I lampadari di Kengo Kuma, Kosuth e Starck in mostra a Venezia

Undici grandi artisti e designer hanno collaborato con le maestranze del vetro di Murano creando una installazione collettiva in Piazza San Marco.

Le opere realizzate in occasione di Murano illumina il mondo

Foto Giorgio Bombieri

Le opere realizzate in occasione di Murano illumina il mondo

Foto Giorgio Bombieri

Le opere realizzate in occasione di Murano illumina il mondo

Foto Giorgio Bombieri

Le opere realizzate in occasione di Murano illumina il mondo

Foto Giorgio Bombieri

Le opere realizzate in occasione di Murano illumina il mondo

Foto Giorgio Bombieri

Le opere realizzate in occasione di Murano illumina il mondo

Foto Giorgio Bombieri

Le opere realizzate in occasione di Murano illumina il mondo

Foto Giorgio Bombieri

Le opere realizzate in occasione di Murano illumina il mondo

Foto Giorgio Bombieri

Le opere realizzate in occasione di Murano illumina il mondo

Foto Giorgio Bombieri

Le opere realizzate in occasione di Murano illumina il mondo

Foto Giorgio Bombieri

Le opere realizzate in occasione di Murano illumina il mondo

Foto Giorgio Bombieri

Cosa hanno in comune  Kengo Kuma, Joseph Kosuth e Philippe Starck? Oltre ad essere tre dei più illustri nomi della scena creativa internazionale del nostro tempo, tutti e tre hanno colto la sfida lanciata da Murano Illumina il Mondo, il progetto che – promosso da The Venice Glass Week e Comune di Venezia – chiama nella laguna veneziana undici artisti di calibro internazionale, per cimentarsi con un materiale unico: il vetro. Dal connubio tra la creatività contemporanea e dalle maestranze muranesi nascono undici lampadari d'artista che si accendono per tutto il periodo natalizio e oltre, fino al 4 marzo 2025, sotto le volte delle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco. Un percorso a cielo aperto restituito alla comunità veneziana e alle migliaia di visitatori che ogni giorno attraversano il porticato; un'installazione urbana che mette al centro il design di altissimo livello, reso possibile dalla collaborazione con le più prestigiose fornaci muranesi e i suoi sapienti maestri. 

Kengo Kuma, DieXe, fornace Salviati. Foto Giorgio Bombieri

Tradizione millenaria dalle origini antichissime, quella dell’arte del vetro è tutt’altro che desueta. Materiale malleabile, fluido, fragile ma al tempo stesso estremamente versatile, il vetro non è solo appannaggio delle antiche maestranze muranesi, e non si ferma al design della decorazione della tavola: nelle mani di artisti, architetti e designer contemporanei, può diventare uno strumento di straordinaria bellezza, dimostrando tutto il suo potenziale espressivo. Il celebre artista concettuale Joseph Kosuth, ad esempio, collaborando con la Fornace Barbini Specchi Veneziani, realizza la sua prima opera che – in assoluto – esula dall’utilizzo del neon, sua firma d’autore. Per la realizzazione di Enlighten’s the Word, infatti, ha scelto di lavorare con il vetro specchiato, creando la silhouette astratta di un lampadario classico Rezzonico e rendendola tridimensionale e auto-riflettente. collocata perfettamente al centro della volta, sembra quasi di  guardarle attraverso, grazie ad un gioco di specchi e simmetrie. 

Kengo Kuma, DieXe, fornace Salviati. Foto Giorgio Bombieri

Kengo Kuma raccoglie la sfida realizzando insieme alla Fornace Salviati dieXe: una scultura in vetro modulare, che si basa sull'incastro perfetto di forme rettangolari. Una rivisitazione, questa, del concetto di  “parcellizzazione”, un tema centrale nella visione di Kengo Kuma: l'idea di scomporre un elemento più grande in parti più piccole e gestibili, creando una struttura modulare che valorizza l'interazione tra i singoli componenti e l'insieme anche dal punto di vista funzionale. E ancora, dall’incontro tra il grande designer francese Philippe Starck e Aristide Najean nasce Quadri, un lampadario surreale in ametista scura, un’opera che sembra uscita da un sogno. Un motivo floreale, frutto della mente, del cuore e di un pizzico di follia del celebre designer francese, racchiudendo mistero, bellezza, stranezza e poesia in un’unica, affascinante creazione. 

Kimiko Yoshida, Colpo di vento, maestro Gianni Seguso, fornace Seguso Gianni Murano. Foto Giorgio Bombieri

I fiori tornano nella creazione di Kimiko Yoshida, realizzata dalla Fornace Seguso Gianni Murano. Intitolato Colpo di vento, il lampadario si ispira ai colori del fiore di ciliegio, simbolo nazionale in Giappone, tra rococò veneziano e minimalismo giapponese. Impossibile non citare le sperimentazioni “squamate” della statunitense Deborah Czeresko, che con la Fornace Massimiliano Schiavon Art Team sostituisce i bracci del lampadario con dei serpenti coloratissimi, sovvertendo il suono della luce – che esce dalle loro lingue – come presenza benigna. Una passeggiata sotto queste opere straordinarie non è solo un’esperienza estetica, ma un omaggio al genio creativo che continua a trovare nella Laguna una fonte inesauribile d’ispirazione. 

Immagine di apertura: Hans Weigand, Venetian Wavebreakers Chandelier, maestro Nicola Causin, fornace Berengo Studio. Foto Giorgio Bombieri

Le opere realizzate in occasione di Murano illumina il mondo Foto Giorgio Bombieri

Le opere realizzate in occasione di Murano illumina il mondo Foto Giorgio Bombieri

Le opere realizzate in occasione di Murano illumina il mondo Foto Giorgio Bombieri

Le opere realizzate in occasione di Murano illumina il mondo Foto Giorgio Bombieri

Le opere realizzate in occasione di Murano illumina il mondo Foto Giorgio Bombieri

Le opere realizzate in occasione di Murano illumina il mondo Foto Giorgio Bombieri

Le opere realizzate in occasione di Murano illumina il mondo Foto Giorgio Bombieri

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Le opere realizzate in occasione di Murano illumina il mondo Foto Giorgio Bombieri

Le opere realizzate in occasione di Murano illumina il mondo Foto Giorgio Bombieri