Il sequel di Dune – il kolossal di fantascienza ispirato al romanzo di Frank Herbert e diretto da Denis Villeneuve, nonché vincitore di sei premi Oscar – ha visto alcune scene girate in Italia. Tra le location più importanti di questo secondo capitolo sembra esserci la Tomba Brion, tra le opere più originali dell’architetto e designer Carlo Scarpa, caratterizzata da un complesso apparato iconografico ispirato a diverse culture: dal mondo paleocristiano a quello zen.
La Tomba Brion di Scarpa tra le location del secondo Dune
Il capolavoro del grande architetto veneziano, costruito per il fondatore di Brionvega, è una delle location chiave del nuovo film di Villeneuve.
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- Lucia Brandoli
- 11 marzo 2024
Realizzato tra 1970 e il 1978 – anno della morte di Scarpa, in Giappone – il complesso funerario fu commissionato da Onorina Tomasin-Brion per celebrare la memoria del suo defunto marito Giuseppe Brion, fondatore e proprietario della compagnia di elettronica Brionvega. Separato dal resto del cimitero, il progetto occupa un’area di circa 2mila metri quadrati, delimitata da un muro inclinato che crea un secondo orizzonte sulla campagna trevigiana. Oltre all’ingresso, tra gli specchi d’acqua per la meditazione e il contrasto tra il cemento armato e il verde dei prati, spicca l’arcosolio, un arco rivestito da tessere di vetro che protegge i sarcofagi degli sposi. Inconfondibili gli anelli incrociati nel propileo, per alcuni simbolo dell’unione dei coniugi oltre la vita, per altri connessi al Liber Figurarum di Gioacchino da Fiore.
Il complesso funerario è stato oggetto di un meticoloso restauro conclusosi nel 2021 e curato dall’architetto Guido Pietropoli, già collaboratore di Scarpa durante la sua costruzione. I figli della coppia, Ennio e Donatella Brion, hanno donato il monumento al Fai, che ha avuto così il suo settantesimo bene.
Image courtesy of FAI
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