Norwich. Quattro decenni d’innovazione architettonica in mostra

Il Sainsbury Centre, disegnato da Norman Foster, festeggia il suo quarantesimo anniversario con una retrospettiva dedicata all’architettura High-tech.

L’era dell'ingegneria strutturale d’avanguardia, definita anche architettura High-tech – sebbene il termine resti controverso – festeggia un nuovo compleanno. Il 2018 segna, infatti, il quarantesimo anniversario del completamento del primo edificio pubblico di Norman Foster: il Sainsbury Center for Visual Arts di Norwich, in Inghilterra (1978). Approfittando dell’occasione, il Sainsbury Centre presenta “Superstructures, The New Architecture 1960-1990”, una panoramica di 40 anni di innovazione architettonica e sperimentazione tecnologica. A cura di Jane Pavitt e Abraham Thomas – entrambi ex curatori del V&A di Londra – l’esposizione resterà in programma fino al 2 settembre. Pur sottolineando il fatto che “l'etichetta” High-tech descrive un insieme di approcci eterogenei e non una determinata uniformità stilistica, la mostra riflette sui principi pionieristici condivisi dalla maggior parte degli starchitect contemporanei. Per l'occasione sono stati raccolti i lavori di nomi importanti quali Norman Foster, Richard Rogers, Renzo Piano e Nicholas Grimshaw, e si è deciso di arricchire la scenografia con la parziale ricostruzione della casa di Michael & Patty Hopkins.

Fig.1 “Superstructures, The New Architecture 1960-1990”, veduta della mostra, Sainsbury Centre, Norwich, 2018
Fig.2 “Superstructures, The New Architecture 1960-1990”, veduta della mostra, Sainsbury Centre, Norwich, 2018
Fig.3 “Superstructures, The New Architecture 1960-1990”, veduta della mostra, Sainsbury Centre, Norwich, 2018
Fig.4 “Superstructures, The New Architecture 1960-1990”, veduta della mostra, Sainsbury Centre, Norwich, 2018
Fig.5 “Superstructures, The New Architecture 1960-1990”, veduta della mostra, Sainsbury Centre, Norwich, 2018
Fig.6 “Superstructures, The New Architecture 1960-1990”, veduta della mostra, Sainsbury Centre, Norwich, 2018
Fig.7 “Superstructures, The New Architecture 1960-1990”, veduta della mostra, Sainsbury Centre, Norwich, 2018
Fig.8 “Superstructures, The New Architecture 1960-1990”, veduta della mostra, Sainsbury Centre, Norwich, 2018
Fig.9 “Superstructures, The New Architecture 1960-1990”, veduta della mostra, Sainsbury Centre, Norwich, 2018
Fig.10 “Superstructures, The New Architecture 1960-1990”, veduta della mostra, Sainsbury Centre, Norwich, 2018
Fig.11 “Superstructures, The New Architecture 1960-1990”, veduta della mostra, Sainsbury Centre, Norwich, 2018
Fig.12 “Superstructures, The New Architecture 1960-1990”, veduta della mostra, Sainsbury Centre, Norwich, 2018
Fig.13 “Superstructures, The New Architecture 1960-1990”, veduta della mostra, Sainsbury Centre, Norwich, 2018
Fig.14 “Superstructures, The New Architecture 1960-1990”, veduta della mostra, Sainsbury Centre, Norwich, 2018

Prendendo il Sainsbury Centre come punto di partenza per spiegare l’approccio High-tech, “Superstructures, The New Architecture 1960-1990” presenta anche le ricerche di Joseph Paxton, Jean Prouvé e Buckminster Fuller, personaggi che, tra i primi, hanno guardato all'architettura da un punto di vista strutturale. Le opere esposte – che includono arredi, accessori, disegni, dipinti, film e fotografie – offrono uno scorcio su quattro decenni effervescenti. Anni di grande sperimentazione che sono stati testimoni, tra gli altri, della costruzione del Centre Pompidou, a Parigi, e dell’International Terminal Waterloo, a Londra.

Century Tower, Japan. Photo © Foster + Partners, Ian Lambot
Sainsbury Centre construction 1975-1978. Photo © The Art History Photographic Collection, University of East Anglia, Michael Brandon-Jones
Sainsbury Centre construction 1975-1978. Photo © Foster + Partners, Alan Howard
Sainsbury Centre. Photo © Foster + Partners, Ken Kirkwood
Current day Sainsbury Centre 2009. Photo © Sainsbury Centre, Pete Huggins
Sainsbury Centre Crescent Wing. Photo © Richard Davies
Hongkong & Shanghai Bank. Photo © Foster + Partners, Ian Lambot
Hongkong & Shanghai Bank. Photo © Foster + Partners, Ian Lambot
Century Tower, Japan. Photo © Foster + Partners, Saturo Mishima
Architectural model of the International Terminal Waterloo. Photo © Grimshaw
Centre Pompidou. Context model, competition stage, illustrating the double layered facade, scale 1:50. Photo © Rogers Stirk Harbour + Partners
ZipUp House, detail colour presentation competition model, scale 1:20. Photo © Rogers Stirk Harbour + Partners, Eamonn O'Mahony
Jean Prouvé House box, comprising 1:30 scale model and 3D contents. Photo © Rogers Stirk Harbour + Partners
Jean Prouvé House, France. Photo © Galerie Patrick Seguin and Rogers Stirk Harbour + Partners
Crystal Palace details of bracing between columns. Photo © Royal Commission for the Exhibition of 1851
Hopkins House at night. Photo © Hopkins, Mathew Weinreb

Se, da un lato, la mostra rende omaggio all’approccio High-tech sottolineandone l’aspetto prolifico e l’importanza nell’aver cambiato profondamente lo skyline di città come Londra, Dubai e Hong Kong, dall’altro, fa ugualmente spazio all’incompiuto. Sono presentati, infatti, anche alcuni progetti mai realizzati, tra cui la torre Tomigaya a Tokyo, concepita da Richard Rogers. Pensata per sfruttare al meglio la superficie stretta e scomoda di un lotto edilizio durante il boom del mercato immobiliare giapponese degli anni ’80, la costruzione trasparente simile a una gru non vide mai la luce. Con la sua panoramica ricca, ma non esaustiva, “Superstructures, The New Architecture 1960-1990” propone una retrospettiva forse precoce di una visione plurale ancora in divenire.

  • Superstructures, The New Architecture 1960-1990
  • fino al 2 settembre 2018
  • Jane Pavitt e Abraham Thomas
  • Sainsbury Center for Visual Arts
  • University of East Anglia, Norfolk Road, Norwich