato lo stesso Mario Pavesi. Ispirato ai modelli statunitensi, Pavesi scelse Angelo Bianchetti, allora giovane architetto con esperienza in spazi espositivi, architetture fieristiche e ‘pubblicitarie’, per realizzare la sua idea. I due si conobbero grazie a Mario Bellavista, pubblicitario ed editore, che lavorò per oltre 10 anni per Pavesi e lanciò sul mercato i biscotti probabilmente più noti dell’azienda, i Pavesini.
La comunicazione in quegli anni fu uno strumento essenziale per Pavesi, un messaggio che era impresso anche nelle architetture dell’azienda: edifici che parlavano di progresso e benessere, di un futuro avvenieristico da raggiungere in Fiat 500 o in Vespa.
Il primo degli edifici di Bianchetti fu l’autogrill sull’autostrada Milano-Torino, all’altezza di Novara, del 1947. L’Italia si abituò presto a questo nuovo costume, tanto che fra il 1947 e il 1978 Bianchetti progettò per l’azienda novarese circa 70 autogrill.