Durante le Olimpiadi di Londra 2012, la Coca-Cola si guadagnerà grande attenzione nel Parco Olimpico grazie alla struttura Beatbox, un progetto innovativo disegnato da Pernilla Ohrstedt e Asif Khan, che fungerà anche da strumento musicale. I fondatori dello studio emergente londinese, Ohrstedt e Khan, hanno collaborato già da tempo su progetti ingegnosi prima di concepire l'iconico edificio per le Olimpiadi, che combina un'architettura sperimentale a tecnologie sonore d'avanguardia, per creare una straordinaria esperienza visiva e sensoriale.
La Beatbox prende ispirazione dal messaggio globale di Coca-Cola per Londra 2012 - Move to the Beat - campagna che mira ad avvicinare gli adolescenti alle Olimpiadi, fondendo lo sport con la loro forte passione per la musica. Il concept creativo permetterà alle persone di 'giocare' con il Padiglione interagendo con l'audio incorporato all'interno della stessa architettura. I visitatori saranno in grado di produrre il proprio ritmo personale per Londra 2012, remixando i suoni degli sport olimpici catturati per l'inno che è stato prodotto dal celebre Mark Ronson vincitore del Grammy Award.
"Abbiamo cercato alcuni dei tecnici più innovativi nel Regno Unito per dar forma alla nostra visione di un edificio con un ritmo", dice Ohrstedt del progetto sviluppato con gli ingegneri strutturali AKT II. "La Coca-Cola Beatbox sarà un'esperienza sensoriale che unisce design, musica, sport e architettura. Sarà qualcosa che le persone non hanno mai visto o sentito prima!", continua Ohrstedt.
Asif Khan & Pernilla Ohrstedt: Coca-Cola Beatbox
Per le Olimpiadi, lo studio britannico ha realizzato un padiglione che ha la doppia funzione di strumento musicale e, combinando architettura sperimentale a tecnologie sonore d'avanguardia, crea una straordinaria esperienza visiva e sensoriale.
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- 23 luglio 2012
- Londra
"La stabilità delle catene strutturali in ETFE si basa su un sistema a telaio di tre cuscini interconnessi che si consolidano a vicenda", afferma Ed Mosely dello studio AKT II. "La profondità del sistema sta nel fatto che di per sé è ancora instabile e solo quando una delle tre unità si interfaccia con esso, ogni cuscino raggiunge le tre connessioni minime di cui ha bisogno per stabilizzarsi". E continua: "Una volta che questo principio base è stato stabilito le unità sono state mappate sulla superficie del padiglione, ruotate per formare la texture del profilo e tagliate per soddisfare le diverse esigenze di visibilità del padiglione. Questa struttura presentava ancora una rigidità nella griglia che non catturava l'essenza del progetto, ma creava quell'effetto di ridondanza che ha permesso l'introduzione, la rimozione e la rotazione di alcuni elementi all'interno della griglia o ancora movimenti di traslazione lungo l'asse dei cuscini."
La 'Beatbox' è il risultato di un processo che ha richiesto un ampio coordinamento tra lo Studio Asif Khan & Pernilla Ohrstedt e AKT II, per soddisfare le molteplici esigenze combinate di accesso, visibilità, interattività, equilibrio estetico e strutturale.
L'esperienza del visitatore si concentra sulla traccia musicale Anywhere in the World, un caleidoscopio di suoni prodotti da un giovane team di atleti olimpici di cui Mark Ronson si è servito per creare il ritmo.
Lo studio Pernilla e Asif ha poi deciso in linea con questo, di creare un 'edificio con un ritmo' piuttosto che un luogo che contiene semplicemente alcuni suoni.
"Abbiamo deciso di prendere i suoni e i ritmi che hanno generato la traccia musicale, per poi decostruirli e diffonderli in giro per il padiglione tra i cuscini sonori che avvolgono l'edificio. Questo permette quindi ai visitatori di ricreare come preferiscono quei loop, interagendo con loro mentre attraversano il padiglione fino alla terrazza superiore", spiega Pernilla Ohrstedt. "Visitare l'edificio non è mai esattamente la stessa esperienza visto che i paesaggi sonori in cui ci si imbatte durante la navigazione dello spazio, sono in uno stato di flusso costante".