Disegnato Paolo Brescia e Tommaso Principi di OBR, insieme a Andrea Casetto e con la collaborazione di Maddalena D’Alfonso, il nuovo ristorante sulla terrazza del Palazzo dell’Arte fa parte, insieme al Padiglione “Arts & Foods” a cura di Germano Celant, delle iniziative della Triennale di Milano per Expo 2015.
Una serra tra parco e città
Il nuovo ristorante sulla terrazza della Triennale è disegnato da Paolo Brescia e Tommaso Principi di OBR, che hanno immaginato una serra immersa nel verde, sospesa su Milano.
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- 29 aprile 2015
- Milano
Dopo aver restaurato la terrazza panoramica sopra il salone d’onore secondo il progetto originario di Giovanni Muzio, la Triennale di Milano offre al suo pubblico un nuovo ristorante curato dallo chef stellato Stefano Cerveni.
Il progetto di OBR, vincitore del concorso d’idee indetto dalla Triennale di Milano nel luglio 2014, interpreta la tradizione della Triennale con una soluzione leggera, rigorosa e dinamica. Il ristorante è pensato come una serra trasparente immersa nel verde e sospesa sul Parco Sempione, con una vista spettacolare del Castello Sforzesco e dell’intero skyline di Milano. Salendo sulla terrazza del Palazzo dell’Arte, si viene accolti da un orto aromatico concepito dal paesaggista Antonio Perazzi, dietro il quale si articola il padiglione vetrato del ristorante (33 x 5 metri), arretrato rispetto ai portali della facciata storica.
Il padiglione, completamente apribile su tutto il perimetro, è caratterizzato da una leggera struttura modulare in acciaio inox che consente un facile e veloce montaggio e smontaggio direttamente in situ, combinando tecnologie industriali con sapienza artigianale. Il disegno della struttura, ingegnerizzata da Buro Happold e Milan Ingegneria e realizzata dalla ditta Capoferri, riprende le geometrie delle campate storiche di Muzio. Una grande tenda mobile di 400 metri quadri fluttua sospesa sopra il padiglione vetrato. Aprendosi completamente su un lato, essa fa funzionare il padiglione come una serra bioclimatica termoregolante, con modalità d’uso differenti tra giorno/notte ed estate/inverno, e permettendo agli ospiti di pranzare riparati dal sole o di cenare sotto le stelle. Come una videoinstallazione, la tenda sospesa sulla serra si anima di immagini e di luci studiate da Guido Bianchi, rimandando agli eventi promossi da Triennale per Expo.
Tra il padiglione e la pensilina esistente si articola un orto aromatico che funge da buffer ambientale che accompagna l’ospite verso l’ingresso del ristorante lungo il porticato esistente. La geometria del padiglione individua chiaramente tre aree funzionali: l’area di accoglienza con il bar panoramico all’estremità sud-orientale, l’area dello show-cooking all’estremità nord-occidentale e l’area da pranzo al centro con diverse possibili configurazioni in funzione della flessibilità richiesta da performance ed eventi temporanei. Secondo questo approccio, il padiglione si propone come spazio sensibile in perpetua evoluzione, che interagisce in virtù degli scambi dinamici tra interno ed esterno.
Terrazza della Triennale, Milano
Programma: ristorante
Architetti: OBR (Paolo Brescia e Tommaso Principi)
Committente: Triennale di Milano
RUP: Andrea Cancellato
Assistente al RUP: Alessandro Pedron
Consulenti: Antonio Perazzi Studio del Paesaggio, Artiva Design, Buro Happold, Francesco Nastasi, GAD, Maddalena D’Alfonso, Milan Ingegneria, Rossi Bianchi lighting design
Design Manager: OBR (Andrea Casetto)
Sicurezza: Apml Architetti
Progetto antincendio: Corrado Serafini
Impresa: Capoferri Spa
Completamento: 2015