Attraverso gli ultimi decenni, la rigenerazione di ampie parti di città ha occupato il primo posto nel discorso su architetura e urbanistica, col moltiplicarsi di casi dove si è riscritto il destino di spazi industriali e di aree dismesse, trasformandoli in nuovi poli di cultura, arte e interazione sociale. In Europa, specificamente, si sono moltiplicati i casi in cui a trainare processi di rigenerazione è stato un singolo progetto, divenuto spesso simbolo di un luogo o di una storia. “Le città” d’altronde, “sono la più grande creazione dell’umanità”, diceva Richard Rogers, e da Amburgo a Lisbona, le città europee si stanno reinventando, non solo come centri di innovazione architettonica, ma anche come luoghi dove il vecchio e il nuovo si fondono coesistendo per generare nuovi significati e funzioni, trasformando in profondo anche il modo in cui viviamo gli spazi pubblici.
15 architetture che hanno trasformato le periferie delle grandi città europee
Dal Guggenheim Bilbao di Gehry alla piramide di Mvrdv a Tirana, passando per Amburgo, Atene e Copenhagen, per Oma e Renzo Piano, esploriamo quei progetti diventati motori di rigenerazione e simboli di intere epoche.
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- Eugenio Lux
- 26 novembre 2024
La sfida oggi, a valle di quasi mezzo secolo di rigenerazioni, principalmente su aree post-industriali, è diventata non solo quella di recuperare spazi abbandonati, ma quella di renderli vivi, inclusivi, capaci di accogliere la diversità e l’imprevedibilità delle interazioni umane. Non un semplice atto edilizio, ma una forma di narrazione culturale, che plasma la memoria collettiva e il futuro delle città.
Abbiamo selezionato allora alcuni tra gli esempi più emblematici di rigenerazione urbana in Europa. Tra l’ “effetto Bilbao” del Guggenheim Museum di Gehry, l’habitat del Tietgenkollegiet a Copenhagen, Herzog & de Meuron ad Amburgo e Londra, Renzo Piano e OMA, Torino, Anversa e Tirana, prendiamo a prestito le parole del sociologo americano Richard Sennett e riscopriamo che “l’architettura non è solo la costruzione di spazi fisici, ma è il tessuto sociale che ne deriva”.
Trasformando una vecchia distilleria di gin in uno spazio espositivo all’avanguardia, il progetto combina elementi industriali esistenti con nuovi edifici, creando un dialogo tra passato e presente. Milano si è arricchita così di un luogo dedicato all’arte contemporanea, che ha contribuito alla rigenerazione dell’intero quartiere circostante.
La Canopée copre uno dei principali nodi di scambio di Parigi. Con la sua immagine traslucida identifica un nuovo spazio multifunzionale, integrando aree verdi, negozi e luoghi di incontro. Questo intervento costituisce finora l'ultimo e più redente capitolo in una storia di trasformazione del cuore della capitale che si è sviluppata lungo quasi mezzo secolo.
La Elbphilharmonie rappresenta il cuore della rigenerazione urbana di Amburgo. Herzog & De Meuron hanno trasformato un ex magazzino portuale in una sala concerti di fama mondiale, integrandola con il contesto del porto e creando un’icona per la città. Questo progetto ha ridefinito non solo la skyline di Amburgo, ma anche il suo ruolo come centro culturale internazionale.
Factory International è il nuovo epicentro culturale di Manchester, progettato da OMA per ospitare eventi artistici di grande scala. Il progetto rigenera una vasta area urbana, offrendo spazi flessibili per performance, esposizioni e produzioni internazionali. Non ridefinisce solo il paesaggio postindustriale di Manchester, quindi, ma la posiziona tra le capitali globali dell’arte contemporanea.
Tietgenkollegiet è una residenza universitaria che incarna i principi della sostenibilità e dell’inclusione sociale. Il suo design circolare favorisce l’interazione tra gli studenti, creando un senso di comunità unico nel suo genere. Situato in una zona in forte espansione, il progetto contribuisce alla rigenerazione di Copenaghen, offrendo spazi di qualità per le nuove generazioni.
Un progetto che unisce architettura e benessere: disegnato per offrire uno spazio accogliente e sereno ai pazienti oncologici, il centro è parte di un più ampio intervento di rigenerazione urbana. L’edificio, inserito armoniosamente nel complesso ospedaliero di Sant Pau, contribuisce a trasformare la percezione dello spazio di cura, rendendolo parte integrante della città.
Il Guggenheim Museum è il simbolo del cosiddetto "effetto Bilbao", di una metamorfosi da città industriale in polo culturale internazionale. L'edificio spettacolare di Frank Gehry incarna un modello di come la rigenerazione urbana, guidata dall’arte e dall’architettura, possa avere un impatto sul tessuto urbano e sociale.
La Piramide di Tirana, un tempo monumento di propaganda voluto dal dittatore Enver Hoxha, è stata trasformata da MVRDV in un nuovo centro culturale. Rinnovando una struttura simbolica del passato albanese, donandole un nuovo ruolo come spazio per l’innovazione e la creatività., la rigenerazione della piramide rappresenta un potente simbolo di rinascita culturale per Tirana.
Tate Modern, risultato del recupero di una vecchia centrale elettrica, è oggi uno dei musei più iconici di Londra. Col primo intervento del 2000 Herzog & De Meuron hanno saputo valorizzare la struttura esistente integrando spazi espositivi moderni, per poi arricchire il complesso con un nuovo ampliamento nel 2016. Questo intervento ha non solo riqualificato il South Bank del Tamigi, ma ha anche ridefinito il ruolo dell’arte nella vita urbana londinese.
Il Centro Culturale Stavros Niarchos è un ambizioso progetto che combina una biblioteca nazionale, una sala per l’Opera e un vasto parco urbano: l'intervento ha rigenerato un’area degradata lungo la costa ateniese, riconnettendo la città al mare. Punta ad essere un esempio di architettura sostenibile, con soluzioni innovative che lo rendono un riferimento per il futuro urbano della capitale greca.
Un museo che celebra la storia di Anversa e il suo legame con il fiume Schelda. Questo intervento ha trasformato il porto in un’area vibrante e culturale, dando vita a un nuovo centro urbano. L’edificio, con la sua struttura iconica a scale sovrapposte, è diventato un simbolo per una rivitlizzata area portuale, di cui ha stimolato un nuovo sviluppo economico e sociale.
Parco Dora è un esempio di rigenerazione post-industriale che trasforma un’ex area siderurgica in un vasto parco pubblico. Il progetto, curato da Peter Latz e Land, conserva tracce dell’antica funzione industriale, integrandole con nuovi spazi verdi e percorsi pedonali. Parco Dora è diventato una delle immagini più celebri della trasformazione di Torino, aggiungendo un grande polmone verde alla città e diventando un luogo di aggregazione per la comunità.
Il progetto di Renzo Piano ha trasformato il nucleo storico dell'area portuale in uno spazio pubblico fino ad allora inedito per la città di Genova. Nella zona del waterfront si sono definite nuove piazze e strutture commerciali e culturali, mantenendo un forte legame con il passato marittimo della città. Questo progetto ha rappresentato un punto di svolta per la città di Genova, restituendole il suo affaccio al mare.
Amos Rex è un museo d’arte contemporanea che si integra perfettamente con il contesto storico di Helsinki. Progettato da JKMM Architects, il museo presenta una serie di colline artificiali che emergono dalla piazza Lasipalatsi, creando spazi interattivi e pubblici. Questo intervento ha ridefinito un’area centrale della città, fondendo innovazione architettonica con il tessuto urbano esistente, offrendo nuove opportunità per la cultura e il tempo libero.
Il Maat ha trasformato il lungofiume di Lisbona in uno spazio pubblico vibrante, fondendo arte, architettura e tecnologia. Il design fluido dell’edificio si integra con il paesaggio circostante, creando un nuovo luogo di incontro per residenti e visitatori. Questo progetto rappresenta un importante passo nella rigenerazione della capitale portoghese, ridando vita a un’area storica e rafforzando il legame tra la città e il fiume Tago.