Con circa 30 opere, la ricerca cronologica condotta dalla Tate sull’opera di Richard Deacon include sculture a grande scala e piccole opere, affiancate da una serie di disegni.
Richard Deacon
La personale di Richard Deacon, vincitore del Turner Prize, alla Tate Britain celebra i suoi usi innovativi della forma e il suo interesse per i materiali più diversi.
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- 25 febbraio 2014
- Londra
Deacon è noto per le strutture aperte la cui forma non è definita dalla figura ma dai confini o dai bordi. Tra queste, la mostra presenta After, 1998, una grande serpentina che trova l’equilibro tra volume, spazio e materia giocando con la percezione di interno ed esterno. La sua forma circolare e continua affronta i temi della profondità, della superficie e della struttura.
Deacon si è sempre definito come un “costruttore”, un creatore di cose interessato alla costruzione e alla manipolazione dei materiali. Questo aspetto appare in un gruppo di opere della serie Art for Other People, avviata nel 1982 e realizzata con una vasta gamma di materiali di uso quotidiano, tra cui l’acciaio, la gomma piuma, la gomma, il cromo, la pelle e il marmo. La mostra comprende anche una serie di primi disegni dal titolo It’s Orpheus When There’s Singing, del 1978, che hanno costituito il punto di partenza per la realizzazione di sculture successive, in particolare quelli che indagano le possibilità di forme organiche e curve, e per lo sviluppo del suo pensiero sul linguaggio e la comunicazione.
Deacon sfida se stesso a realizzare una forma in evoluzione partendo dalla natura dei materiali e dal rapporto tra di essi. Il suo interesse per la diversità dei materiali lo ha portato a produrre opere sperimentali in cartone e ceramica, ampliando il suo vocabolario materico. Ad esempio, Out of Order, 2003, è costruita con liste di legno ammorbidite con il vapore, arrotolate e poi congelate.
Fino al 27 aprile 2014
Richard Deacon
a cura di Clarrie Wallis with Sofia Karamani
Tate Britain
Millbank, London