Quartiere dopo quartiere, designer dopo designer, Passionswege accompagna pubblico, cittadini e addetti ai lavori alla scoperta dei laboratori artigianali ancora presenti e ancora ben integrati nel tessuto urbano. Sono gli ultimi, ma in realtà non sono pochi, “è una situazione piuttosto unica”, spiega Lilli Hollein, direttrice del festival che ha ideato il format nel 2005 e che oggi lo cura con Gabriel Roland e il supporto della Camera di Commercio di Vienna. La “via delle passioni” mette in contatto piccole aziende iperspecializzate con giovani designer viennesi ed europei. I laboratori sono sempre localizzati nel quartiere del festival che cambia ogni edizione. Quest’anno è stata la volta del nono distretto, il quartiere di Alsergrund, con sei manifatture e otto tra designer e artisti. È un processo di scoperta e scambio continuo che porta a risultati inaspettati. È un formato speciale che pone domande, rivela aspetti poco noti anche agli stessi abitanti del quartiere e, di conseguenza, crea progetti che vanno ben oltre le abituali attività commerciali.
Alla Vienna Design Week i designer progettano con sei artigiani urbani
Dopo 13 anni, Passionswege non perde il suo smalto e si conferma uno degli appuntamenti più attesi e sorprendenti della Vienna Design Week.
Photo © Vienna Design Week/Kollektiv Fischka/Kramar
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© Teemu Salonen
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© Studiotut
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Photo © Ville Kokkonen
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- Elena Sommariva
- 02 ottobre 2019
- Vienna
- Vienna Design Week 2019
- 27 settembre – 5 ottobre 2019
- VIENNA DESIGN WEEK 2019. Passionswege
- 27 settembre – 5 ottobre 2019
- Lilli Hollein, Gabriel Roland
- Studio Sain, Studiotut, Teemu Salonen, Teresa Berger, Ville Kokkonen, Erli Grünzweil, Susanna Hofer
- Drechsler Hermann Viehauser, Tischlerei Bretschneider, Glas Bauer, Galvanik Austria, J. & L. Lobmeyr, Zinnfigurenoffizin Kovar
Studio Sain di Vienna ha lavorato con Drechsler Hermann Viehauser, laboratorio specializzato nella torneria del legno. Approfittando dell’esperienza artigianale che va avanti da due generazioni, Namuun Zimmermann e Martijn Rigters hanno dato vita a una piccola collezione di arredi: due lampade, uno specchio e una mensola dalle forme affusolate.
Il designer finlandese Teemu Salonen è stato “accoppiato” all’officina Glas Bauer, dove le persone di solito si recano per riparare il vetro di una finestra o di una cornice. Ma il maestro vetraio Reinhard Bauer mantiene anche viva la tecnica delle vetrate a piombo medievali, con piccoli pezzi di vetro colorati e divisori di piombo. Salonen l’ha sfidato a usare questa tecnica antica per una nuova tipologia. Il risultato è una lampada da tavolo, preziosa e contemporanea.
Quaderno di schizzi
Studiotut ha lavorato con la bottega di carpenteria Tischlerei Bretschneider – Die Werkstatt. Partendo dal presupposto che i laboratori sono luoghi d’incontro – tra materiali e forme, approcci innovativi, tradizione e competenze – oltre che tra persone che lavorano insieme, Marie Nemeth e Silvia Stocker hanno immaginato una serie di sedute dove è possibile ascoltare la storia di chi le ha create.
Marie Nemeth e Silvia Stocker di Studiotut
Die Werkstatt, l'ingresso del laboratorio di falegnameria.
Lilli Hollein
Schizzo di progetto
Teresa Berger ha incontrato la tecnica Galvanik Austria, specializzata nella zincatura degli oggetti più disparati: dalle piante alle attrezzature sportive, Helga Tauer trasforma materiali organici (anche vegetali) in sculture che durano per sempre. La designer austriaca ha pensato di creare una collezione di oggetti in plastica usa-e-getta legati alla nostra cultura del consumo. Cotton fioc, fermapalloncini e cucchiai diventano poetiche sculture che ci mettono in guardia sulla fragilità dell’ecosistema oceanico.
Presenza fissa fin dalla prima edizione, la cristalleria J. & L. Lobmeyr ha collaborato con il designer finlandese Ville Kokkonen. Ne sono risultati una collezione di bicchieri per il sakè e una lampada in vetro smerigliato che gioca con lo spessore e la trasparenza per catturare e riflettere la luce.
Come inventare qualcosa di nuovo con un laboratorio che produce statuine in peltro? Erli Grünzweil e Susanna Hofer che lavorano in modo originale con video e fotografia, hanno creato una delicata messa in scena che oscilla tra realtà, magia e gioco.
Vista del laboratorio