“Santiago Calatrava. Le metamorfosi dello spazio” propone al pubblico una raccolta di circa 140 opere per presentare la complessa e multiforme produzione artistica del celebre architetto e ingegnere di origine spagnola.
Calatrava a Roma
“Santiago Calatrava. Le metamorfosi dello spazio”, in mostra in Vaticano, comprende circa 140 opere della sua complessa e multiforme produzione artistica.
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- 04 dicembre 2013
- Roma
Un selezionato nucleo di modelli architettonici accompagnato dai relativi studi preparatori, ma anche da dipinti ad acquerello, nati da una vena creativa del tutto autonoma, e da una ricca antologia di sculture, monumentali o di formato più ridotto, realizzate in bronzo, marmo, alabastro e legno.
Gli accostamenti tra opere appartenenti a molteplici codici artistici indirizzano lo sguardo dell’osservatore verso diversi livelli di lettura dei volumi architettonici, dello spazio e delle forme.
Il modello architettonico della Chiesa greco-ortodossa di St. Nicholas a New York, progettata per Ground Zero, è affiancato a disegni ad acquerello nei quali lo sguardo dell’artista spazia dallo studio dei mosaici e delle cupole di Santa Sofia allo schiudersi di una camelia, dall’arco disegnato dal peso di una foglia di palma al volto di Cristo, modello ideale per la Chiesa a pianta centrale.
La torsione delle vele che caratterizzano il progetto per il Palasport a Roma, per l’Università di Tor Vergata, è accostata a tre dipinti di figure accovacciate: una tensione dinamica quasi inespressa, contenuta, nello studio sul bilanciamento tra le forze.
La verticalità delle Torri di Malmö o di Chicago si rispecchia nell’equilibrio instabile delle sculture ad esse abbinate. La riflessione sul volto umano si esprime nelle sculture in marmo e alabastro, nella forma introversa dell’Opera House di Tenerife, ovvero sembra dissolversi nelle trasparenze colorate degli acquerelli geometrici.
Il movimento è reale quando apre, come i petali di un fiore, le maglie che compongono due colonne tortili in bronzo; quando modifica le sfumature cromatiche dei Moving Painting; quando scavalca il vuoto nel Ponte di Buenos Aires. È un movimento visionario, e non per questo meno vero, nell’intreccio delle corna dei tori ammassati, nei rami secchi di un bosco senza luce o nei corpi, che con i loro gesti compongono spazi, fisici, psicologici e spirituali.
Oltre alla nuova Chiesa greco-ortodossa di St. Nicholas, è presente in mostra anche lo splendido plastico dell’audace progetto per la Cattedrale di St. John the Divine, sempre a New York.
Al progetto audace per la Cattedrale di St. John the Divine a New York fa da contraltare il modello della Los Angeles Chapel, dedicata al frate francescano Padre Junipero, una cappella modellata sull'iconografia della capanna che si apre al contesto, rinunciando a ogni confine fisico tra lo spazio sacro e la collettività.
dal 5 dicembre 2013 al 20 febbraio 2014
Santiagio Calatrava. Le metamorfosi dello spazio
a cura di Micol Forti
Città del Vaticano
Braccio di Carlo Magno
Colonnato di Piazza San Pietro, Roma