Un “ponte a scavalco dell’individualità”, intesa come cifra costitutiva della città di oggi, e una “manifestazione dell’idea urbana di Milano del XXI secolo”. Così Bjarke Ingels, fondatore e direttore creativo di Big, racconta in un' intervista a Domus dal balcone della Fondazione Renzo Piano al Politecnico di Milano la genesi creativa di CityWave, il complesso direzionale di 73.000 mq (la cui conclusione è prevista nel 2026) che va a completare il masterplan di Citylife. Qui, nell’area dell’ex Fiera oggi convertita nell’inconfondibile quartiere direzionale frutto di uno dei progetti di riqualificazione più ambiziosi d'Europa, Bjarke Ingels ha progettato il nuovo segno urbano di accesso al quartiere: un’opera che parla alla “milanesità” e allo stesso tempo al futuro, tracciando la fisionomia di una città del XXI secolo che unisce anziché arroccarsi nelle dinamiche esclusiviste e particolaristiche che spesso pervadono l’epoca contemporanea.

Rompendo radicalmente con lo schema originario dal bando di concorso che prevedeva due edifici verticali, e rinunciando a qualsiasi competizione con gli svettanti grattacieli limitrofi di Zaha Hadid, Studio Libeskind e Arata Isozaki, Bjarke Ingels ha proposto una soluzione progettuale fortemente connotata che re-immagina la nuova porta di accesso a CityLife come un grattacielo “sdraiato” al contempo rappresentativo e informale. Due corpose costruzioni a corte, alte rispettivamente 105 e 53 metri, connesse al piano stradale da una piazza pedonale, ripropongono la memoria degli storici “edifici gemelli” che marcavano l’ingresso a viali o quartieri meneghini. In sommità, una ciclopica pensilina a forma di catenaria lunga 140 m in legno e acciaio, ricoperta da pannelli fotovoltaici, collega i due fabbricati in un gesto urbano simbolico e unificante che marca il nuovo portale di ingresso al quartiere. Una trama di esili colonne d’acciaio disegna i prospetti degli edifici stemperandone la consistenza massiva e riallacciandosi alla tipologia dei porticati lombardi mentre finiture in pietra (di recupero) e vetro rimandano alla matericità del quartiere circostante.

Nelle parole di Bjarke Ingels: "questa copertura è una pietra miliare importante per quello che è diventato un impegno di lunga data con lo sviluppo urbano di Milano e la cultura architettonica italiana. Grazie al mio ruolo di guest editor di Domus, mi sento completamente immerso nella profonda tradizione del design italiano. Ciò che abbiamo cercato di fare qui è resistere alla tentazione di aggiungere un'altra torre al già maestoso complesso urbano di CityLife e piuttosto creare uno spazio urbano davvero invitante come porta d'accesso a questo nuovo quartiere. Il tetto solare della pensilina in legno che unisce i due edifici offre ombra e riparo alla vita cittadina e rappresenta un gesto urbano di performance ambientale e sociale. Come un'interpretazione del XXI secolo della Galleria Vittorio Emanuele II, CityWave è la continuazione diretta della ricerca volta a fornire nuove forme di spazio pubblico per la città" .

Come sempre nell’opera di Big, l’innesco di trame relazionali che alimentano il senso di appropriazione del luogo e la sostenibilità ambientale vanno al pari passo di ricerca compositiva. 4.500 mq di spazi all'aperto, tra cui cortili interni e logge a gradoni, aumentano la permeabilità del costruito e diventano luoghi di pausa e interazione, coma anche il rooftop bar e la terrazza panoramica al 20° piano della torre più alta. La copertura a pannelli fotovoltaici (uno più grandi impianti solari su tetto urbano al mondo) massimizza la produzione di energia rinnovabile in loco mentre le strategie passive (tra cui il raffreddamento ad acqua di falda e l'accumulo di energia termica) riducono il fabbisogno energetico complessivo del 30-40% rispetto ad un intervento di analoghe proporzioni, consentendo a CityWave di essere il primo edificio in Italia ad ottenere la certificazione WiredScore Platinum, insieme alle pre-certificazioni Well Platinum e Leed Platinum.
Una gesto iconico e definitivo che, nello stile di Big, fa della capacità di semplificare la complessità del presente la sua cifra costitutiva e che aggiunge un’altra occasione di fermento all’atmosfera nevralgica e festosa della città, in concomitanza con il Salone del Mobile e la Design Week: in questi giorni il cantiere di CityWave ha celebrato la cerimonia di posa della bandiera, tradizionale traguardo che segna la conclusione delle strutture nel punto più alto e l’avvio della fase successiva dei lavori.


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