Domus ti invita a una passeggiata da San Siro al quartiere Harar

Il 15 novembre Domus va alla scoperta del paesaggio architettonico che circonda lo Stadio Meazza di Milano, tra sorprese e gioielli nascosti, in una passeggiata curata da Matteo Pirola. Scopri come iscriverti.

Passeggiare per la città, per un progettista o per un “amante dell’architettura” è una sorta di pellegrinaggio fortuito e avventuroso, un’attività tra l’intrattenimento colto e la caccia al tesoro, in cui raccogliere frutti che si incontrano strada facendo e andare a caccia di cose straordinarie tra l’ordinario, imparando a meravigliarsi di scorci che la patina della quotidianità spesso nasconde. Anche nei tragitti più battuti, facendo slalom tra punti fermi, ogni tanto ci si imbatte in opere che si ignoravano ma che incuriosiscono e sorprendono, e che scoprendole con nuove chiavi di lettura critica regalano pietre miliari di cultura del progetto.

Stadio Meazza. Foto Miguel da Adobe Stock

Con degli itinerari guidati, Domus vuole condurre cittadini interessati alla riscoperta di brani di città, per far risuonare l’eco della storia e catturare spunti degni di nota. Oltre al piacere di conoscere, passeggiando si solletica anche la voglia di comunicare: stimolati dal confronto sui temi emergenti, a piccoli gruppi, passo dopo passo, si può anche provare ad allungare la storia.  Usando la metafora del pellegrinaggio laico, il primo percorso proposto si snoda per circa un chilometro slanciato attraverso tre momenti, tra una cattedrale dello sport, una pieve per l’abitare popolare e una chiesa per lo spirito.

Passeggiare è un modo per raccogliere frutti che si incontrano strada facendo e andare a caccia di cose straordinarie tra l’ordinario.

Si parte dallo Stadio Meazza che in più riprese si è stratificato (il primo progetto realizzato nel 1926 è di Ulisse Stacchini che stava anche disegnando la Stazione Centrale di Milano) e rigenerato arrivando ad un punto di svolta molto delicato. Che sia un monumento non c’è dubbio ma ora bisogna capire se cominciare a contemplarlo o continuare a considerarlo protagonista della trasformazione urbana.


Continuando e incamminandosi alla base del gigante per lo sport si trova un placido e mirabile complesso di abitazioni economiche e popolari - Quartiere Harar - che fu, ed è ancora oggi, un esempio di come nel secondo dopoguerra l’architettura milanese e i suoi protagonisti - tra cui Figini e Pollini, Ponti, Bottoni - fosse un territorio di avanguardia per l’abitare moderno. Infine poco più a sud, dentro al complesso dell’Ospedale San Carlo Borromeo, si trova la Chiesa di Santa Maria Annunciata dove Gio Ponti si rimise all’opera pia, cimentandosi nuovamente con il tema ecclesiastico per riuscire ad ottenere un’altra benedetta architettura.

La passeggiata è curata e condotta da Matteo Pirola, architetto, critico e ricercatore in Design per Università Iulm di Milano, Docente di Storia del Design e Arti Contemporanee, Eventi per le Industrie Creative, Architettura degli Interni e Allestimento, autore di diverse pubblicazioni e consulente culturale per diverse imprese e istituzioni nell’ambito dell’arte, del design e dell’architettura.