Sono servite oltre 400.000 immagini in alta risoluzione e un'enorme mole di dati, pari a 22 petabyte—l'equivalente di 5 milioni di DVD—per completare il gemello digitale della Basilica di San Pietro, finalmente pronto.
Il progetto, intitolato "San Pietro: AI-Enhanced Experience", è nato due anni fa dall’incontro tra il cardinale Mauro Gambetti, responsabile della Fabbrica di San Pietro, e Brad Smith, Vice Chairman e Presidente di Microsoft.
Per tre settimane, ogni sera dopo la chiusura al pubblico, la Basilica è stata sorvolata da droni equipaggiati con scanner laser, che hanno catturato 400.000 immagini ad altissima precisione. Questi dati hanno permesso all'intelligenza artificiale di ricostruire un modello 3D estremamente dettagliato.
Un contributo cruciale è arrivato da Iconem, società francese specializzata nella digitalizzazione tridimensionale di siti culturali, che ha guidato il processo di elaborazione e perfezionamento del modello virtuale e che da tempo si batte per la digitalizzazione dei beni allo scopo di accrescerne l'accessibilità e garantirne la salvaguardia.
Grazie alla scansione delle immagini, è stato infatti possibile rilevare e mappare le vulnerabilità strutturali della Basilica, trasformando un progetto nato per fini turistici in uno strumento prezioso per la conservazione dei capolavori in essa custoditi e per la pianificazione di futuri interventi di restauro.
Il progetto si colloca all’interno di un’iniziativa più ampia di apertura al pubblico dei beni e delle attività del Vaticano in preparazione al Giubileo 2025, durante il quale si prevede l’arrivo di circa 30 milioni di pellegrini, un numero significativamente superiore rispetto alle 40.000-50.000 persone che visitano la Basilica ogni giorno.
Un sito web interattivo consentirà a chiunque, da qualsiasi parte nel mondo, di vivere un'esperienza di visita straordinaria, caratterizzata da una modalità tecnicamente e storicamente nuova che oltre all'accesso alla Basilica tramite modelli 3D dettagliati propone contenuti educational.
Un’esperienza ulteriormente arricchita dalle due mostre immersive in programma, curate dallo studio di design lituano Dadada. Intitolate “Petros Eni” e “Petros Eni Octagon” guideranno i visitatori alla scoperta della storia e delle trasformazioni della Basilica nel corso dei secoli.
A partire da gennaio verrà rilasciata anche una versione ufficiale della ricostruzione della Basilica per il videogioco Minecraft. Una notizia che corona il sogno dei molti appassionati del celebre universo digitale a blocchi, che negli anni si sono cimentati nel tentativo di ricreare un duplicato amatoriale del capolavoro architettonico.