Situata in un quartiere residenziale nella zona nord-est di Madrid, una casa risalente al 1978, dall’impianto rigido e un po' cupa, riscopre una configurazione del tutto nuova grazie all’intervento di ristrutturazione e adattamento degli spazi progettato dallo Studio Pachón–Paredes.
La costruzione, distribuita su tre piani e mansarda, è caratterizzata da un impianto vincolato da un punto di vista distributivo: ogni piano è suddiviso in due zone con un dislivello di 86 cm, e un corpo scala situato nel centro costituisce un forte elemento di cesura. Tuttavia, quelli che originariamente erano ostacoli sono stati convertiti in possibilità progettuali, all’insegna di un approccio che mira a valorizzare una spazialità ariosa e flessibile su misura delle esigenze molteplici dei committenti.
Eliminate le tramezze divisorie di separazione dei dislivelli, lo studio interpreta la casa come uno spazio unitario, aperto e fluido dove la scala emerge come la nuova spina dorsale della composizione e dove gli arredi su misura offrono nuove soluzioni multi-funzionali all’insegna della flessibilità. Attorno alla scala, si articolano elementi d’arredo che contengono scaffali, sedute e finestre interne e che animano il percorso distributivo verticale favorendo possibilità di utilizzi “ibridi” e continuità visiva tra gli ambienti.
Un mobile, addossato alla parete perimetrale e lungo 16 m, si dispiega come una “infrastruttura” domestica che ospita diversamente oggetti da collezione, ripostigli e impianti e funge da raccordo tra i locali in sequenza.
Lo studio ha concepito lo spazio come una tela neutra che i proprietari potessero personalizzare con proprie scelte cromatiche ed espressive: negli interni, i materiali scelti — dagli intonaci chiari delle superfici, alla pietra Campaspero posata con diverse tessiture per le pavimentazioni, al legno dei rivestimenti di mobili e pareti — captano il calore della luce e conferiscono all’abitazione un’aura limpida e accogliente.
Dettagli costruttivi ispirati al paesaggio figurativo tradizionale del quartiere — come la ringhiera in ottone della scala, con le sue forme morbide — rimandano ad un concetto di abitare dal sapore intimo e domestico.
Affinché l’abitazione “rinata” puntasse anche ad un impatto ecologico minimo, particolari accorgimenti sono stati impiegati per ridurre i consumi energetici, dallo studio dei flussi di ventilazione naturale incrociata, al miglioramento prestazionale degli involucri esterni e degli infissi, all’uso di pannelli solari termici e di sistemi di protezione solare esterna regolabili.
- Progetto:
- Hybrid habitat spaces. Casa No. 1
- Progetto architettonico:
- Estudio Pachón–Paredes
- Luogo:
- Madrid, Spagna
- Completamento:
- 2021