I migliori interni del 2024

Una selezione di interni pubblicati lungo quest’anno ci racconta storie di spazi in trasformazione dove abitare, lavorare, incontrarsi, tra gesti contemporanei che dialogano con spazi antichi.

Se anche per il 2024 la selezione dei migliori interni di Domus è molto vicina a quella delle renovations, non possiamo che dircene soddisfatti: il riuso e la circolarità sono sempre più fondamentali per l’architettura, in un pianeta che rischia di consumarsi, e male. Ma ci sono altri temi caldi dell’abitare, che un 2024 dove “brain rot” è stata eletta parola dell’anno ci mette sotto gli occhi.

In scenari locali e globali che raccontano di case sempre più piccole, e sempre più difficili da rendere il proprio habitat esclusivo, quest’anno  abbiamo esplorato l’architettura di interni come un paesaggio di intuizioni capaci di trasformare spazi dove abitare, lavorare e incontrarsi, rendendoci consapevoli che lo stiamo facendo nel 2024, e non solo a causa dei disagi percepiti.

Intuizioni: come sculture che entrano dentro le case per ridefinire distribuzioni troppo rigide e sacrificate; come topografie verticali create da boiseries o strutture libere capaci di di riorganizzare gli spazi in nuove sequenze; o ancora come gesti radicali e contemporanei – metalli, riflessi, iridescenze, pareti trasformabili, cementi brutalisti – che si mettono in dialogo con la storia.

Muovendoci dall’Italia per poi esplorare diversi paesi, da Milano a Rio de Janeiro passando per Torino, Parigi e Barcellona, abbiamo selezionato storie di interni intuitivi che per i prossimi anni possono ispirare il nostro abitare in senso ampio, at large, augurandoci che questo “at large” torni a prevalere per tutt su una pericolosa normalizzazione delle ristrettezze.

Il contemporaneo ripensa l’antico in un palazzo a Genova,

Trasformando un grande salone già più volte frazionato, il progetto di llabb mette in dialogo le architetture della città antica con un interno dedicato alla luce, ai libri e alla convivialità. Continua a leggere

a Napoli,

Il progetto di Paola Sola in via Toledo ricerca identità e calore domestico per un appartamento dall’impianto plani-volumetrico complesso, tra giochi di forme pure e contrasti cromatici. Continua a leggere

e a Torino

L’intervento di studio Bibbi dialoga con gli interni un palazzo dei primi del ‘900, dischiudendo spazi e valorizzando le preesistenze con nuance ceruleo e bordeaux. Continua a leggere

Un totem che evoca Sottsass per trasformare una casa a MIlano

Attorno ad un totem multifunzionale che emerge nello spazio, distinguendo living e cucina  attraverso una superficie a specchio verso l’ingresso, un angolo bar verso il divano e una cantina di vini verso il tavolo, si articola la nuova configurazione di un appartamento milanese in Via Nava, tutta dinamismo, colore, spazi interconnessi e aperti. Continua a leggere

Un cubo dorato riscrive lo spazio di un interno veneto,

Un gioco ad incastro che ricorda l’ingegneria di una matrioska, le riflessioni dei maestri del Moderno (da Jean Prouvé, a Le Corbusier, a Charlotte Perriand) sui dispositivi abitativi minimi e i preziosismi materici di sapore miesiano del Padiglione di Barcellona: questo è Golden Box, il progetto di rinnovamento di interni di una piccola abitazione ad Arzignano in provincia di Vicenza, realizzato dal giovane ma già pluri-premiato studio Amaa che, traendo spunto da un contesto sfidante, punta a spingere la ricerca dell’esperienza abitativa oltre i limiti delle convenzioni tradizionali. Continua a leggere

e una capsula ibrida di legno dà vita ad un interno ristrutturato in Sicilia

Per un appartamento che, dall’interno di un immobile anni ‘70, si affaccia sullo Stretto di Messina, Punto Zero ha pensato ad uno spazio che riesce ad essere al tempo stesso “aperto, continuo e frammentato”.
Lo studio di architettura ha curato per questi 175 mq di superficie una ristrutturazione che è un restyling del modo di abitare, centrato sui caratteri di fluidità e trasformabilità. Continua a leggere

Un paesaggio verticale di boiseries per un appartamento modernista a Barcellona

Col progetto per la casa Silvia & Diego, lo studio MH.AP si è confrontato con un appartamento di Barcellona già fortemente caratterizzato in partenza, dai numerosi mosaici Nolla – pilastro decorativo del modernismo – nei pavimenti e dalle modanature del soffitto, e lo ha arricchito di una nuova narrazione dello spazio, generando una nuova continuità tra i vani della casa. Pavimenti e soffitti si intersecano, in uno spazio interno che diventa avvolgente, dove l’architettura è disegnata tramite l’accostamento di pochi colori e di un elemento ligneo ricorrente. Continua a leggere

Di archi e travi, per un corridoio che ripensa una casa a Milano

Ristrutturata da untitled architecture, la casa in Porta Venezia tramandata fra diverse generazioni di una stessa famiglia ha ritrovato nei vincoli planimetrici un valore progettuale. Continua a leggere

e di pareti trasparenti, per il primo ’900, ancora a Milano

Attorno ad un salone doppio ripensato per la musica e la convivialità, il progetto di 2b Architects preserva tracce dell’abitazione originaria, armonizzandole con il design contemporaneo. Continua a leggere

Vivere in Catalogna dentro una casa “disegnata da un fulmine”,

La ristrutturazione di un ex granaio di 55 mq dal tetto a capanna, situato all’interno di una tradizionale fattoria catalana nella periferia della città, nel quartiere di Sant Just, ha dato forma a un luogo dinamico distinto da cromie vibranti. Verde, giallo, rosso e blu emergono in uno spazio puro dipinto di bianco nel quale si possono intravedere elementi originali come il soffitto a volte catalane.  Continua a leggere

e lavorare a Verona, tra echi di Carlo Scarpa e high-tech

Spazio Diaz è un coworking nato da una ristrutturazione nel nucleo storico di Verona, a pochi passi da Porta Borsari. L’intervento lavora su due registri: da una parte il "nuovo", narrato per soluzioni di dettaglio in materiali, lavorazioni e finiture, applicati a superfici e oggetti, esistenti e nuovi; dall’altra, l’intonazione con lo spazio dell’edificio storico. Continua a leggere

Dall’Art Déco al caffè sostenibile, in un edificio alle porte di Parigi

A Pantin, lo studio italo-messicano Oar/Office Abrami Rojas ha realizzato una boutique-laboratorio per Anbassa, l’azienda importatrice di caffè di alta qualità che da anni opera per promuovere la cultura di questa bevanda “rituale” in tutte le sue fasi, dal trasporto dei chicchi nei sacchi di juta alla degustazione, attraverso processi codificati e tracciabili. Continua a leggere

Dall’iridescente all’ironico, in un bar a Napoli

Luce e cromie mutevoli sono il codice di Stereo Mike, il locale curato da Carmine Abate che si presenta alla città tra irriverenza e rimandi artistici. Continua a leggere

Un arredo brutalista che nasce dalle fondamenta di un palazzo del ‘500, a Monaco,

Per realizzare un locale in una cantina del centro storico, Buero Wagner ha scavato un nuovo livello di fondazione, che è diventato un arredo minimale in cemento a vista. Continua a leggere

e il brutalismo di un appartamento a Rio de Janeiro, tra superfici lisce e cemento a vista

Un linguaggio sintetico e semplice è quello che annuncia l’appartamento Paissandu fin dall'entrata . In questo suo recente lavoro a Rio de Janeiro, Estudio Nama, ha ricercato infatti negli elementi grezzi della struttura portante, e nella dialettica tra ruvido e liscio, il tema principale dello spazio. Continua a leggere

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