In uno dei quartieri centrali della capitale greca, lo studio Georgios Apostolopoulos Architects ha progettato i propri spazi di lavoro riqualificando un vecchio magazzino degli anni Settanta.
Posto ad un livello inferiore rispetto la strada, lo spazio occupa il basamento in cui ampie vetrate si aprono alla città, disegnando una facciata quasi interamente trasparente, che pone in relazione diretta l’interno dello studio con l’esterno.
La continuità tra lo studio e la città è ulteriormente accentuata dalla scala d’accesso, un corpo massiccio direttamente connesso ai muri portanti dello spazio seminterrato. La scala sembra a sua volta un prolungamento della strada, che penetra nell’edificio stesso, con una ringhiera esile e metallica ad esaltarne maggiormente il carattere massiccio, accentuato da una finitura in continuità con la pavimentazione.
Anche le superfici, in continuità con quelle degli esterni, sottolineano la relazione tra lo studio e la città, lasciando inoltre un’atmosfera calma e accogliente. L’interno si sviluppa attraverso due aree principali e comunicanti: lo spazio lavorativo e una cucina.
Con soluzioni semplici, il progetto riesce a restituire una collezione di momenti e spazi di interazione. Insieme agli arredi disegnati su misura, un ultimo elemento di mediazione del progetto è un segno delle intenzioni progettuali. Nello spazio interno, le ampie vetrate presentano un lungo tendaggio che ricorda la quinta di un teatro, a sua volta sottolineando l’atmosfera di un duplice palcoscenico: dall’esterno lo studio diventa teatro di creatività, dall’interno la città è in scena.