Nel panorama della Milano contemporanea, una città che di anno in anno si trasforma e si popola di nuove costruzioni, la rigenerazione del patrimonio esistente è un aspetto cruciale. Numerosi progetti stanno ridefinendo interi quartieri, molti dei quali vedranno il loro completamento in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.
Un esempio emblematico di questo processo è il recupero delle ex Scuderie De Montel, un complesso architettonico Liberty degli anni ’20, situato nel quartiere di San Siro, che dal 1° aprile aprirà le sue porte al pubblico come il più grande parco termale naturale urbano d’Italia.

Il quartiere di San Siro è al centro di un dibattito acceso e destinato a subire cambiamenti radicali, con la prevista demolizione dello stadio Giuseppe Meazza, per il quale è stato recentemente pubblicato un avviso di vendita dell’area. A separare le nuove terme dallo storico impianto calcistico, solo la via Achille, da cui è visibile la riproduzione del grande orologio presente all’interno, un tempo simbolo della nobiltà e dell’autorevolezza delle scuderie, oggi segnale d’ingresso alla nuova struttura.
Dopo decenni di degrado e abbandono, il sito è stato selezionato nel 2017 all’interno del bando internazionale “Reinventing Cities”, promosso dal Comune di Milano in collaborazione con la rete di metropoli sostenibili C40. Il progetto vincitore, firmato dallo Studio Marzorati e J+S, ha previsto la riconversione delle storiche scuderie in un centro termale, con oltre 16mila metri quadrati dedicati al benessere che, almeno fino a quando lo stadio Meazza resterà in piedi, potrebbero dover fare i conti con il sottofondo dei cori della tifoseria.

Il progetto di recupero architettonico
Con l’obiettivo di preservare le caratteristiche originarie della struttura, il restauro delle ex Scuderie De Montel ha seguito un approccio filologico sotto la guida dell’architetto Giancarlo Marzorati, venuto a mancare a dicembre del 2024 prima di vedere il suo progetto terminato.
L’edificio storico, progettato negli anni ’20 dall’architetto Vietti Violi, si distingueva per le sue forme eleganti e imponenti, ispirate al Liberty con influenze eclettiche. Dopo il Secondo dopoguerra, l’edificio ha subito un inesorabile declino fino alla completa rovina negli anni ‘70, diventando un luogo dimenticato, sommerso dalla vegetazione e in avanzato stato di degrado.

Grazie a un minuzioso intervento di restauro, i prospetti esterni e le murature originali sono stati meticolosamente recuperati, restituendo alla città un’architettura di straordinaria bellezza. Elementi decorativi come cuspidi, pennacchi, fregi e trabeazioni, in parte andati perduti, sono stati ricostruiti con materiali fedeli all’originale, incluso un particolare legante d’impasto recuperato a Grenoble, lo stesso utilizzato per gli abbaini della Galleria Vittorio Emanuele II.
All’interno, una parte delle stalle è stata salvata come memoria storica della precedente funzione, con la ristrutturazione della porta in legno originale che serviva per l’ingresso dei cavalli. Persino la casa del custode, con i suoi mosaici e affreschi originali, mostrata a Domus in via del tutto eccezionale perché non ancora aperta al pubblico, è stata ristrutturata e sarà un’ulteriore punto di accesso alla struttura.

L’ “Acqua Marcia” di Milano
Le acque sotterranee di Milano hanno una storia che affonda le sue radici nel II secolo d.C., quando i Romani ne apprezzavano le proprietà rigeneranti utilizzandole nelle loro pratiche termali.
La scoperta di queste acque, tra le più profonde scoperte in città, riconnette Milano alla sua tradizione termale millenaria. Già negli anni ’30, i milanesi conoscevano le proprietà benefiche dell’”Acqua Marcia” (termine utilizzato ancora oggi nel gergo comune), una sorgente che, pur caratterizzata da un forte aroma sulfureo, era considerata un autentico elisir di benessere.
Oggi, il parco termale De Montel si sviluppa tra vasche termali immerse nei due grandi giardini, aree relax e percorsi benessere, sia all’interno che nei piccoli padiglioni dedicati. La trasformazione delle ex scuderie in un’oasi per il benessere riporta alla luce due elementi distintivi della storia meneghina: da un lato, il valore dell’acqua come risorsa terapeutica, dall’altro, la memoria architettonica di un complesso storico restituito alla città.


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