Se vi siete tenuti la Design Week per il weekend, non siete i soli. Anzi, siete in ottima compagnia: quella dei ritardatari ottimisti, dei fan della procrastinazione e di chi la settimana l’ha passata in ufficio con Instagram aperto a metà schermo. Per voi, questo è il momento di recuperare.
La buona notizia è che, per quanto le daily guide e la Fomo possano rincorrervi, quasi tutto è ancora lì. La cattiva è che probabilmente ci sarà più gente di quanta ne avete vista in metropolitana a Natale. Quindi, vi serve una selezione, rapida ma ragionata, con l’unico obiettivo di uscirne vivi e, possibilmente, un po’ ispirati.

Partiamo dalle installazioni monumentali, quelle che da sole valgono il tempo (anche quello passato in fila). Su tutte, Gucci ai Chiostri di San Simpliciano: si entra solo su prenotazione, ma se avete fortuna (o un amico furbo) vi troverete immersi in Bamboo Encounters, un progetto firmato 2050+ che ripensa lo spazio con il ritmo lento del bambù. Molto contemplativo, molto silenzioso, molto Instagram.

All’opposto, ma sempre di alto impatto, c’è Es Devlin a Brera, con la sua Library of Light. Qui la fila è garantita, ma lo è anche l’esperienza: un’installazione luminosa che trasforma il chiostro dell’Accademia in una macchina del tempo emotiva.

Altra tappa “da fila ma ne vale la pena” è Hermès a La Pelota: ambientazione magica, volumi sospesi, palette cromatica da sogno. E come sempre, la sensazione di vedere qualcosa di altissimo senza sentirsi piccoli.

Se invece non volete passare la giornata in coda, il consiglio è puntare su luoghi meno gettonati ma curatissimi. Uno su tutti: Capsule Plaza allo Spazio Maiocchi. È una mostra collettiva, ma con un’identità forte, diffusa in più venues tra cui il centro culturale Spazio Maiocchi.
Ad animare Capsule, progetti come il dancefloor sospeso di Nike x Pan o lo spazio dedicato alle gallerie in Piazza Risorgimento. Si gira bene, non è ancora preso d’assalto e ha anche un ampio cortile per un sabato che si aspetta di sole (domenica sii clemente).
La buona notizia è che, per quanto le daily guide e la Fomo possano rincorrervi, quasi tutto è ancora lì. La cattiva è che probabilmente ci sarà più gente di quanta ne avete vista in metropolitana a Natale.

Sempre sulla linea del “più contenuto, ma concettualmente ricco”, segnatevi 6:AM alla Piscina Cozzi. Una delle location più sorprendenti di quest’anno: ex bagni pubblici trasformati in spazi immersivi di vetro e luce. Si esce con la sensazione di aver visto qualcosa di davvero diverso, e forse in questa Design Week è questo quello che conta.

Poi ci sono i progetti che funzionano anche solo come pretesto per vedere l’edificio che li ospita. Per esempio, la Fondazione Albers alla Torre Velasca: l’allestimento è sottile, fatto di tessuti e silenzi, ma lo skyline fuori dalle finestre basta a riempire gli occhi.

Stessa cosa vale per Campeggi nella Torre al Parco progettata da Magistretti, che vi dà almeno due buoni motivi per salire: i cinque prototipi di arredi trasformabili realizzati dal progettista quand’era ancora in vita, e la vista.

Infine: se vi avanza tempo (e energia), lasciatevi portare dove vi va. Fatevi un giro nei giardini di Porta Venezia, nei cortili nascosti del distretto 5Vie, o andate a dare un’occhiata al cantiere di Citywave a CityLife, firmato Big (Bjarke Ingels Group). Non è ancora finito, ma è già uno spettacolo.

Niente vi vieta di tentare l’impresa Alcova, ma sappiate che a questo punto della settimana richiede tempo, pazienza e un certo spirito di sopravvivenza urbana (ed extraurbana). Se non l’avete, tranquilli, non vi giudicheranno.


Innovazione e sostenibilità nei materiali da costruzione
La nuova gamma di intonaci termici a base calce di Röfix è progettata per offrire soluzioni avanzate di isolamento.