Rosso. Il ritratto di Carlo III

Dalla ritrattistica antica a quella più contemporanea dove il colore diventa forma e significato.

Rosso, come il primo ritratto ufficiale di re Carlo III.  Svelato da Buckingham Palace, opera del rinomato artista britannico Jonathan Yeo, il dipinto racconta una storia di resilienza e trasformazione con un linguaggio visivo che sfida le convenzioni. Carlo è avvolto in un abbraccio di rosso intenso, descritto con uno sguardo benevolo e un sorriso che sembra custodire segreti. I segni del tempo sono impressi sul suo volto, non celati, ma esaltati. Il rosso che domina la scena non è solo un colore, ma una presenza viva, che avvolge e protegge, quasi fosse una figura materna.

John Michael Wright, Ritratto di re Carlo II, 1660-65 ca.

Era il 2020 quando Yeo ricevette l’incarico di dipingere Carlo per celebrare i suoi 50 anni come membro della “Drapers’ Company”, una delle antiche corporazioni di Londra. Allora Carlo era ancora principe di Galles, e l’artista iniziò a delineare un ritratto che avrebbe dovuto raccontare l’uomo dietro il titolo. Ma il destino, con il suo tipico senso dell’ironia, trasformò il principe in re, e Yeo dovette rielaborare la sua visione. Il risultato è un’opera che parla di metamorfosi. Carlo, in uniforme delle Guardie Gallesi, è rappresentato con una farfalla monarca che aleggia delicatamente sopra la sua spalla destra. Questo dettaglio, quasi impercettibile a un primo sguardo, è carico di simbolismo.

Robert Peake, Ritratto di re Carlo I, 1610 ca.

La farfalla, emblema di trasformazione, rappresenta il viaggio di Carlo da principe a sovrano del Regno Unito e dei 14 Paesi del Commonwealth. Richiama anche il suo impegno per l’ambiente e rievoca il toccante momento della regina Elisabetta II alla Cop26 del 2021, quando indossò una spilla a forma di farfalla e posò accanto a una foto scattata dal marito, raffigurante uno sciame di farfalle.

È un rosso forte, potente, come un Re.
Emilio Scanavino, "Dall'alto in basso" 1963, olio su tela, cm 195x195. Courtesy @IlPonteCasad’Aste

Le dimensioni del dipinto, 2,6 metri di altezza per 2 metri di larghezza, amplificano l’aura di maestosità del re, ma è il rosso a dominare, a pulsare come il battito di un cuore. È un rosso forte, potente, come un Re. Le reazioni a questa audace rappresentazione sono state varie. Alcuni hanno lodato l’innovazione e la profondità dell’opera, mentre altri avrebbero preferito una visione più tradizionale. Un colore volitivo, imperioso e impetuoso, il colore del comando. “Colori muscolari, violentissimi, rossissimi” diceva Giacomo Balla, piuttosto certo del fatto che “si pensa e si agisce come ci si veste”, un colore avvolgente e penetrante che nasconde l’uomo fondendosi con il ruolo. 

Andy Warhol, Red Lenin, 1987

Una trasformazione contemporanea della più nota tradizione della ritrattistica reale dove il figurativo lascia il posto al colore. Magnetico e potente, colto e raffinato, sapiente e profondo, un ritratto che fonde il passato con il presente, il reale con l’astratto, che torna all’origine e alla cultura più antica.

Dice il Signore “anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno come la neve; 
Anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana” Isaia, 1, 16-18.
Erano tinti di scarlatto i mantelli degli spartani in battaglia poiché in movimento avevano il compito d’intimorire il nemico e mimetizzavano le macchie di sangue. Son rosse le camicie dei mille: “Qui arte vetusta tinse le camice rosse, che sangue generoso avrebbe ritinti nelle battaglie della libertà”. È rosso il magenta, il porpora, il cremisi, il corallo, è un rosso Carlo III.

Francis Bacon, Studio per il ritratto di Papa Innocenzo X, 1965

Immagine di apertura: Jonathan Yeo, Ritratto di Re Carlo III, 2024. Courtesy Philip Mould & Company