Wang Shu, 48 anni, originario di Hangzhou, Repubblica Popolare Cinese, è stato nominato ieri sera trentasettesimo vincitore del Pritzker Architecture Prize. È il primo progettista cinese a ricevere quello che è ritenuto l'equivalente del Nobel per il mondo dell'architettura.
Secondo Thomas J. Pritzker, presidente della Hyatt Foundation: "Il fatto che sia stato scelto dalla giuria un architetto cinese rappresenta un passo significativo nella comprensione del ruolo che la Cina rivestirà nel progresso della riflessione sull'architettura. Nei prossimi decenni, inoltre, il successo cinese nel campo dell'urbanizzazione sarà importante tanto per la Cina quanto per il mondo intero. Questo processo di urbanizzazione, in Cina, come d'altra parte nel resto del mondo, dev'essere in armonia con i bisogni e le culture locali. Queste opportunità senza precedenti di pianificazione e progetto alla scala urbana, in Cina, dovranno tendere quindi a uno sviluppo sostenibile in armonia con una tradizione millenaria e con i bisogni futuri"
E il lavoro di Wang Shu si inscrive proprio in questo percorso, a cavallo tra passato e presente.
Wang Shu vive e lavora a Hangzhou, in Cina, dove, con la moglie Lu Wenyu, ha fondato nel 1997 Amateur Architecture Studio. Seppur concentrato sulla contemporaneità, il corpus delle opere di Wang Shu rimane strettamente legato alla storia, attraverso l'utilizzo di materiali e tecniche tradizionali.
Wang Shu vince il Pritzker Architecture Prize 2012
L'architetto cinese per il quale "smarrire il proprio passato significa perdere il proprio futuro" combina materiali della tradizione con tecniche costruttive avanzate nel suo lavoro, dove passato e futuro convergono.
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- Danielle Rago
- 28 febbraio 2012
- Los Angeles
Proprio questo flusso continuo tra tradizione e contemporaneità, tra passato e presente, è una delle ragioni principali della scelta della giuria. "La questione della costruzione di rapporti virtuosi tra passato e presente—ha spiegato il presidente della Giuria Lord Palumbo—è particolarmente attuale in Cina, dal momento che i recenti processi di urbanizzazione in atto invitano a una riflessione su quanto l'architettura debba essere ancora legata al passato o se debba, invece, rivolgersi esclusivamente al futuro. Così come ogni grande architettura, il lavoro di Wang Shu trascende questa discussione, riuscendo nella produzione di opere senza tempo, profondamente radicate nel contesto e comunque universali".
Molti dei suoi progetti più notevoli hanno a che fare con quello che è forse il punto più importante nel lavoro di Wang, il punto in cui si incontrano design, architettura e paesaggio. Nella sua pratica è sempre presente un interrogativo: se sia possibile o meno ritornare a modi di vita tradizionali in un luogo, come la Cina, che si trova a dover affrontare un continuo rinnovamento. Lunedì sera, durante una lecture alla UCLA, Wang Shu stesso ha affermato che "smarrire le proprie tradizioni significa perdere il proprio futuro".
Il flusso continuo tra tradizione e contemporaneità, tra passato e presente, è una delle ragioni principali della scelta della giuria
Questa mentalità si ritrova in tutti i lavori di Amateur Architecture, nella predilezione di Wang Shu per materiali tradizionali come il bambù o il legno da accoppiare alle più moderne tecnologie per arrivare alla definizione un'architettura contemporanea cinese. Esempi importanti di tutte queste riflessioni nell'opera di Wang si ritrovano in progetti come la Libreria del Wenzheng College alla Suzhou University (1999-2000), in cui un lavoro minuzioso sul paesaggio esistente si accompagna ai metodi tradizionali di giardinaggio di Suzhou, che prevedono che gli edifici posizionati tra montagne e specchi d'acqua non debbano essere troppo in rilievo, arrivando ad affondare per metà la libreria nel terreno. Nel progetto per lo Xiangshan Campus alla China Academy of Art (2004-2007), Wang Shu integra pratiche e tecnologie per un'edilizia sostenibile con metodi di costruzione e di progetto tradizionali, e usa due milioni di tegole di recupero, provenienti da alcune demolizioni, per la copertura dell'edificio: accoppiate con il cemento, le tegole riutilizzate, garantiscono in effetti un'ottima capacità di isolamento termico.
Altri progetti degni di nota, in Cina, sono, senza dubbio, il Ningbo Contemporary Art Museum (2001-2005), le cinque case unifamiliari a Ningbo (2003-2006), la Ceramic House (2003-2006) a Jinhau, i Vertical Courtyard Apartments (2007) di Hangzhou, il Ningbo History Museum (2008); e l'Exhibition Hall of the Imperial Street of Southern Song Dynasty (2009). Wang Shu è stato scelto, tra i tanti possibili candidati, da una Giuria internazionale presieduta da Lord Palumbo e composta da Alejandro Aravena, Stephen Breyer, Yung Ho Chang, Zaha Hadid, Glenn Murcutt, Juhani Pallasmaa, Karen Stein e Martha Thorne.
La cerimonia di premiazione ufficiale, durante la quale Wang Shu riceverà il premio di 100.000 dollari e la medaglia in bronzo simbolo del Pritzker, è prevista per il 25 maggio a Pechino a sottolineare, ancora una volta, la sempre maggior rilevanza del confronto con il gigante cinese. Danielle Rago (@daniellerago)
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