I curatori Maria S. Giudici e Davide Sacconi hanno invitato 12 studi di architettura internazionali a formulare la propria posizione sulla città contemporanea attraverso l’elaborazione di un racconto e di un’immagine evocativa.
The Supreme Achievement
Il nuovo spazio romano per l’architettura CAMPO presenta gli esiti di un progetto che ha coinvolto 12 studi di architettura e un gruppo di studenti sulla loro idea di città contemporanea.
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- 19 settembre 2015
- Roma
I contributi sono poi diventati la traccia per un workshop in cui studenti provenienti da diverse Università europee hanno costruito 12 modelli in gesso come dispositivi per innescare queste visioni urbane, a partire dalla scala dello spazio domestico.
L’idea della mostra, del workshop, e della successiva pubblicazione che ne raccoglierà i risultati nasce a partire dal progetto “Le dodici città ideali” pubblicato da Superstudio nel 1971. Meccanismi perfetti e distopici dove ogni incoerenza è eliminata, le dodici città mettono in discussione l’importanza della presenza del corpo umano nel futuro urbano, mentre rivelano ironicamente il destino dell’architetto: condannato all’ottimismo anche e soprattutto quando l’intera civilizzazione sembra essere giunta alla fine.
In qull’epoca di conflitti e trasformazioni lo studio fiorentino non immaginava un futuro possibile né utopico, ma piuttosto ambiva a ripensare l’architettura, al di lá della professione, come strumento di pensiero e conoscenza. Il formato stesso scelto per rappresentare questi “traguardi supremi”, un testo, un’immagine e alcuni precisi dettagli per ognuna delle dodici città, si configura come il progetto di un archetipo piuttosto che come soluzione a un problema, come domanda piuttosto che risposta.
Condividendo questo approccio, il progetto “The Supreme Achievement” intende aprire una riflessione e un dibattito sul ruolo che oggi l’architettura può avere nel produrre nuovi scenari, nuove forme di vita, nuovi orizzonti nell’immaginazione politica al di lá dei modelli convenzionali.
La mostra e il workshop sono il primo atto di CAMPO, uno spazio per dibattere, studiare e celebrare l’architettura che nasce a Roma dalla collaborazione tra Gianfranco Bombaci, Matteo Costanzo, Luca Galofaro e Davide Sacconi. CAMPO invita ricercatori, professionisti e studenti ad esporre progetti, esperimenti, ricerche che sfidano i modi convenzionali d’intendere la città, e a collaborare per indagare le potenzialità e i limiti dell’architettura come forma di produzione collettiva e conoscenza comune.
fino al 3 ottobre 2015
The Supreme Achievement
a cura di Maria S. Giudici e Davide Sacconi
il workshop e la mostra sono prodotti in collaborazione con black square press
con la partecipazione di: Alex Maymind, Amid.Cero9, Aristide Antonas, Behemoth, Dogma, Didier Fiuza Faustino, FORA + Beth Hughes, Map Office, Microcities, Miniatura, Philippe Morel, Raumlabor
CAMPO
via della Marrana 94, Roma