Milano Design Week

Salone del Mobile e Fuorisalone 2025


Le location della Design Week dove prendere una pausa dalla Design Week

A Milano la settimana del design può fare male, e non solo a chi è affetto dalla tipica Fomo. Per combattere la frenesia, abbiamo scritto una guida su come e dove rilassarsi durante il Fuorisalone, senza rinunciare a location e progetti interessanti.

Milano è una città frenetica, mai soddisfatta, dove non ti fermi mai. È la città dell’aperitivo, che dura un attimo e poi via da qualche altra parte: non è la serata con gli amici, non è la cena infinita di altre regioni d’Italia. A chi arriva alla Design Week da Londra o da New York potrà forse sembrare una città tranquilla, ma nella penisola Milano è sempre stata la città del lavoro, del fare.

“Milano è una città costruita per lavorare, non per vivere”, scriveva nel ’62 il romanziere Luciano Bianciardi, diventato un cult tra i sapiosexual milanesi. O, per dirla con una più recente canzone del milanesissimo duo post-pop Coma Cose, “Milano dorme solo di schiena, con un occhio aperto e uno che trema”.

Inutile dire che tutta questa frenesia si riflette anche sulla Design Week, dove però allo stress si accompagna la bellezza (vi assicuriamo che il resto dell’anno c’è più che altro stress). Rimbalzare tra una coda e l’altra, un distretto e l’altro, un palazzo e l’altro è una ginnastica che affatica. Spesso fa caldo, poi all’improvviso freddo, talvolta piove.

La Design Week può fare male, e non solo a chi è affetto da Fomo isterica. Per questo l’anno scorso vi abbiamo suggerito 5 luoghi per “scappare” dalla Design Week.

Foto Francesco Secchi. Courtesy Aesop

Quest’anno abbiamo visto che l’intuizione è stata ripresa da brand come Aesop, la cui (tra l’altro bellissima) installazione in Piazza del Carmine vuole offrire un luogo di pace all’interno di uno dei contesti più affollati e percorsi del Fuorisalone, il quartiere di Brera. Qui tutto è improntato alla calma e alla cura di sé: il titolo stesso dell’installazione principale, “Second Skin”, rimanda direttamente a quella barriera naturale — la pelle — che il nostro corpo oppone al mondo esterno. E si può anche prenotare un massaggio in una saletta dove è stato portato appositamente uno storico divano di Gio Ponti.


Ma non è solo Aesop a pensare al riposo. Non molto lontano, sempre a Brera, in via Palermo, i giapponesi di Konel presentano Zzzn Sleep Apparel System, un sistema creato appositamente per facilitare il sonno: comprende un anello smart, un cappuccio e una giacca dalle linee spaziali che leggono i dati biometrici e facilitano il rilassamento. E si può ovviamente provare in loco.

È sempre a forte componente zen anche l’installazione di un altro, ben più celebre, marchio giapponese: Muji, che quest’anno presenta una mini-casa all’insegna del relax, all’interno del giardino nascosto intitolato all’artista Pippa Bacca.

Courtesy Konel

Ma c’è altro, se volete rilassarvi. Da Capsule Plaza c’è il “Great Sofa”, un divano grande come una stanza disegnato da Philippe Malouin per Hem; al Teatro Litta, i finlandesi di Marimekko presentano il lettone di Laila Gohar, ovvero un’esplorazione degli svariati usi che si fanno dell’arredo più amato dai millennials.

Anche al Salone, se vi spingete fino alla fiera, c’è una installazione che invita a “rallentare, osservare, ascoltare”: è quella di di Pierre-Yves Rochon , che ha disegnato una villa effimera i cui spazi “suggeriscono una pausa”.

Tornando in città, “Nobody owns the land”, l’installazione di Byoung Soo Cho nel cortile seicentesco di Palazzo Litta per Design Variations, invita a sdraiarsi sulla terra rossa e a riconnettersi con il cielo.

Courtesy Marimekko e Laila Gohar

Un paio di ciabatte giganti sono l’elemento simbolico di Paff Paff, il progetto di Finemateria per Park Associati con cc-tapis e QuadroDesign. Il progetto di riattivazione sensoriale è un ambiente “in cui concedersi una pausa di riposo nella frenesia quotidiana”, e acquisisce un ruolo simbolico che va oltre la Design Week, visto che prende vita negli spazi di lavoro degli attivissimi (e milanesissimi, diciamolo) Park.

Lo stile italiano dell’altro mondo

Nata da una joint venture internazionale, Nexion coniuga i valori del Made in Italy a quelli della manifattura indiana. Un sodalizio da cui nasce la collezione di superfici ceramiche Lithic.

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