Il Riverside Museum di Glasgow è il frutto dell'infinita nostalgia della città per il suo perduto passato industriale e del suo zelo orgoglioso per un nuovo presente fatto di cultura e di turismo. Spostato e ampliato rispetto alla sede originaria, quello che una volta era il Museo dei Trasporti oggi occupa parte di una lingua di terra abbandonata tra le rive del Clyde e una fragorosa superstrada a doppia carreggiata accanto all'Armadillo, il centro congressi di Foster, e alla sede della BBC di Chipperfield.
Zaha Hadid è la creatrice di gran parte dell'energia che l'edificio trae dalla tensione tra i ruderi industriali, il fiume e la superstrada. In pianta il progetto della tettoia da treni a forma di Z serpeggia in mezzo al sito e la linea mozzafiato della sua copertura si affaccia in modo emozionante sul fiume e sulla città.
Riverside Museum
Continua il processo di recupero delle città post-industriali attraverso progetti istituzionali, come il nuovo museo dei trasporti di Zaha Hadid Architects.
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- Beatrice Galilee
- 21 giugno 2011
- Glasgow
All'interno, il dinamismo è meno convincente. Per una collezione di macchine l'insieme appare del tutto statico, nonostante l'ubiquità delle finiture verde pallido che creano uno sfondo da sala d'aspetto di dentista o da corridoio di scuola elementare. Gli 11.000 metri quadrati dell'edificio sono riempiti fino al soffitto da 3.000 oggetti, il doppio del vecchio museo. Biciclette volteggiano in alto nella vasta area libera da pilastri, mentre automobili, modelli di battelli a ruota, motociclette, ricostruzioni di alianti e una locomotiva da 150 tonnellate sembrano tutti in sospeso, coesistono senza coscienza della presenza reciproca. Bloccati in un perpetuo ingorgo.
"Un museo non è questione di spazio intorno agli oggetti, è questione di oggetti e di narrazioni", dice il responsabile architettonico del progetto Jim Heverin. "Perché gli oggetti funzionino l'edificio deve essere solido e robusto. E al livello più basso deve anche diventare uno sfondo." Esternamente il guscio è di un grigio nitido e deciso. Strutture, impianti e servizi sono collocati nella copertura, cosicché l'edificio è aperto al pubblico su tutti i lati e si innesta su un lungofiume. La sistemazione paesaggistica a tasselli è opera dello studio Gross.Max di Edimburgo, ma il sito ben sistemato è fiancheggiato da una fascia di terra di nessuno dall'aspetto scostante. Heverin afferma che l'edificio fa parte di una strategia per "unire i puntini" di quest'area.
Un museo non è questione di spazio intorno agli oggetti, è questione di oggetti e di narrazioni
"Il fiume si è trasformato da vuoto rudere industriale in qualcosa che guarda al futuro. Questo progetto è solo uno degli episodi di una catena in cui Glasgow è impegnata."
Fatto sta che oggi a Glasgow c'è molto più lavoro nel commercio al minuto e nel turismo di quanto non ce ne fosse una volta nei cantieri navali e nella meccanica. L'attuale sostituzione delle professioni che un tempo erano il vanto insostituibile della Scozia con il corteggiamento e lo svago di masse effimere magari non sarà un buon motivo di rallegrarsi, ma l'atmosfera positiva che circonda questo progetto avrà pure una buona ragione, afferma Heverin. "La città può costruire solo quello di cui ha bisogno. Non è un'idea che prima non c'era: è una scommessa sicura. È il museo non artistico più frequentato della Scozia. Sanno già di possedere un caso di successo stupefacente, non stanno correndo un rischio come Sheffield. Non è che stiano cercando di reinventare l'arte o la cultura. Per un'epoca di post-recessione è una gran bella storia". Beatrice Galilee
Riverside Museum
100 Pointhouse Place, G3 8RS Glasgow
Architectural Design: Zaha Hadid Architects
Cliente: Glasgow City Council
Project Director: Jim Heverin
Project Architect: Johannes Hoffmann
Project Team: Achim Gergen, Agnes Koltay, Alasdair Graham, Andreas Helgesson, Andy Summers, Aris Giorgiadis, Brandon Buck, Christina Beaumont, Chun Chiu, Claudia Wulf, Daniel Baerlaecken, Des Fagan, Electra Mikelides, Elke Presser, Gemma Douglas, Hinki Kwon, Jieun Lee, Johannes Hoffmann, Laymon Thaung, Liat Muller, Lole Mate, Malca Mizrahi, Markus Planteu, Matthias Frei, Michael Mader, Mikel Bennett, Ming Cheong, Naomi Fritz, Rebecca Haines-Gadd, Thomas Hale, Tyen Masten
Competition Team: Malca Mizrahi, Michele Pasca di Magliano, Viviana R. Muscettola, Mariana Ibanez, Larissa Henke
ServicesBuro Happold [Glasgow, UK]
Acoustics: Buro Happold [Bath, UK]
Project Manager e controllo costi: Capita Symonds Ltd
Structural Engineer: Buro Happold
Landscape Architect: Gross Max
Lighting Design: Inverse Lighting Design
Progetto allestimento: Event Communications
Site Area: 22.400 m2
Superficie lorda: 11.300 m2 (excluding basement)
Area espositiva/Spazi pubblici: 6.600 m2 (including public areas and café)
Dimensioni generali dell'edificio:
Facciata Nord:
Larghezza: 45.8m;
Altezza massima:16.6m
Facciata Sud:
Larghezza: 63.6m;
Altezza massima: 25.7m
Costo: £ 60,000,000 per l'edificio e il progetto paesaggistico (excl. fit-out)