Vuole un vecchio adagio che il design delle lampade sia quello più accessibile anche ai non specialisti della professione a causa da una parte dei minori vincoli rispetto ad altre tipologie di mobili e dall’altra della maggiore libertà di espressione, che si apre a guizzi decorativi più liberi ed estrosi. Eppure, la storia delle lampade da scrivania sembra parzialmente contraddire questa visione stereotipata. Una storia eminentemente novecentesca, che va di pari passo con la crescita in forze di colletti bianchi e studenti, ma che si apre progressivamente anche alla volontà di personalizzazione dell’abitare da parte dell’individuo, che ricerca luci sempre meno diffuse e più direzionali, capaci di modularsi sulle proprie abitudini di lettura.
L’evoluzione dei modelli delle lampade da tavolo – che siano da scrivania o da comodino poco importa – è innanzitutto un continuo aggiornamento del linguaggio di questa specifica categoria di oggetti, che metterà da parte ogni scimmiottamento di stili preesistenti per affermare la lampada come una piccola icona a sé, essenziale e scultorea. Allo stesso tempo, questa evoluzione sembra essersi costruita sulla vitalità di tante piccole astuzie architettate dai designer, che si traducono di volta in volta in sistemi di molle e contrappesi, in giunti che permettono di inclinare o ruotare superando una interpretazione statica dell’oggetto, o che si basano su innovazioni tecnologiche, su accorpamenti di funzioni inaspettati o sulla nobilitazione di materiali solo apparentemente poveri, che una volta sdoganati non esiteranno a varcare la soglia del nostro quotidiano, affermandosi come oggetti della normalità.
Per quanto il superamento della lampadina a incandescenza abbia toccato anche i bestseller nel catalogo delle grandi aziende di illuminotecnica, la rivoluzione del LED sembra aver investito con minore impatto le novità progettuali di questa specifica sottocategoria, che a livello generale non ha ancora dato esito a configurazioni formali e tecniche di rottura. In attesa di novità che, la storia ci insegna, non tarderanno a profilarsi, continuiamo a confidare a queste lampade l’amichevole ruolo di spalla nelle nostre attività di svago o lavoro, confermandone lo status di oggetti tra i più intimi della nostra sfera domestica.