Moda uomo, sei sfilate da ricordare tra Milano e Parigi

Dai sogni onirici di Travis Scott, alla sfilata sul tetto dell’EUR, vi presentiamo una selezione dei sei eventi più interessanti delle collezioni uomo primavera/estate del 2021/2022.

Le appena trascorse settimane della moda maschile di Milano e Parigi sono il primo esempio di come gli eventi legati all’universo delle sfilate si stanno adeguando al mondo post-covid. Nonostante la possibilità di riprendere la presentazione delle collezioni dal vivo, la maggior parte dei brand, con qualche eccezione, ha preferito continuare la sperimentazione del formato digitale, probabilmente scelta motivata principalmente da esigenze organizzative. Il tema che ritroviamo in gran parte delle passerelle è la dimensione onirica, un sogno fatto di paesaggi incantati, come di semplici momenti che un paio di anni fa facevano parte del nostro quotidiano. Presentiamo qui una selezione dei sei eventi da ricordare delle collezioni Uomo Primavera/Estate 2021/2022.

Prada

Presentata nuovamente in formato video, Miuccia Prada e Raf Simons ci raccontano con la loro collezione estiva “l’utopia della normalità”. AMO ha immaginato come scenografia per l’occasione un tunnel rosso e tortuoso, una via di fuga che si conclude in uno spazio in cui natura e artefatto interagiscono. A circa due minuti dall’inizio del video i modelli raggiungono la spiaggia, tra mare limpido e sabbia calda, scene girate nella punta sud-est della Sardegna, sulla costa di Capo Carbonara, dove la maison sta inoltre finanziando la riforestazione degli ecosistemi marini. Sdraiati sulla sabbia tra massi di granito e piattaforme galleggianti rosse i modelli – quasi tutti caratterizzati dal cappello a secchiello con tese a mandorla e tasca triangolari con logo sul retro, pezzo forte della collezione – si godono il paesaggio incontaminato: un incontro surreale con la natura e un’inattesa infrastruttura balneare.

Fendi

In un momento in cui la nostra città e i nostri spazi personali condizionano staticamente il nostro immaginario, Silvia Venturini ha deciso di dedicare un’intera collezione alla città eterna, girando l’intero cortometraggio all’interno del monumentale EUR, Palazzo della Civiltà Italiana nonché sede principale del brand. Con i sette colli di Roma da prospettiva, Nico Vascellari ha raccontato il senso di libertà e leggerezza della collezione – dalle silhouette larghe e giacche cropped in toni pastello alle lunghe camicie indossate con le gambe nude, dai trench trasparenti agli shorts con i dettagli delle tasche – usando i porticati in quota e il tetto dell’architettura razionalista come passerella. La consacrazione di Roma, torna anche come texture con la grafica Fendi Land, una planimetria stilizzata della Capitale, e Fendi Earth, una versione topografica più astratta e dai contorni netti.

Ermenegildo Zegna

Diretta da Alessandro Sartori, la collezione di Ermenegildo Zegna è segnata dall’estetica e funzionalità, una riflessione sul modello archetipo dell’uniforme da lavoro. Il video mostra prima i modelli correre attraverso un labirinto nel grande parco che circonda il castello di Masino in Piemonte, per poi percorrere le scale del nuovo edificio IULM a Milano e il l’anfiteatro del complesso residenziale Gallaratese di Carlo Aymonino e Aldo Rossi. La sfilata di conclude poi con una cena condivisa sull’acqua nella zona di Rho Fiera. Kimono senza colletto, cappotti utilitaristici, lunghi spolverini, camicie oversize sfilano tra le architetture, in un cortometraggio che sovrappone libertà e costrizione, naturale e concreto.

Louis Vuitton

Ispirata all’Amen Break, una pausa di batteria ampiamente campionata a partire dal ’69 e poi diventata fondante dell’hip-hop, la nuova collezione Virgil Abloh esplora il mito della proprietà nel design contemporaneo. Il fenomeno istintivo dell’appropriazione e reinterpretazione artistica offre, applicato alla moda, una possibilità infinita di tute, abiti, camicie e t-shirt. Con un filmato diretto da Mahfuz Sultan e interpretato da Lupe Fiasco, Goldie, Saul Williams e GZA, la sfilata si concentrava sul concetto di trasmissione di idee attraverso le generazioni. Il video presenta un padre e un figlio uniti da una perdita senza nome, che viaggiano attraverso un mondo onirico per trasmettere un messaggio nell’aldilà. Motivo ricorrente nella collezione e icona del guardaroba rave, la tuta viene accostata più volte all’abito, mentre Virgil Abloh attiva un dialogo  sui pregiudizi inconsci legati a questi due pezzi fondamentali del guardaroba.

Dior

Kim Jones parte da un episodio della vita del fondatore, Monsieur Christian Dior, il quale, nel 1947, qualche mese dopo la sua prima collezione, partì per gli Stati Uniti e si recò in Texas. Abituato lui ai roseti della sua casa natale di Granville, il paesaggio statunitense lo colpì moltissimo per la differenza delle manifestazioni della natura. Proprio partendo da qui, il brand festeggia il rientro alla passerella dal vivo con una collaborazione con il rapper Travis Scott, rapper, compositore e produttore musicale di Houston, Texas. In Paris-Texas (citando il capolavoro cinematografico di Win Wenders) i modelli appaiono in un paesaggio desertico, popolato da una testa di bufalo, cactus, rose e funghi giganti, dove i ricordi di Granville di Christian Dior e gli incontri con il Texas di Travis Scott contribuiscono a creare un set onirico.

Loewe

Staccandosi completamente sia dal format della sfilata, sia dal format del cortometraggio, Jonathan Anderson sceglie per la casa spagnola un dialogo con due artisti, presentato attraverso una pubblicazione cartacea. La prima parte è una collezione del nuovo guardaroba immortalata dal fotografo di moda britannico David Sims, mentre la seconda è dedicata all’artista newyorkese Florian Krewer, i cui dipinti di scene notturne urbane hanno molto ispirato il designer in questa stagione. La collezione si ispira all’energia del club, alla creatività e giubilo collettivo, con un occhio anche fluo kids e ad altre tendenze pop colorate degli anni 2000. “Volevo sentire la fluidità” spiega Anderson nel video che annuncia la stagione, “e qualcosa dove non eravamo bloccati in un tipo di confine universale di genere”. La prima parte è una collezione del nuovo guardaroba immortalata dal fotografo di moda britannico David Sims, il cui occhio per il modello maschile è particolarmente apprezzato da Jonathan Anderson, mentre la seconda è dedicata all'artista newyorkese Florian Krewer, i cui dipinti di scene notturne urbane hanno molto ispirato il designer in questa stagione.

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