Natura quasi trasparente

Nelle antiche sale del Museo della Fondazione Querini Stampalia a Venezia, i lavori di Elisabetta Di Maggio si mimetizzano tra le opere di Bellini, Tiepolo e Longhi. #BiennaleArte2017

Elisabetta Di Maggio ha trascorso molto tempo nella casa-museo della Fondazione Querini Stampalia per realizzare il suo progetto site specific in occasione della 57. Biennale d’Arte di Venezia. “Natura quasi trasparente” si articola nello spazio del Museo tra il Portico – il luogo riservato al pubblico all’interno del palazzo veneziano – e l’infilata delle stanze private che si snodano oltre il corridoio d’accesso. Nel Portego del Museo, l’intervento dell’artista invade lo spazio e crea una relazione con il tempo passato e quello presente, ponendo lo spettatore all’interno di uno straniamento visivo. La natura che ora “occupa” il museo si presenta come un elemento vivo e germinativo all’interno di uno spazio congelato dalla storia. Come nelle grandi superfici di carta, anche nelle fragili foglie, Elisabetta Di Maggio ripete il rito della vita e del suo diffondersi ineluttabile.

Elisabetta Di Maggio, "Natura quasi trasparente", veduta della mostra, Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2017. Courtesy Fondazione Querini Stampalia
Elisabetta Di Maggio, "Natura quasi trasparente", veduta della mostra, Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2017. Courtesy Fondazione Querini Stampalia
Elisabetta Di Maggio, "Natura quasi trasparente", veduta della mostra, Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2017. Courtesy Fondazione Querini Stampalia
Elisabetta Di Maggio, "Natura quasi trasparente", veduta della mostra, Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2017. Courtesy Fondazione Querini Stampalia
Elisabetta Di Maggio, "Natura quasi trasparente", veduta della mostra, Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2017. Courtesy Fondazione Querini Stampalia
Elisabetta Di Maggio, "Natura quasi trasparente", veduta della mostra, Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2017. Courtesy Fondazione Querini Stampalia
Elisabetta Di Maggio, "Natura quasi trasparente", veduta della mostra, Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2017. Courtesy Fondazione Querini Stampalia
Elisabetta Di Maggio, "Natura quasi trasparente", veduta della mostra, Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2017. Courtesy Fondazione Querini Stampalia
Elisabetta Di Maggio, "Natura quasi trasparente", veduta della mostra, Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2017. Courtesy Fondazione Querini Stampalia

  Per Di Maggio il gesto manuale è fondativo dell’opera stessa, capace di coniugare insieme la tradizione artigiana che ci è stata tramandata e che ha contribuito a rendere unici i luoghi, con il tempo lungo di realizzazione che per lei diventa una condizione imprescindibile e concettuale.

Elisabetta Di Maggio, "Natura quasi trasparente", veduta della mostra, Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2017. Courtesy Fondazione Querini Stampalia

Come dice l’artista stessa: “Sul concetto di tempo declinato in tutte le sue forme ho basato la mia ricerca, tanto da far diventare il tempo stesso la vera materia del mio lavoro. La memoria e le sue stratificazioni sono sempre fonte di ispirazione per la nostra esistenza, ci danno delle indicazioni preziose e provocano cortocircuiti mentali da cui nascono le idee...”.

Elisabetta Di Maggio, "Natura quasi trasparente", veduta della mostra, Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2017. Courtesy Fondazione Querini Stampalia


fino al 24 settembre 2017
Elisabetta Di Maggio. Natura quasi trasparente
a cura di Chiara Bertola
Fondazione Querini Stampalia
Santa Maria Formosa, Venezia