Questo articolo è stato pubblicato su Domus 964, dicembre 2012
Il significato di Internoitaliano può essere sintetizzato da un primo disegno, realizzato circa un anno fa, che nel tempo ha assunto le proporzioni di un manifesto programmatico di un lavoro progettuale iniziato allora, e che ancora riempie le nostre giornate in studio. A quell'epoca, disegnai una serie di mobili e complementi, tutti schierati su un'unica linea, come attori sulla ribalta al momento del commiato dal pubblico. Questo insieme di oggetti rappresentava la mia visione di un sistema d'arredo ispirato alla cultura italiana dell'abitare.
Con quell'esercizio ideale intendevo denunciare l'assenza, nella variegata proposta merceologica esistente sul mercato, di un progetto unitario dello scenario domestico italiano che non fosse, da una parte, appiattito su un generico stile internazionale; oppure, dall'altra, contaminato da certi ingombranti eccessi che rendono incomprensibile ai più il design contemporaneo. L'esercizio teorico praticato è stato, quindi, distillare un ipotetico "modo italiano" del progetto di interni. Ho così stabilito che gli oggetti di Internoitaliano avrebbero dovuto essere immediatamente intuibili nella funzione, afferenti all'archetipo, tendenti alla monomatericità e ispirare un concetto di diffusa semplicità. Un rimando al tema della classicità e una sottile vena d'ironia, che da sempre accompagnano il progetto d'arredo italiano, sarebbero stati altri elementi ispiratori del progetto. Infine, i materiali impiegati avrebbero dovuto essere coerenti e rispettosi della tradizione produttiva del nostro artigianato del mobile, scelti in base a una tipicità e a una disponibilità locali.
Un interno italiano
Ispirato alla cultura italiana dell'abitare, Internoitaliano di Giulio Iacchetti è una collezione di mobili sviluppata attorno a un modello di business innovativo in cui gli oggetti sono realizzati nei laboratori artigiani e distribuiti tramite internet.
View Article details
- Giulio Iacchetti
- 24 dicembre 2012
- Milano
Internoitaliano, comunque, non è solo il nome di un progetto, seppur complesso e articolato, formulato dal nostro studio. Contemporaneamente alla generazione delle idee, abbiamo cercato fortemente un rapporto solidale con una rete produttiva costituita da laboratori artigiani, una vera e propria fabbrica diffusa in cui abbiamo allocato i nostri progetti affinché potessero crescere, e maturare, alla luce della sapienza costruttiva che solo quelle botteghe artigiane sanno esprimere.
Ci è parso chiaro, sin dall'inizio, che l'apporto dato dagli artigiani non poteva essere solo un completamento esecutivo del nostro progettare. Senza la loro competenza e capacità unica di trasformare la materia, ogni nostro sforzo sarebbe rimasto sulla carta. Per ribadire questo loro ruolo primario, abbiamo deciso che il nome di ogni artigiano sarebbe stato messo in evidenza come coautore dell'elemento della collezione da lui realizzato. Internoitaliano è un sistema di progettazione e produzione di mobili e complementi d'arredo ad alto contenuto artigianale che si avvale della rete internet per aprire una vetrina virtuale sul mercato globale. Il risultato è una (prima) serie di oggetti che mi piace definire 'felici', perché nati da un'azione paritetica di un designer che li ha progettati e un artigiano che li ha realizzati con passione. Sono liberi da vincoli economici che impongono moltiplicatori di costo, perché non sono distribuiti nei classici punti vendita. Possonoo così arrivare sul mercato a un giusto prezzo, equivalente all'effettivo valore del lavoro di chi ha ideato e di chi ha realizzato il singolo oggetto.
Per ribadire il ruolo primario dell’artigiano, lo abbiamo messo in evidenza come coautore dell’elemento da lui realizzato.
Internoitaliano è infine il luogo dove competenze professionali di grande valore si incontrano e contribuiscono a rendere speciale questa piccola produzione: dalle foto di Max Rommel, realizzate per il catalogo e il sito internet, sino al prezioso progetto di identità visiva di Leonardo Sonnoli. Nel tempo, Internoitaliano dovrà divenire, nei miei pensieri, una palestra progettuale che si avvarrà dell'opera di bravi progettisti, affinché "la virtuosa contaminazione tra lavoro artigiano ed economia globale" profetizzata da Stefano Micelli, autore del libro Futuro Artigiano, possa arricchirsi dell'insostituibile contributo del design italiano.