Un’architettura che scaturisce da un processo sperimentale “in vitro” come in una coltura cellulare, in cui gli abitanti sono anche i parassiti, i batteri, i microrganismi che proliferano al suo interno componendo un biosistema in cui artificio e natura diventano simbionti. E se potesse non solo abbattere l’impronta ecologica e i consumi (come un Neutral zero energy building) ma addirittura trasformare l’ecosistema in cui si situa attraverso la riforestazione, la purificazione dell’aria, l’incremento della biodiversità, l’utilizzo sostenibile delle risorse? Questo è ciò che si chiede Neri Oxman dal suo Oxman Lab di Manhattan attraverso Eden Tower, il concept per un grattacielo “ecologicamente programmato” e replicabile a partire dall’analisi multifattoriale delle caratteristiche ambientali specifiche del contesto in cui si situa.
Il grattacielo “ecologicamente programmato” di Neri Oxman, creato grazie all’AI
Attraverso modelli computazionali e design generativo, Oxman propone con Eden Tower un concept in grado di trasformare un ecosistema a beneficio di tutte le specie che lo abitano.
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- Chiara Testoni
- 14 ottobre 2024
La forma scaturisce da un processo di design generativo applicato a dati computazionali e basato su algoritmi e intelligenza artificiale. Il progetto, concepito per massimizzare il benessere ecologico di tutte le specie presenti con il minimo dispendio di risorse, integra spazi abitativi con infrastrutture ecologiche: gli ecosistemi di prateria e foresta che crescono all'esterno gestiscono la regolazione termo-igrometrica e altri processi naturali; gli spazi indoor ospitano abitazioni e servizi mentre le zone interstiziali comprendono ambienti per l'approvvigionamento di risorse (come il legname da una giovane foresta), per il foraggiamento e l’impollinazione da prati fioriti.