Domus è Milano. E Milano è Domus.
Non è una semplice dichiarazione di intenti. È un fatto. Prima di tutto storico: siamo nati oramai quasi 100 anni fa a Milano e da lì non ce ne siamo più andati. L’abbiamo vista crescere, evolversi, cambiare questa incredibile città, a volte strana, a volte deludente, sempre affascinante: un magnete.
Lo vediamo anche dai dati. Quando raccontiamo Milano, il nostro sito, i nostri social vanno on fire. Spacchiamo l’internet, come un tempo si diceva quando lo faceva Kim Kardashian. Perché Domus è Milano e Milano è Domus.
Questa è una città che dopo l’Expo del 2015 non ha mai smesso di crescere. Rischiando di lasciarsi indietro delle parti importanti, di dimenticare se stessa nella corsa per essere sempre più nuova e sempre più bella – e con un prezzo sull’etichetta sempre maggiore, spesso insostenibile per chi ci vive: un tema di cui ci occuperemo sempre di più.
Come era Milano prima molti di noi lo scoprono proprio sulle pagine della rivista su cui lavoriamo. Quella che state leggendo oggi. Soprattutto attraverso l’archivio. Ma riscoprire Milano è la sua attualità. La si osserva per capirla, per leggerne le stratificazioni e con un ideale carotaggio risalire al modo con cui l’architettura moderna, Gio Ponti e tutti gli altri progettisti, noti e meno noti, l’hanno cambiata per sempre, costruendo le fondamenta per quello che è oggi. Per noi di Domus, parlare con il passato è il nostro modo di guardare al futuro.
Quest’anno l’abbiamo attraversata e riletta in molti modi, Milano. Prima di tutto con delle passeggiate in cui l’abbiamo esplorata insieme a voi. L’abbiamo fatto in centro, a “Milano Milano”, come direbbe qualcuno; e l’abbiamo fatto in un quartiere periferico con una grande storia, ingiustamente dimenticato e tornato in auge con l’apertura della metropolitana, San Siro. Ma non solo: abbiamo anche visitato la sede di Corso Sempione della Rai, in occasione dei 50 anni dalla prima trasmissione del 1954, e vela raccontiamo attraverso gli scatti del grande fotografo Ramak Fazel, storico collaboratore di Domus; e di Gio Ponti abbiamo raccontato anche 4 case milanesi che forse non conoscete. Ma non solo Gio Ponti: abbiamo anche riscoperto l’opera di un grande architetto di cui spesso di dimentichiamo, Arrighetti: i suoi progetti sono essenziali per capire Milano, oggi. Anche quelli che non ci sono più.
Milano, città del progetto e della moda, è anche la città degli eventi, delle “week”, e non sarebbe la stessa senza quella dedicata al design, probabilmente la più importante al mondo. E per raccontare cosa diventa la città durante i giorni del Salone e del Fuorisalone, abbiamo chiamato un fuoriclasse della fotografia, Gabriele Micalizzi, che ha realizzato una serie di scatti in bianco e nero che raccontano come viviamo Milano nella settimana in cui tutti vorrebbero essere qui: delle foto di cui difficilmente ci dimenticheremo.
Dentro la RAI di Gio Ponti a Milano, con noi di Domus
L’edificio progettato da Ponti con Fornaroli, Soncini e Bertolaia, dove nel 1954 inizia la storia della TV italiana, è anche lo scrigno di un vero saggio sulla trasformazione dell’interior nel dopoguerra: lo raccontano per Domus le foto di Ramak Fazel. Scopri lo speciale Domus
Il lato umano: Gabriele Micalizzi fotografa la Design Week per Domus
Abbiamo chiesto al fotogiornalista italiano di raccontare Salone e Fuorisalone nel suo modo dissacrante e sempre sorprendente. Ecco le sue foto, realizzate in esclusiva per noi. Continua a leggere
Arrigo Arrighetti, l’architetto civil servant che Milano doveva amare di più
Arrigo Arrighetti (Milano, 1922 – Siziano, 1989), tecnico e progettista impiegato presso gli uffici del Comune di Milano, ha giocato un ruolo importante nella fertile stagione architettonica del secondo Dopoguerra. È stato artefice di edifici e quartieri di grande interesse e costantemente impegnato, nell’arco dei quasi quarant’anni di servizio, a promuovere la realizzazione di spazi di qualità con le risorse allora disponibili. Non a caso, questo civil servant venne individuato già nel 2012, unico italiano, da Reiner de Graaf dello Studio Oma come caso esemplare di architetto impegnato nella costruzione della società, nell’ambito della Biennale veneziana diretta da David Chipperfield. Continua a leggere
Riscoprire Gio Ponti: le immagini inedite di quattro case milanesi
La Casa per abitazioni di via Domenichino (1928), la Torre Rasini (1933), la Casa Laporte (1935-1936) e le Case nel quartiere INA Harar-Dessié (1951) non sono le architetture più celebri di Ponti ma certamente nemmeno degli inediti assoluti. Il portfolio realizzato da Marco Menghi per Domus esplora anche gli interni di architetture conosciute soprattutto per le loro facciate su strada come la celebre Torre Rasini, e ne restituisce un’interpretazione precisa e affascinante. Continua a leggere
Da San Siro al quartiere Harar con Domus
Passeggiare per la città, per un progettista o per un “amante dell’architettura” è una sorta di pellegrinaggio fortuito e avventuroso, un’attività tra l’intrattenimento colto e la caccia al tesoro, in cui raccogliere frutti che si incontrano strada facendo e andare a caccia di cose straordinarie tra l’ordinario, imparando a meravigliarsi di scorci che la patina della quotidianità spesso nasconde. Continua a leggere