Che siano nate in Catalogna o in Francia – è la catalana Garret i Rivet a presentarle all’Expo di Parigi nel 1867 – le cementine, quelle piastrelle in cemento colorato dalla identità visiva così tipica e connotata da creare un’estetica, nascono col consolidarsi della produzione del cemento come industria. Non a caso pare che negli Stati Uniti la loro prima comparsa si leghi a quella del primo stabilimento per la lavorazione del cemento Portland.
È subito un successo internazionale: sono più economiche e pratiche di tanti altri rivestimenti, molto meno costose di marmi e pietra anche se in un certo modo li contengono. Sono infatti una combinazione di cemento Portland bianco, sabbia fine, polveri di marmo e pigmenti minerali: per questo si possono colorare, disponendo colori diversi in stampi progettati per creare pattern grafici decorativi. Ma i pattern si creano anche combinando piastrelle monocrome, spesso in forme più complesse come parallelogrammi, esagoni e così via.
Le cementine e le loro tante vite, in 6 progetti da conoscere
Da “cugine povere” del marmo a protagoniste del vintage in un decennio di ristrutturazioni d’interni, raccontiamo la vita multiforme delle piastrelle colorate in cemento attraverso 6 progetti pubblicati su Domus.
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- Giovanni Comoglio
- 01 aprile 2025
Fino alla seconda guerra mondiale, le cementine segnano un mondo abitativo vasto, fatto non solo di case economiche, ma neanche fatto solo di case: basta pensare alle numerose scuole, edifici pubblici, uffici e spazi produttivi che hanno costituito il paesaggio visuale di intere generazioni. Con l’introduzione di nuove tecnologie nel secondo dopoguerra, le cementine hanno perso il podio nel mercato, ma è evidente ormai da un po’ come si sia trattato di una semplice parentesi storica: tra pavimentazioni originali provenienti da demolizioni e rivendute come rivestimento vintage, e progetti contemporanei come quelli di Patricia Urquiola, le piastrelle in cemento con la loro tecnica e la loro estetica sono tornate ad un grande livello di diffusione. Un ruolo cruciale nelle ristrutturazioni, dove al fattore estetico aggiungono quello di circolarità, preservate e spesso combinate a superfici neutre in resine e microcementi – su cui risaltano come tappeti minerali – o ripristinate nella funzionalità dei loro pattern astratti. Ripercorriamo gli ultimi anni di Domus e gli ultimi anni di una vita fitta di colpi di scena e ritorni come quella delle cementine, tra l’Italia e la loro terra d’origine, attraverso 6 progetti contemporanei che le vedono protagoniste.
Creare “tappeti materici”
Nel rinnovare un appartamento primonovecentesco a Milano, Noe9 ha puntato sul recupero dei materiali originari e sulla loro reinterpretazione contemporanea: così, come le piastrelle ridisposte caratterizzano la cucina e il metafisico ingresso con un effetto optical, le cementine storiche ricollocate al centro degli ambienti creano tappeti policromi al centro di superfici dai toni neutri. Leggi l'articolo completo
Definire ambienti diversi dentro spazi continui
Gli ambienti frammentati di un appartamento nell’Eixample, il quartiere ottocentesco di Barcellona culla dell’architettura modernista catalana, sono stati messi in continuità rimuovendo molte delle partizioni. Questo progetto di ristrutturazione firmato da Ruben Casquero e Annapratsjoanvalls lavora proprio coi rivestimenti a pavimento per identificare spazi diversi dentro uno spazio unico, conservando i pattern cementine, ceramiche e cotto. Leggi l'articolo completo
Portare la casa dentro un albergo
Quando la casa del XVIII secolo nel centro di Maó, capoluogo dell’isola di Minorca, è diventata un piccolo boutique hotel su progetto di Emma Martí, sono state riportati alla luce stucchi e dipinti, e mantenuti i rivestimenti esistenti a inizio lavori, tra cui il pavimento hidráulico di cementine: questo si è legato in un dialogo naturale con il linguaggio semplice del vernacolo locale, e quello più ricco delle decorazoni a parete. Leggi l'articolo completo
Garantire diversi usi nel tempo
I tappeti realizzati con le cementine sono protagonisti nella strategia di progetto con cui Mias Architects ha trasformato un complesso di edifici industriali primonovecenteschi ormai dismessi in un luogo di servizio alla collettività: un centro per la salute mentale, un programma dove l’esperienza percettiva dello spazio e delle sue caratteristiche è un elemento chiave. Leggi l'articolo completo
Portare lo spazio di una scuola dall’antico al contemporaneo
Quello di Archisbang associati e Area progetti è un esperimento che punta a creare gli spazi della scuola del futuro partendo da quelli di un edificio storico: le classi vengono messe in contatto più diretto con le aree comuni, e le cementine monocrome che già caratterizzavano il paesaggio visuale preesistente diventano il mezzo principale con cui consolidare questa nuova continuità spaziale. Leggi l'articolo completo
Creare una base per interni eclettici
Foto Beppe Brancato
Foto Beppe Brancato
Foto Beppe Brancato
Foto Beppe Brancato
Foto Beppe Brancato
Foto Beppe Brancato
Foto Beppe Brancato
Foto Beppe Brancato
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Foto Beppe Brancato
Foto Beppe Brancato
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Foto Beppe Brancato
Foto Beppe Brancato
Foto Beppe Brancato
Manuel Barbieri e Marco Magalini hanno ristrutturato un appartamento di 140 metri quadrati nel centro di Verona abbracciando una molteplicità di suggestioni che spazia da Lina Bo Bardi e Niemeyer fino ai materiali e alle tecniche tradizionali del Marocco, inscrivendo nella storia della casa, lasciata volutamente aperta, anche il capitolo d’inizio ‘900 rappresentato dalle cementine policrome. Leggi l'articolo completo
Immagine di apertura: Emma Martí Arquitectura, Hotel Hevresac, 2019, Maó, Minorca, Spain