“Land really is the best art”, il territorio è la migliore arte. Strano pensare che una citazione del genere sia attribuibile al re della Pop Art, Andy Warhol. Eppure la sua passione per il mondo naturale non è mai stata un segreto: Warhol ha realizzato circa 10.000 immagini di fiori nel corso della sua carriera.
Ma non si tratta solo di questo. Il movimento della Pop Art si diffonde negli stessi anni in cui si inizia a parlare della cosiddetta land art; gli anni della body art, della conceptual art, e dell’arte povera italiana. Sono gli anni Sessanta, l’epoca del post seconda guerra mondiale. Lo stato perde autorevolezza, la sua credibilità vacilla e anche l’arte, spinta da una nuova, provocatoria forza, meno dirompente ma più profonda, vuole oltrepassare i limiti delle pareti museali e dell’ambiente asettico delle gallerie.
La land art nasce negli Stati Uniti tra il 1967 e il 1968. Ricercava un nuovo, più stretto rapporto tra arte e vita, accesa dalla volontà di creare una nuova idea di società e di conseguenza una nuova idea di arte che la rispecchiasse, più accessibile, pubblica.
Per le differenze tra pratiche e tipologia di interventi che comprende, è difficile considerare la land art un movimento. Vicina nelle riflessioni e nei linguaggi alla conceptual art, l'arte ambientale rappresenta piuttosto un modo diverso di concepire le opere, il loro rapporto con lo spazio che abitano e con noi, che lo alteriamo e ne facciamo parte. L’artista interviene direttamente sul territorio e sulla natura, oltrepassando i limiti fisici e metaforici dello studio d’artista e dello spazio espositivo.
L’Italia, terra di paesaggi naturali sconfinati e suggestivi, vanta alcuni tra i siti di Land Art più belli al mondo. Parchi, foreste, promontori sul mare. Installazioni e sculture site-specific sanno integrarsi con il territorio quasi a diventarne parte integrante e tratto distintivo.
La selezione nella gallery offre uno sguardo su quello che succede quando il territorio, definito da Warhol “the best art”, incontra l’arte stessa e la accoglie, prendendosene cura.
Immagine in apertura: Mauro Staccioli, Primi passi 2009, acciaio corten, cm 805x1300x40, ©Sergio Borghesi, Courtesy Archivio Mauro Staccioli