La mostra “Mel Bochner: Strong Language” al Jewish Museum di New York comprende oltre 70 opere testuali.
Mel Bochner
Il Jewish Museum presenta “Mel Bochner: Strong Language”, una mostra che indaga la lunga fascinazione di Bochner per le associazioni di parole mentali e visive.
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- 06 maggio 2014
- New York
Tra le più importanti la serie di metà anni Sessanta Portrait Drawings, mai esposta prima a New York, e i dipinti dell’ultimo decennio che utilizzano sinonimi derivanti dall’ultima edizione del Thesaurus di Roget. Bochner è stato ispirato dal nuovo permissivismo del Thesaurus ad ampliare i propri riferimenti linguistici giustapponendo corretto e vernacolare, formale e volgare.
Tra le personalità fondatrici del movimento dell’Arte Concettuale degli anni Sessanta, la sua Working Drawings and Other Visible Things on Paper Not Necessarily Meant to be Viewed as Art è considerata la prima mostra d’arte concettuale. Mel Bochner (nato nel 1940) è emerso in un momento in cui i giovani artisti consideravano la pittura esaurita. Pioniere nell’integrazione del linguaggio nell’arte visiva, Bochner è tornato a interessarsi all’espressività pittorica nel corso degli ultimi due decenni. “Mel Bochner: Strong Language” rivela il lungo impegno dell’artista nello scoprire le possibilità del linguaggio come immagine, mezzo e contenuto.
Fino al 21 settembre 2014
Mel Bochner
Strong Language
organizzata da Norman L. Kleeblatt, Susan e Elihu Rose
allestimento di Tsao & McKown Architects
The Jewish Museum
1109 5th Avenue at 92nd Street
New York