Questo articolo è stato pubblicato su Domus América Central y el Caribe n. 03, agosto/settembre 2011
L'architettura più nota di Panama, che i suoi ammiratori paragonano a quella di Singapore o Dubai, è principalmente di tipo commerciale. Sebbene il Paese sia molto ricco di foreste e attragga un numero sempre maggiore di ecoturisti, gli alti edifici vetrati e i grandi shopping mall della capitale hanno poco a che vedere con la discussione internazionale sulla difesa dell'ambiente e sulla natura.
In tale contesto, il Panama Rainforest Discovery Center rappresenta quindi un'eccezione di rilievo. Questo centro di osservazione della foresta tropicale umida e della sua variopinta fauna – in particolare i suoi uccelli – si trova a circa trenta chilometri dal cuore della città di Panama e a solo due chilometri dal villaggio di Gamboa.
Il progetto è stato ideato dalla Fundación Avifauna Eugene Eisenmann, creata nel 2005 per proteggere il fragile habitat degli uccelli del Paese, per incoraggiare il turismo ecosostenibile e per promuovere l'educazione al rispetto dell'ambiente. Perché fosse realizzato gli sono stati concessi venti ettari di foresta limitrofi all'enorme Parco Nazionale Soberanía, che ricopre gran parte della sponda orientale del Canale di Panama. A questa prima concessione si è aggiunto poi un altro centinaio di ettari di proprietà dell'Università di Panama e del Politecnico di Panama.
Panama Rainforest Discovery Center
Il centro per i visitatori e la torre panoramica disegnati da Patrick Dillon per la Fundación Avifauna Eugene Eisenmann permettono di ammirare gli uccelli o altri esemplari di fauna silvestre nella foresta tropicale.
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- Eduardo Tejeira Davis
- 05 gennaio 2012
- Gamboa
Il centro, progettato nel 2005 e costruito tra il 2006 e il 2008, è opera dell'architetto Patrick Dillon, che è nato a Panama e ha trascorso l'infanzia a Gamboa, ai tempi in cui ancora esisteva la Zona del Canale. Dillon, che ha lavorato in tre continenti, è uno dei pochi architetti del Paese ad aver intrapreso una carriera internazionale. Ha studiato architettura negli Stati Uniti, prima alla Arizona State University di Tempe e poi alla Rice University di Houston. Come altri architetti della sua generazione, è stato spinto dalla crisi del modernismo a cercare nuove strade e, dal 1978 al 1986, ha lavorato con Ricardo Bofill a Barcellona e a Parigi. In seguito, ha aperto uno studio proprio nella capitale francese, da dove poi si è spostato in Sudafrica. Nel 1995 ha deciso di tornare a Panama, dove quattro anni dopo ha aperto Ensitu, il suo laboratorio di design. A chi conosce i suoi lavori attuali – verdi, diafani, totalmente privi di qualsiasi traccia di monumentalità – non può non saltare all'occhio l'enorme contrasto con la grandiosità postmoderno-storicista dei progetti di Bofill, dal quale Dillon ha preso completamente le distanze.
Per accedere al Discovery Center bisogna prima arrivare a Gamboa, lasciandosi alle spalle il trambusto (e il traffico congestionato) della capitale panamense, percorrere un lungo tratto di foresta, dove sembra di essere in un altro Paese e superare il fiume Chagres. Una volta a Gamboa, si attraversa il centro abitato e si raggiunge l'entrata passando per un recondito sentiero, noto come la Strada dell'oleodotto. Gamboa e i suoi dintorni sono posti unici nel panorama panamense. Il villaggio deve molto del suo peculiare carattere all'isolamento che ha reso impossibile quel tipo di sviluppo che contraddistingue i centri urbani latinoamericani di oggi. Creato negli anni Trenta come centro di drenaggio del Canale, Gamboa si trova nel mezzo della via interoceanica, nei pressi del famoso taglio di Culebra. Dopo la cancellazione della Zona del Canale, nel 1979, si è trasformato in una comunità sui generis, segnata dalla presenza dell'Istituto Smithsonian di ricerche tropicali. Molti dei suoi abitanti sono scienziati che lavorano per questa istituzione a Barro Colorado, celebre riserva di vita silvestre definita "il pezzo di foresta tropicale più studiato del mondo".
La struttura è stata costruita usando circa il 75 per cento di materiali riciclati, ricavati da edifici demoliti nella vecchia Zona del Canale
Il Panama Rainforest Discovery Center è composto di due strutture: un centro per i visitatori e una torre panoramica. Entrambi sono immersi nella foresta, a circa cinquanta metri di distanza l'uno dall'altra, forniscono informazioni sull'ecosistema circostante e permettono di ammirare gli uccelli o altri esemplari di fauna silvestre. Il centro per i visitatori propriamente detto è un punto di ritrovo in cui il visitatore contatta una guida oppure organizza il proprio percorso. Architettonicamente è una sorta di tendone con prominenti tetti inclinati che favoriscono la vista sulla foresta. Dispone di una grande terrazza dove si trovano una mappa del sito ed esposizioni di immagini della fauna locale; su un lato, disposti in fila, sono collocati i bagni, un magazzino e una piccola abitazione per il custode. L'edificio è del tutto autosufficiente, poiché ricava la propria energia da un pannello solare e sfrutta l'acqua piovana per soddisfare il proprio fabbisogno.
La struttura è stata costruita usando circa il 75 per cento di materiali riciclati, ricavati da edifici demoliti nella vecchia Zona del Canale. La struttura in acciaio proviene da un edificio abbattuto nei pressi delle chiuse di Pedro Miguel e il legno è stato recuperato da case demolite nel villaggio di Gatún. La torre, costruita partendo da un'impalcatura di tubi di acciaio, ha una forma affusolata e un'altezza totale di 32 metri, sufficienti per raggiungere la volta della foresta. La sua posizione è stata scelta seguendo un criterio di accessibilità – doveva essere il più vicino possibile al centro per i visitatori – e rispettando il categorico divieto di non abbattere nemmeno un albero. Circa il 30 per cento del materiale è riciclato e proviene per lo più da un'antica raffineria.
Il nucleo è formato da una scala a chiocciola sviluppata intorno a un tubo centrale di 12 pollici di diametro, che è risultato talmente solido da servire da gru durante i lavori di costruzione. Ha quattro piattaforme di pianta triangolare o esagonale, la più alta delle quali consente di ammirare la volta della foresta in tutta la sua vastità. Dalle piattaforme intermedie è possibile spaziare con lo sguardo fra il sottobosco e le alture medie, ciascuna delle quali è contraddistinta da un ambiente e da una fauna propri. L'impalcatura in sé, armata con tubi di 8 pollici di diametro, è formata da triangoli che somigliano ai petali di un enorme fiore. Da quando è stato inaugurato, il centro ha ricevuto oltre diecimila visitatori tra studenti e turisti. Eduardo Tejeira Davis
Photos Fundación Avifauna Eugene Eisenmann, Silvia Grünhut