Una startup californiana vuole costruire il primo hotel spaziale al mondo, completo di un ristorante, cinema, bar e abbastanza camere per accogliere circa 400 ospiti alla volta. Orbital Assembly Corporation, che si descrive come la prima impresa di costruzioni su larga scala al mondo, costruirà l’hotel all’interno della Voyager Station, una stazione che orbiterà intorno alla Terra all’altezza di circa 550 km. Con un diametro complessivo di 200 metri, la stazione avrà 11.600 mq di spazio abitabile, diviso tra 24 moduli (tra cui camere e aree comuni) e tubi di transito. Come un normale hotel, quello spaziale di Orbital Assembly Corporation avrà suite di lusso, camere di lusso e camere standard. Stando al progetto, gli ospiti non dovranno fluttuare per raggiungere le loro dimore celestiali perché la stazione sarà dotata di gravità artificiale grazie alla sua rotazione. “Con la stazione voyager non vogliamo sviluppare nuove tecnologie, vogliamo usare quelle che sono già a portata di mano, ma le applichiamo in modi nuovi per ottenere una struttura e un impianto come questo”, ha spiegato Tom Spilker, il CTO della società. Con una chiara dimostrazione naiveté in stile Silicon Valley, Orbital Assembly dichiara che i lavori sulla stazione inizieranno nel 2025, con una data di apertura prevista per il 2027. L’azienda probabilmente non raggiungerà il suo obiettivo fin troppo ottimistico, ma nel frattempo ci guardiamo i numerosi rendering d’ispirazione fantascientifica aspettando la sesta stagione di The Expanse su Amazon Prime.
Il primo hotel spaziale orbitante potrebbe aprire nel 2027
Orbital Assembly Corporation vuole iniziare a costruire il primo hotel spaziale nel 2025 all’interno della nuova stazione orbitante Voyager.
Photo courtesy Orbital Assembly Corporation
Photo courtesy Orbital Assembly Corporation
Photo courtesy Orbital Assembly Corporation
Photo courtesy Orbital Assembly Corporation
Photo courtesy Orbital Assembly Corporation
Photo courtesy Orbital Assembly Corporation
Photo courtesy Orbital Assembly Corporation
View Article details
- Andrea Nepori
- 11 marzo 2021