Imprigionato per quasi tre mesi in una località segreta con l'accusa di frode fiscale, Ai Weiwei è stato rilasciato mercoledì. Rimangono invece ancora in prigione i suoi quattro compagni: il giornalista Wen, il suo autista Zhang Jinsong, il suo consulente amministrativo Hu Mingfen e il designer Liu Zhenggang.
L'agenzia di stampa cinese filogovernativa Xinhua è stata la prima a diffondere, mercoledì, la notizia della liberazione di Ai Weiwei su cauzione. È un grande sollievo per la comunità culturale, che si è battuta per l'incolumità dell'artista e architetto cinese fin dal giorno del suo arresto, il 3 aprile scorso.
Il rilascio di Ai Weiwei è "un passo importante", ha dichiarato Catherine Baber, vicedirettore di Amnesty International Asia Pacific. Tuttavia, Baber sottolinea che ad Ai Weiwei "deve ora essere concessa la piena libertà e devono essere revocati gli arresti domiciliari illegali, applicati secondo un modello di detenzione arbitraria che di recente è toccato anche ad altri prigionieri". Anche il regista Alison Klayman ha precisato che "il consulente legale di Weiwei Liu Xiaoyuan ha lasciato intendere su Twitter che l'artista non avrebbe il permesso di uscire dai confini di Beijing". Mentre lo stesso Ai Weiwei ha dichiarato che non potrà rilasciare interviste o utilizzare i social media per almeno "un anno".
Il suo rilascio, tuttavia, conferma l'importante ruolo che la pressione dell'opinione pubblica internazionale ha svolto nel garantire la sua sicurezza e assicurarne la scarcerazione. E, in particolare, il ruolo che la sua forza come artista potrebbe avere nel consentire un cambiamento significativo a livello geopolitico. È inoltre molto importante continuare a sostenere Wen Tao e tutte le altre persone che rimangono nelle carceri cinesi. Molto lavoro resta ancora da fare perché Ai Weiwei e altri artisti, sostenitori della società civile smettano di vivere con la paura di scomparire all'improvviso.
Nei prossimi anni, ci sarà bisogno di compiere ulteriori passi in avanti a livello di giustizia sociale, politica e ambientale; progressi che richiederanno significative trasformazioni politiche ed economiche. Tuttavia, questi cambiamenti si potranno ottenere soltanto a seguito di un radicale ripensamento dell'attivismo artistico. Speriamo di trovare un modello nell'ampia sezione trasversale di individui e organizzazioni che nei mesi scorsi si sono riuniti per promuovere e richiedere il rilascio di Ai Weiwei — tra questi, è stato prezioso il supporto di artisti, giornalisti, organizzazioni culturali e della società civile, così come la posizione dei governi di altri Paesi. Esistono già le risorse per costruire una rete straordinariamente potente che faccia pressione in favore degli artisti nei mesi e negli anni a venire. E non vanno trascurate. Aaron Levy, Melissa Lam
Love the Future: Ai Weiwei libero
Dopo quasi tre mesi di detenzione e nessuna notizia, l'artista e architetto cinese da ieri è agli arresti domiciliari.
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- Aaron Levy e Melissa Lam
- 23 giugno 2011
- Beijing
Foto di apertura: una delle prime foto di Ai Weiwei dopo il rilascio. Fonte: https://www.nytimes.com/2011/06/23/world/asia/23artist.html?_r=4