150 anni fa nasceva Guglielmo Marconi, e 100 anni fa avveniva la prima trasmissione radiofonica pubblica: da allora la radio è diventata sì un pilastro della comunicazione, ma anche subito un'icona del design, un simbolo del moderno di decennio in decennio.
5 progetti che hanno fatto la storia della radio
Tra Starck, Zanuso, Sapper e Keith Haring, la radio si racconta in 5 modelli tra quelli in mostra all’Adi Design Museum di Milano, a 150 anni dalla nascita del suo inventore Guglielmo Marconi.
Image courtesy of Brionvega.
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Image courtesy of Design Market.
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Image courtesy of Drope Gallery.
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- Lucia Brandoli
- 25 settembre 2024
I nomi di grandi aziende come Braun, Ducati (sì, Ducati) e Brionvega, come quelli di autorevoli progettisti quali i fratelli Castiglioni, Zanuso e Sapper, Le Corbusier, Starck, Panto e Loewy faranno la storia di questa innovazione, seguendo e valorizzando i cambiamenti di stampo tecnologico come l’invenzione dei transistor, la conseguente miniaturizzazione dei prodotti, ma anche quelli legati ai materiali con l’avvento delle plastiche nei prodotti di massa, dalla bachelite sino ai tecnopolimeri più moderni.
L'ADI Design Museum di Milano ha voluto dedicare a questo fondamento del design la mostra Radio Design: l’evoluzione estetica degli apparecchi radiofonici (aperta fino al 27 settembre; poi a Bologna presso Fondazione Cirulli, dal 4 al 31 ottobre), dove più di cinquanta modelli della collezione privata di Davide Vercelli, progettista e curatore, raccontano questa storia di estetica e di innovazione.
Spicca il radiogrammofono Braun SK4, disegnato da Dieter Rams e Hans Gugelot, che rappresenta uno dei prodotti più influenti della filosofia funzionalista tedesca con il suo design minimale e l’uso pionieristico di materiali come il plexiglass: un nuovo standard con cui Rams, promotore del principio “Less, but better”, ha contribuito a ispirare intere generazioni di designer. Un altro capolavoro esposto è il Brionvega TS502, noto anche come “Cubo” di Marco Zanuso e Richard Sapper, affiancato dal contributo di Achille e Pier Giacomo Castiglioni con la radio Phonola 547, un esempio di innovazione nell’uso di materiali come la bachelite, che ha reso accessibile il design di qualità al grande pubblico. Ma ci sono anche Ekco A 22, progettata nel 1945 un maestro del moderno internazionale come Wells Coates del 1945, l’impianto stereo Space Age Radio Vision 2000 di Thilo Oerke per Rosita, il progetto La La La Radio di Starck per Thomson e il Pop Shop Transistor di Keith Haring, del 1985.
Non solo estetica quindi, ma anche impatto socioculturale: la radio come potente mezzo di comunicazione e intrattenimento, come strumento di propaganda politica, e come motore di innovazione nel pensiero progettuale. Da come Gio Ponti aveva lanciato attraverso Domus un concorso per la radio modernista, si è arrivati fino al design “Space Age” dei primi '70, e alle radio-oggetto da interni dei '90, così come dai primi apparecchi-mobile a valvole si è arrivati fino ai più microscopici dispositivi digitali. Abbiamo selezionato 5 tra questi progetti che sono capaci di raccontare al meglio questa storia ormai lunga più di un secolo.
Immagine d'apertura: Marco Zanuso e Richard Sapper, Radio Cubo, Brionvega. Courtesy Brionvega
Noto anche come “Cubo”, il Brionvega TS502, progettato da Marco Zanuso e Richard Sapper, incarna il perfetto equilibrio tra forma e funzione. Le sue linee compatte e la gamma di colori vivaci lo hanno reso un oggetto immancabile per le case italiane degli anni ‘60 e ‘70, diventando un a pieno titolo simbolo della cultura pop dell’epoca.
La Ekco A22, progettata da Wells Coates nel 1945, è una delle radio più iconiche del design britannico del dopoguerra. Realizzata in bachelite nera, la sua forma circolare rappresenta una grande innovazione per l’epoca, rompendo con i tradizionali design rettangolari. Questa radio è considerata un classico del modernismo, capace di fondere funzionalità ed estetica minimalista.
Vision 2000, ormai introvabile Hi-Fi stereofonico Space Age, progettato da Thilo Oerke per Rosita Germania nel 1971, contiene un registratore a nastro della Philips e un sintonizzatore radio. La struttura in acrilico con parte superiore in plexiglass si appoggia su una base cromata a forma di tulipano, montata su ruote.
La La la la Radio di Philippe Starck, progettata per Thomson negli anni ‘90, è un esempio emblematico del design audace e visionario del famoso designer francese. Questa radio portatile si distingue per la sua forma insolita, a metà tra una torcia e a un antico fonendoscopio. La radio presenta controlli semplici ed essenziali, ridotti al minimo per valorizzarne la forma. Anche in questo caso Starck è stato capace di trasformare un oggetto d’uso quotidiano in una dichiarazione di stile.
Il Pop Shop Transistor di Keith Haring è una radio portatile che incarna alla perfezione lo spirito dell’arte pop degli anni ‘80. Caratterizzata dall’inconfondibile stile grafico di Haring, con figure stilizzate e colori vivaci, dimostra come l’arte possa fondersi con oggetti d’uso quotidiano. Un mix di funzionalità e urban culture newyokese che rappresenta una vera e propria icona.