È Koyo Kouoh la nuova Direttrice del Settore Arti Visive per la 61ª Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia. La notizia arriva dal Cda della Biennale di Venezia riunitosi per deliberare la proposta avanzata dal Presidente Pietrangelo Buttafuoco.
Nata in Camerun, a Douala, nel 1967, Kouoh vive e lavora tra Città del Capo, in Sudafrica, Dakar in Senegal e Basilea in Svizzera.
Dal 2019 è Direttrice Esecutiva e Chief Curator dello Zeitz Museum of Contemporary Art Africa (Zeitz Mocaa) a Città del Capo, in Sudafrica, dove porta avanti un progetto curatoriale che esplora le identità africane e diasporiche.
Precedentemente è stata Direttrice Artistica fondatrice di Raw Material Company, un centro per l'arte, la conoscenza e la società a Dakar e ha fatto parte del team curatoriale di documenta 12 e 13. Nel 2020 ha ricevuto il prestigioso Grand Prix Meret Oppenheim, che dal 2001 premia talenti che si sono distinti nei settori dell'arte, dell'architettura, della critica e della curatela.
La nomina di Koyo Kouoh come Direttrice del Settore Arti Visive per la 61ª Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia nel 2026 segna un'importante svolta storica, con la prima donna africana a ricoprire questo ruolo.
"La nomina di Koyo Kouoh alla direzione artistica del Settore Arti Visive è la cognizione di un orizzonte ampio di visione nel sorgere di un giorno prodigo di parole e occhi nuovi. Il suo sguardo di curatrice, studiosa e protagonista nella scena pubblica incontra, infatti, le intelligenze più raffinate, giovani e dirompenti. Con lei qui a Venezia, La Biennale conferma quel che da oltre un secolo offre al mondo: essere la casa del futuro" ha dichiarato Buttafuoco, seguito dalle prime parole post-nomina di Kouoh, che già indicano una forte volontà di impegno sociale.
"È un onore e un privilegio unici seguire le orme degli illustri predecessori nel ruolo di Direttore Artistico e creare una mostra che spero possa avere un significato per il mondo in cui viviamo attualmente e, cosa più importante, per il mondo che vogliamo costruire. Gli artisti sono i visionari e gli scienziati sociali che ci permettono di riflettere e proiettare in modi che solo questa professione consente" commenta Kouoh. Una direzione che segnerà senza dubbio un'altra fondamentale tappa nella storia della Biennale di Venezia, continuando a riconoscere nell'arte un potente motore per il cambiamento sociale e culturale, in grado di stimolare riflessioni e azioni verso un futuro più inclusivo e sostenibile.
Immagine di apertura: Koyo Kouoh. Foto Mirjam Kluka