Da qualche mese ormai si parla molto di Spike, l’opera attribuita all’artista inglese Banksy, ora di proprietà del tenore italiano Vittorio Grigolo e presto in vendita in formato NFT sulla piattaforma ValuArt di cui lui stesso è co-fondatore. L’opera, un pezzo di muro staccato dalla barriera tra la Palestina e Israele, farebbe parte di una caccia al tesoro lanciata nel 2005 dall’artista nel territorio Palestinese, promettendo un certificato d’autenticità a chiunque l’avesse trovata. Non è molto chiaro come sia finita nelle mani del fondatore di ValuArt, che ad oggi vede lanciare la sua prima e unica asta online con niente di meno che quest’opera di Banksy. Non la “vera” e presunta opera però, ma soltanto una versione NFT, ovvero un clone identico in formato digitale, la cui metà dei profitti verrebbe devoluta in beneficenza. Ma a chi? E Banksy in tutto questo cosa c’entra? Niente, a quanto pare. Banksy a oggi non ha rilasciato alcuna dichiarazione e le informazioni sull'opera stessa sono vaghe, o del tutto inesistenti.
NFT: all’asta l’opera di Banksy, a sua insaputa
Spike, attualmente di proprietà del tenore Vittorio Grigolo, verrà messa all’asta in versione NFT questo giovedì. Ma c’è il rischio che incorra in una causa legale.
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- La redazione di Domus
- 19 luglio 2021
Difatti ciò che rimane dubbio è come sia possibile che l’artista abbia concesso al proprietario di svolgere questa operazione speculativa sul suo lavoro. Secondo le leggi del copyright infatti, i diritti di un’opera d’arte sono detenuti dal creatore e non dalla persona che al momento la possiede; ciò significherebbe che Banksy potrebbe intentare una causa legale nei confronti ValuArt e Vittorio Grigolo, se non dovesse aver autorizzato l’utilizzo a scopo lucrativo di Spike. “Neither Banksy or Pest Control licence the artist’s images to third parties. Please do not use Banksy’s images for any commercial purpose, including launching a range of merchandise or tricking people into thinking something is made or endorsed by the artist when it isn’t.” sono le uniche parole del Pest Control Office, la società no-profit che si occupa ufficialmente di vendere e autenticare le opere di Banksy. Attendiamo dunque di vedere come si concluderà l’asta o se il misterioso artista di Bristol ci stupirà nuovamente con una delle sue trovate.
Immagine di apertura: ValuArt e la presunta opera di Banksy.