Una raccolta delle guide di Domus alle città

Da Pechino a Toronto, da Abu Dhabi a Lisbona, abbiamo costruito delle guide essenziali per scoprire le città, la loro cultura e la loro identità unica, attraverso le architetture. Scopritele qui.

Ci sono molti modi di visitare una città. C’è il turista che deve battere a tappeto tutti i musei, passando nelle loro sale la maggior parte della sua permanenza; c’è chi viaggia per lo shopping: moda ma non solo, anche modernariato, vinili o magari libri e stampe da collezione. C’è chi si illude di fare la vita del luogo per qualche giorno, vivendo da local; o chi va solo per mangiare in uno specifico ristorante. Infine, c’è chi si presenta totalmente impreparato, chi viaggia per viaggiare, e torna a casa con delle preziose scoperte o un poco consolatorio “mi sa che mi sono perso il meglio”. Noi di Domus abbiamo creato dei sintetici percorsi di quello che conosciamo meglio: il progetto delle città e le loro architetture. Che possono essere edifici privati o pubblici, parchi o piazze, ponti e stazioni. E perché no, musei. Non sono del resto le città fatte proprio di questo nel cuore della loro identità?

Abu Dhabi

Foto Mikkel Frost

Ad Abu Dhabi la storia è recente e in veloce trasformazione. Negli ultimi cinquant’anni il paese si è trasformato da villaggio di pescatori di perle in una capitale protagonista della scena geopolitica mondiale; da centro beduino a melting pot in cui si intrecciano flussi di genti da tutto il mondo; da luogo di provincia insabbiato nel deserto (mentre Dubai già si faceva notare) a palcoscenico artistico-culturale di respiro internazionale. Continua a leggere 

Pechino

Foto Zhu Difeng

Si dice che per vedere la Cina degli ultimi millenni si debba andare a Xi’an, “il paradiso dell’ovest”, per vedere quella degli ultimi secoli, a Pechino, “la capitale del nord”, e per vedere quella degli ultimi decenni occorra invece andare a Shanghai, la perla “sul mare”. Non è un caso se i principali monumenti di Pechino risalgono proprio alle ultime due dinastie regnanti, i Ming e i Qing. Infatti, Pechino non fa eccezione alla maggior parte dei siti storici cinesi, continuamente riscritti nelle forme insediative, tanto nei quartieri residenziali quanto nei palazzi imperiali.  Continua a leggere

Toronto

Foto Daniel Salgado

Città del design, dell’arte e dello spettacolo: Toronto è il cuore pulsante del dinamismo canadese. Qui, storia e innovazione si confrontano, in un continuo dialogo e sperimentazione tra storia e contemporaneità. La città è così una collezione di eventi architettonici: frapponendosi alla trama dei grattacieli, bassi edifici brutalisti invertono la relazione tra vetro e cemento, i mattoni decorano le facciate liberty, colorando di rosso anche uno degli edifici “flatiron” che costellano il Nordamerica.  Continua a leggere

Chicago

Foto di Tierney su Adobe Stock

Quando si parla di Chicago, ogni architetto non può far altro che pensare immediatamente a due cose: i primi grattacieli della celebre Scuola di Chicago, e le Prairie houses di Frank Lloyd Wright. Tornano così alla memoria nomi come quello di Louis Sullivan, dei fratelli Burnham, o ancora, ricordando Wright, tornano alla mente le immagini della Robie house, con i suoi piani aggettanti, i volumi massicci e gli interni caldi.  Continua a leggere 

Venezia

Foto di Henrique Ferreira su Unsplash

Venezia si è sviluppata sotto l’influenza di una profonda contaminazione culturale che si è tradotta anche in un linguaggio architettonico unico: a Venezia, le fondazioni in pietra d’Istria degli edifici poggiano su suoli totalmente artificiali, fatti di pali di legno e fanghi, e ogni sviluppo viene pensato in verticale. 
Ma Venezia è anche una città nostalgica. Continua a leggere

Helsinki

Majamaja, le eco-cabine di Littow Architects La municipalità di Helsinki ha bandito un concorso per la riqualificazione di Makasiiniranta, l’ultima area del vecchio porto a essere convertita per uso pubblico e dove sorgerà il nuovo Museo di design e architettura: oltre 83.000 mq di terreno fronte mare, attualmente utilizzati come terminal portuale e parcheggio. Tra le proposte c’è anche Majamaja, una cabina di legno, progetto di Littow Architects, completamente off-grid (23 mq), prefabbricata e trasportabile, arredata in modo minimale e funzionale per essere del tutto autosufficiente e permettere un’immersione totale nella natura a impatto zero. La raccolta delle acque piovane e grigie filtrate da un sistema di depurazione assicura l’autonomia idrica, mentre gli scarichi del bagno a secco sono compostati e riutilizzati come fertilizzante. L’energia elettrica è fornita da pannelli solari e da una cella a combustibile, il riscaldamento infine è a metano. È la prima di una serie che andrà a creare un mini-villaggio. 

Location: Vuorilahdentie 1, Helsinki

Majamaja, le eco-cabine di Littow Architects

Location: Vuorilahdentie 1, Helsinki

Majamaja, le eco-cabine di Littow Architects

Location: Vuorilahdentie 1, Helsinki

Nolla, ristorante a rifiuti (quasi) zero Concetti come “km zero”, economia circolare, orti comunitari, salvaguardia dell’ambiente fanno da sempre parte della cultura finlandese. Non stupisce, dunque, che Albert Franch Sunyer (spagnolo), Carlos Henriques (portoghese) e Luca Balac (nato nella ex Yugoslavia), i tre chef fondatori e proprietari di Nolla (“zero” in finlandese), abbiano scelto Helsinki per il loro progetto. Aperto nel febbraio del 2018, Nolla è il primo ristorante dei Paesi scandinavi e tra i primi al mondo ad avere azzerato la quantità di rifiuti prodotti. Come? Grazie a una biocompostiera (posizionata in bella vista nella sala da pranzo) che “macina” 85 kg di avanzi di cucina al giorno. In modo perfettamente circolare, il compost prodotto con gli scarti è venduto ai fornitori del ristorante stesso, tutti in un raggio di 200 km da Helsinki. 

Location: Fredikinkatu 22, Helsinki

Nolla, ristorante a rifiuti (quasi) zero Nel locale (che è anche bar e microbirrificio) la plastica non è contemplata nemmeno per il packaging degli ingredienti e ogni oggetto è di riciclo: le uniformi del personale, i tovaglioli in PET riciclato e i bicchieri ricavati da vecchie bottiglie di vetro.

Location: Fredikinkatu 22, Helsinki

Nolla, ristorante a rifiuti (quasi) zero

Location: Fredikinkatu 22, Helsinki

Nomen Nescio, brand no-logo, no-gender, sostenibile In un Paese dove le donne hanno conquistato il diritto di voto nel 1906, e dove la premier, Sanna Marin, 34 anni, è la più giovane del mondo a capo di una coalizione di cinque partiti tutti guidati da donne, la parità di genere è un fatto quasi assodato. Va in questa direzione Nomen Nescio (dal latino, “anonimo”), il marchio di abbigliamento finlandese più radicale del momento anche in termini di sostenibilità: no logo, dall’estetica minimale, con collezioni unisex riproposte con poche varianti stagione dopo stagione e in un unico colore, il nero. 

Location: Mikonkatu 1, Helsinki

Nomen Nescio, brand no-logo, no-gender, sostenibile Fondato nel 2012 dalla coppia di fashion designer finlandesi Niina Leskelä e Timo Leskelä, vanta una produzione locale (in Finlandia o nella vicina Estonia) e materiali, selezionati con cura in Europa, rigorosamente organici. 

Location: Mikonkatu 1, Helsinki

Scandic Grand Central Dopo le recenti inaugurazioni del Museo Amos Rex disegnato da JKMM Architects e della Oodi Central Library di ALA Architects, con l’apertura del nuovo albergo Scandic Grand Central, nella sede degli ex uffici delle ferrovie progetto di Eliel Saarinen del 1909 a fianco della stazione centrale (sempre di Saarinen), prosegue l’attenta trasformazione del centro della capitale. Il grande complesso Art Nouveau è stato ampliato da Futudesign e restaurato da Soini & Horto Architects. Gli interni, invece, sono firmati dallo studio Puroplan, che ha spiegato come abbia puntato a “mantenere lo spirito originale dell'edificio trasformandolo in un moderno hotel scandinavo, che non sembra un museo”. 

Location: Vilhonkatu 13, Helsinki

Scandic Grand Central

Location: Vilhonkatu 13, Helsinki

Design Museum Ospitato in un affascinante ex edificio scolastico di fine Ottocento, il Design Museum di Helsinki ha una collezione di oltre 100.000 immagini, 75.000 oggetti e 40.000 disegni. Un’esposizione permanente sulla storia del design finlandese dal 1870 fino a oggi ai affianca alle mostre temporanee. Dopo la mostra dedicata ai 140 anni di storia di Iittala (“Iittala – Kaleidoscope: From Nature to Culture”, curata da Florencia Colombo e Ville Kokkonen), “Intimacy” (8.10.2021-13.3.2022) esplora il fashion design finlandese degli anni 2020 e l’intima relazione tra il corpo e gli abiti che indossiamo, introducendo il processo creativo, dagli schizzi iniziali ai prodotti finiti e analizzando l’impatto della digitalizzazione. 

Location: Korkeavuorenkatu 23, Helsinki

Design Museum

Location: Korkeavuorenkatu 23, Helsinki

Basta: “design ovunque ti porti la vita” Basta (dall’italiano basta) è un nuovo marchio di design che nasce dall’incontro (a Milano) di Marcel Wanders (star del design e fondatore, tra le altre cose, di Moooi), Joel Roos e Stefan Mahlberg (che hanno lavorato entrambi per One Nordic e Hem). Wanders la definisce la “Tesla del design industriale”: pezzi robusti, eleganti, facili da montare in qualsiasi luogo, da traslocare “ovunque ti porti la vita”, con cicli di vita lunghissimi e un occhio alla sostenibilità. Forte sostenitore di un pensiero progettuale più romantico e umanistico, il designer olandese spiega inoltre che il passo successivo sarà trovare partner affidabili per produzioni locali. I primi prodotti in catalogo sono due diversi divani, disegnati da Marcel Wanders e dallo studio di Stoccolma Note Design Studio, un tavolino di legno del giovane finlandese Antrei Hartikainen e un tavolo del designer danese Søren Rose.

Location: Itälahdenkatu 18 C, Helsinki

Basta: “design ovunque ti porti la vita”

Location: Itälahdenkatu 18 C, Helsinki

Helsinki Biennial 2021: The Same Sea Curata da Pirkko Siitari e Taru Tappola e prodotta dal Museo d’arte di Helsinki (HAM), la prima edizione della Biennale ha preso possesso di Vallisaari con le opere di 41 artisti, locali e internazionali, installate all’aperto nell’incontaminata natura dell’isola (dove vivono 1.000 specie di farfalle, 6 di pipistrelli e 400 piante diverse) e negli ex edifici militari. Avamposto strategico per il controllo del Golfo di Finlandia conteso tra Finlandia, Russia ed Estonia, Vallisaari (aperta al pubblico soltanto dal 2016) è accessibile in 10 minuti di battello dalla capitale ed è una tappa irrinunciabile. Il titolo, “The Same Sea”, tratto da un testo del poeta estone Jaan Kaplinski, ci ricorda come gli esseri umani vivano tutti su uno stesso pianeta dove ogni cosa è interconnessa. Tra gli artisti più noti, Pawel Althamer, Alicja Kwade (la cui opera sarà permanente), Katharina Grosse (nella foto), Janet Cardiff e Maaria Wirkkala. L’appuntamento con la prossima edizione sarà nel 2023.

Location: Vallisaari island, Helsinki

Helsinki Biennial 2021: The Same Sea Jaakko Niemelä, Quai 6, 2021. Opera commissionata da HAM/Helsinki Biennial 2021

Location: Vallisaari island, Helsinki

Helsinki Biennial 2021: The Same Sea Alicja Kwade, Pars pro Toto, 2018. Opera commissionata da HAM/Helsinki Biennial 2021 e Kalasatama Environmental Art Project

Location: Vallisaari island, Helsinki

Cover Story, il senso dei finlandesi per il colore Anssi Jokinen e Tommi Saarnio hanno colto un vuoto di mercato nel settore delle vernici per interni. Mancava, secondo loro, un brand che avesse un approccio decorativo di alto livello e che fosse il più semplice possibile per gli utenti finali. Partendo dalla ricca tavolozza di colori che caratterizza le case e i luoghi pubblici finlandesi (dove, nel Dopoguerra, la mancanza di materiali da costruzione ha dato vita a una tradizione di uso del colore per creare forme, stile e atmosfera), nel 2020, hanno fondato il loro marchio, battezzandolo Cover Story. Più simile a uno studio di decorazione d’interni e più vicino a un approccio lifestyle che a un’azienda di vernici, Cover Story punta inoltre su materiali “plastic-free”. Il debutto è stato nel 2021 con un catalogo di 38 colori, tutti ispirati agli interni finlandesi degli anni Venti e Cinquanta, e una “capsule collection” progettata dalla designer finlandese, di base a Parigi, Linda Bergroth.

Location: Bulevardi 17, Helsinki

Cover Story, il senso dei finlandesi per il colore

Location: Bulervadi 17, Helsinki

Cover Story, il senso dei finlandesi per il colore I fondatori di Cover Story Paint Studio 

Location: Bulevardi 17, Helsinki

EMMA Museum + Rut Bryk Tapio Wirkkala Visible Storage L’EMMA Museum (Espoo Museum of Modern Art) vale sempre una visita per più di una ragione. Primo, l’architettura – il museo è ospitato in una ex tipografia, un edificio di cemento brutalista di fine anni Cinquanta immerso in un bosco – con la sua collezione d’arte permanente (la più vasta del Paese). Al primo piano, c’è poi la sezione dedicata alle opere di Rut Bryk e Tapio Wirkkala. Piccolo museo dentro il museo, è concepita come uno sguardo dietro le quinte e come un’immersione nell’archivio della coppia di artisti-icona finlandesi. In ordine cronologico e sugli scaffali sono esposti, a rotazione, alcuni dei 2.000 articoli della collezione, mentre il resto è stoccato in casse di legno e su scaffalature aperte. Ultimo motivo, le mostre temporanee. “Ceramics Facing the New” (fino al 7.8.2022), propone le opere di 12 artisti e due gruppi che hanno lavorato con il kintsugi, la tradizione giapponese di riparare la ceramica rotta con oro o un altro metallo, impreziosendola. In questo caso, kintsugi è anche una metafora della società: una frattura può essere il segnale di qualcosa di nuovo. Come possono essere riuniti i frammenti per creare una struttura duratura?

Location: Emma Espoo Museum, Ahertajantie 5, Espoo

EMMA, Espoo Museum of Modern Art

Location: Emma Espoo Museum, Ahertajantie 5, Espoo

EMMA, Espoo Museum of Modern Art

Location: Emma Espoo Museum, Ahertajantie 5, Espoo

Glasshouse: cinque piani di arte e design sostenibili Inaugurata nel 2020 in un edificio art nouveau della storica via Aleksanterinkatu, dove ha sede anche il palazzo presidenziale, la Glasshouse nasce per iniziativa di Mirkku Kullberg, con l’obiettivo di incoraggiare le persone a pensare (e acquistare) in modo sostenibile. Disposta su cinque piani, è negozio e galleria d’arte e design. Al piano terra, dal marzo 2021, ha uno spazio la galleria Lokal, fondata dalla fotografa Katja Hagelstam, che unisce arte, artigianato e design, tra pezzi unici e piccole produzioni.

Location: Aleksanterinkatu 13, Helsinki

Glasshouse: cinque piani di arte e design sostenibili

Location: Aleksanterinkatu 13, Helsinki

Alvar Aalto, Casa e Studio Due gioielli senza tempo e una tappa irrinunciabile, la casa di famiglia e lo studio di Alvar Aalto, realizzati rispettivamente nel 1936 e nel 1955, si trovano a Munkkiniemi, quartiere residenziale immerso in un bosco. Mantenuti grazie all’attività e alla dedizione dell’omonima Fondazione (che dal 1966 gestisce anche l’Alvar Aalto Museum di Jyväskylä, nella Finlandia centrale) sono un tuffo nell’architettura e nella storia personale di una delle icone dell’architettura del XX secolo.

Location: Riihitie 20 e Tiilimäki 20, Helsinki

Alvar Aalto, Casa e Studio

Location: Riihitie 20 e Tiilimäki 20, Helsinki

Alvar Aalto, Casa e Studio

Location: Riihitie 20 e Tiilimäki 20, Helsinki

Savoy Restaurant, l’eleganza di Aalto rivista da Studioilse Il ristorante disegnato da Alvar e Aino Aalto più di 80 anni fa ha ritrovato lo spirito originale – un ambiente confortevole e a misura d’uomo, funzionale ed elegante, dove dominano i materiali naturali – dopo l’intervento di Ilse Crawford (Studioilse) e Artek del 2019. Partendo dai disegni originali del 1937, lo studio londinese ha restaurato arredi e infissi originali, riportando alla luce le diverse essenze di legno (rovere, olmo, pino e mogano) previste in origine. Unica concessione, la lunga panca a bordo sala con lo schienale imbottito foderato con tessuto a righe bianche e nere: è un omaggio ad Aino Aalto che, in una celebre foto, indossa proprio questo tessuto. Per la terrazza, Artek ha poi creato un’edizione speciale della Chair 611 del 1929.

Location: Eteläesplanadi 1, Helsinki

Savoy Restaurant, l’eleganza di Aalto rivista da Studioilse

Location: Eteläesplanadi 1, Helsinki

The Urban Environment House La nuova sede della Urban Environment Division della città di Helsinki (responsabile della progettazione, costruzione, manutenzione, direzione lavori e servizi ambientali) è stata inaugurata nel 2020 ma, causa pandemia, non è ancora entrata a pieno regime. Riunisce sotto lo stesso tetto, e su una superficie di 40.900 mq, 500 professionisti (e soli 75 posti auto, a conferma della vocazione green). Il progetto è quasi a zero emissioni ed è firmato dallo studio Lahdelma Mahlamäki Architects, che lo definisce “modernismo arcaico”: un misto cioè di referenze alla storia dell’architettura e nuove tecnologie costruttive, dove formalmente laterizio a vista, cemento, legno e rame sono i materiali dominanti. Al progetto degli interni – che alternano spazi di lavoro informali e di nuova concezione – ha collaborato lo studio KVA Architects. Gli spazi del piano terra, complici le volumetrie molto generose, sono aperti anche alla cittadinanza.

Location: Työpajankatu 8, Helsinki

The Urban Environment House

Location: Työpajankatu 8, Helsinki

The Urban Environment House

Location: Työpajankatu 8, Helsinki

Oltre le icone di Alvar Aalto, le nuove gallerie di design e i ristoranti a rifiuti zero, le cabine sulle isole nella natura e la foresta a pochi minuti dal centro: in 15 tappe la capitale finlandese svela la sua anima profondamente ecologista. Continua a leggere

Copenaghen

Foto di Rasmus Hjortshoj

L’architettura danese contemporanea è nota per la sua attenzione alla scala umana e per il suo approccio democratico, e Copenaghen rappresenta perfettamente la cornice migliore in cui lo sviluppo urbano innovativo, insieme alle sue grandi ambizioni in termini di rispetto ambientale, soluzioni di sostenibilità e opportunità di vivibilità offrono esempi concreti e attuali. Continua a leggere

Bilbao

1. L’aeroporto Santiago Calatrava ha disegnato la porta di ingresso alla città: l’aeroporto La Paloma (da luglio a ottobre c’è il volo diretto da Milano con EasyJet), che simula un uccello, ha una copertura che vale come una facciata, riconoscibile dall’alto e dalle colline attorno. Calatrava ha anche progettato lo Zubizuri: ponte bianco in basco, inconfondibile per la sua forma e le piastrelle di vetro (scivolose), collega la zona dell’Ensanche con la calle Campo de Volantín, uno dei passeggi preferito della città, che si allunga sulle sponde dell’estuario del Nervión.

Courtesy ©2022 Santiago Calatrava

2. La metropolitana Norman Foster ha firmato la metropolitana, che non collega solo la città, ma l’intera valle, e per muoversi utilizza solo energia verde: gli accessi alle stazioni in acciaio, vetro e cemento armato sono chiamati dagli abitanti fosteritos. La stazione di Sarriko,  coperta da una volta di cristallo, ha vinto il Premio Brunel per il disegno ferroviario nel 1998. Dato che in città vige il limite dei 30 chilometri l’ora, norma adottata per contrastare l’inquinamento, la metro e i bus Euskotran sono la soluzione.

Foto Jean-Pierre Dalbéra

3. Le torri gemelle di Bilbao Arata Isozaki ha progettato con Iñaki Bilbao Aurrekoetxea le due torri gemelle di 23 piani e i cinque edifici, destinate a uffici, dell’Isozaki Atea. Mattoni, vetro, acciaio e pietra naturale ridisegnano l’area di Uribitarte, che un tempo era il magazzino doganale della città. Una scalinata monumentale conduce all’accesso del ponte di Calatrava.

Courtesy Zarateman

4. Il grattacielo più alto È di César Pelli la Torre Iberdrola, che ha appena festeggiato 10 anni: alta 165 metri, è il grattacielo più alto dei Paesi Baschi (l’accesso è consentito al pubblico quando vengono organizzate delle mostre) ed è il simbolo del processo di riqualificazione di Abandoibarra, ex quartiere industriale, di fatto interdetto a lungo all’uso cittadino. 

Courtesy Zarateman

5. La biblioteca Rafel Moneo è l’architetto della biblioteca dell’Università di Deusto, in vetro, su 10 piani, di cui 5 interrati, con quasi un milione di volumi (e la più importante della regione): di sera, le piastrelle in vetro che ricoprono l’involucro riflettono il verde in cui è inserito. Vicino c’è il Paraninfo de la Universidad del Pais Vasco disegnato a forma di L da Álvaro Siza.

Foto © Duccio Malagamba. Courtesy Rafael Moneo

6. La piscina trasparente di Starck L’Alhóndiga, il magazzino del vino Art Nouveau creato su disegno di Ricardo Bastida e poi dichiarato bene culturale dal governo basco nel 1999, ha cambiato nome, aspetto e destinazione d’uso grazie a Philippe Starck. Oggi si chiama Azkuna Zentroa, si appoggia a 43 colonne che sono pezzi d’arte, è un centro per attività culturali (qui il programma degli eventi https://www.azkunazentroa.eus/en/activities/) e sportive: all’ultimo piano c’è la piscina con fondo trasparente, che lascia intravedere i nuotatori dal basso (si entra con un abbonamento per la giornata: 7,05€ per la piscina, 10,60€ per piscina+palestra).

Foto Tomas Fano

7. L’arena La nuova architettura ha cambiato lo skyline della città anche in funzione dello sport. La Bilbao Arena, progetto di Javier Pérez Uribarri e Nicolás Esponisa, partner di IDOM, si appoggia sulla collina di Miribilla, integrandosi al paesaggio grazie alla copertura di piastrelle verdi che richiamano la chioma di un albero. Al piano superiore la zona che ospita le partire della Bizkaia Bilbao Basket, a quello inferiore uffici e piscina e palestra aperte al quartiere.

Courtesy Xabi1980

8. Lo stadio dell’Athletic Anche lo stadio San Mamés di César Azcárate, nel quartiere Ensanche, fa parte dei segni rivoluzionari della nuova Bilbao. Costruito per sostituire la struttura precedente, che non rispondeva ai requisiti imposti dall’Uefa, ha una facciata dalla doppia vita: i pannelli plastici in EFTE sono bianchi alla luce del sole, ma diventano rossi grazie ai 42 mila Led che si accendono di sera (insomma: i colori ufficiali dell’Athletic Bilbao).

Foto Marco Almbauer

9. Il museo del cosiddetto Bilbao effect Più che un museo, il Guggenheim di Frank Gehry è una scultura: le sue 33mila scaglie di titanio che cambiano colore secondo le ore del giorno sono diventate il simbolo della città. Costato 100 milioni di dollari e quattro anni per costruirlo - dall’ottobre del 1993 all’ottobre del 1997 – il centro dell’arte contemporanea occupa un’area di 24mila metri quadrati: di questi, 11mila metri sono superficie espositiva. All’esterno, oltre al Puppy di Jeff Koons, ci sono i Tulips, sempre di Koons, e Maman di Louise Bourgeois. 

Foto Álvaro Ibáñez

Bilbao è bella e ci si vive bene. L’ultimo a dirlo è fDi Intelligence, magazine che parla di investimenti con voce autorevole: tra le città di media grandezza – dai 200 ai 500 mila abitanti – il capoluogo basco attrae talenti e favorisce gli affari. Bilbao piace perché stata ridisegnata dagli architetti, perché persegue la sostenibilità, perché offre una qualità della vita superiore a Madrid e Barcellona. Continua a leggere

Lisbona

Foto di Liam McKay su Unsplash

Da capitale europea posta più a Occidente, sospesa tra il continente e l’Oceano Atlantico, Lisbona offre un palinsesto architettonico ricco e variegato, con un fitto tessuto storico, numerosi progetti di riqualificazione e ricco di nuovi landmark internazionali. La cartolina più caratteristica della città è sicuramente quella dei suoi numerosi vicoli attraversati dal tipico tram giallo, ma vi proponiamo qui – attraverso alcuni progetti pubblicati su domusweb – un percorso non convenzionale della capitale portoghese, partendo dal litorale occidentale del fiume Tiago, fino al cuore pulsante della capitale. Continua a leggere

Londra

Foto di Alev Takil su Unsplash

A detta dei locals, lo skyline di Londra sarebbe talmente mutevole che, a vederlo a distanza di un decennio, apparirebbe del tutto irriconoscibile. Attraversando la città, in effetti, è impossibile non rimanere colpiti dal suo susseguirsi di edifici che crescono verso il cielo, facciate che si rinnovano e strade che si aprono su nuove piazze. Continua a leggere

Immagine di apertura: Foto di Abu Dhabi da Adobe Stock