A cavallo tra le due weeks per eccellenza della primavera milanese, quella dell’arte e quella del design, apre al pubblico anche il Palazzo dell’Inps (1929-1931) di Marcello Piacentini, che ospita la mostra collettiva “Contemporanea, per un’arte responsabile”, a cura di Annalisa Bianco e Valerio Dehò. È un’occasione da non perdere per esplorare un’opera poco conosciuta del fascistissimo architetto romano, ricordato a Milano soprattutto per il più tardo e immenso Palazzo di Giustizia (1932-1940).

Verso la piazza, l’edificio è monumentale di una monumentalità massiccia, tutta marmo, colonne e archi, come piaceva al regime che voleva rievocare la Roma classica. Le vere sorprese sono all’interno dove, malgrado i molti adattamenti intervenuti nel tempo, sopravvivono intatti alcuni spazi originali di grande fascino. La mostra li popola delle opere degli artisti Raimondo Galeano, Roberto Pugliese, Hyon Soo Kim, Arthur Duff, Marta Longa e Universal Everything, che dialogano per assonanza o per differenza con il loro involucro storico.
I visitatori vivranno almeno quattro momenti di emozione architettonica, in corrispondenza di altrettanti ambienti. Il percorso espositivo attraversa innanzitutto la sala Italia, una rotonda delimitata dagli ex-sportelli di accoglienza al pubblico, decorata da lastre di vetro serigrafate con una mappa della penisola e illuminata della luce zenitale di una cupola in vetrocemento.

La mostra prosegue lungo lo scalone d’onore elicoidale, una massa di marmo potente e scultorea, e si estende anche sulla terrazza, nata come spazio di servizio e affacciata sull’estradosso della cupola della sala Italia. La visita si conclude nella grande sala Riunioni, aperta su piazza Missori e completa degli affreschi e dei dettagli in legno intarsiato d’epoca.

Metamorphosis: quando la ceramica vive con la tecnologia
Iris Ceramica Group presenta "Metamorphosis" al Fuorisalone 2025, un'esperienza che fonde arte e tecnologia, con installazioni interattive e superfici innovative.