In Marocco una Casa delle Donne costruita da studenti di architettura

Produzione materiale, progettazione, storytelling, scambi di conoscenza, organizzazione di comunità, creazione di legami affettivi: il programma post-laurea Building Beyond Borders, organizzato dall’Università di Hasselt, in Belgio, ha una visione ampia dell’architettura e promuove ricerche-pratiche in territori marginali per la costruzione di edifici low cost. Il programma prevede una serie di workshop, lezioni, sessioni di progettazione e costruzione sul campo, integrando questioni teoriche ad attività e problemi pratici.

Focus della prima indagine-azione dell’università è il piccolo villaggio di Ouled Merzoug, che si trova nell’entroterra rurale del Marocco. L’obiettivo di Building Beyond Borders è quello di aiutare la comunità locale a costruire la nuova Casa delle Donne: un luogo di incontro, di lavoro e di apprendimento, dove le abitanti del villaggio possono condividere le loro opere artigianali con compaesani e visitatori. La nuova struttura, che si trova in cima a una collina, è composta da due volumi disassati per seguire la conformazione del terreno, rispettare i percorsi informali degli abitanti e instaurare relazioni visive con il resto del villaggio. 

Le due parti presentano un involucro di pietra, della stessa roccia granitica che affiora su tutta la collina. La copertura è di legno e canne, mentre gli interni sono di terra cruda, di un caratteristico colore rossiccio. La Casa delle Donne sembra quindi far parte da sempre di un paesaggio ancora aspro e apparentemente inabitabile. Ogni materiale utilizzato è estratto localmente e lavorato in collaborazione con gli artigiani locali, per innescare uno scambio di conoscenze utile sia agli studenti sia agli abitanti del villaggio.